Viktor Orban guida l’Ungheria ormai da un ventennio, incassando anche importanti risultati economici. E’ stato sempre però una voce critica all’interno dell’Unione europea e la stessa Ue non ha lesinato critiche su alcune riforme definitive quasi dittatoriali.
Oltretutto, Viktor Orban è uno dei leader più filo-russi in seno all’Unione europea, tanto da rifiutare, tra le altre cose, il passaggio di armi verso l’Ucraina sul territorio ungherese. Oggi ha criticato aspramente le sanzioni che l’Unione europea sta infliggendo alla Russia.
Orban sulle sanzioni alla Russia: l’Unione europea si è sparata nei polmoni
Come riporta Reuters, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha detto:
L’Unione europea si è “sparata nei polmoni” con sanzioni economiche sconsiderate alla Russia, che, se non ritirate, rischiano di distruggere l’economia europea
Riferendosi al fatto che le forniture di gas all’Europa si sono ridotte e i costi del carburante sono aumentati vertiginosamente dall’invasione russa dell’Ucraina a febbraio e dalle successive sanzioni, lasciando i paesi in difficoltà per rifornire lo stoccaggio e diversificare i canali di approvvigionamento.
Mercoledì, l’impennata dei prezzi del gas e dell’elettricità ha costretto Orban a ridurre un limite di anni ai prezzi delle utenze per le famiglie a maggior consumo, annullando una delle politiche economiche tipiche del primo ministro 59enne.
Il leader dell’Ungheria ha poi ammesso:
Inizialmente, pensavo che ci fossimo solo sparati a un piede, ma ora è chiaro che l’economia europea si è sparata nei polmoni e sta senza fiat
Orban ha affermato che l’Ucraina aveva bisogno di aiuto, ma i leader europei dovrebbero riconsiderare la loro strategia, poiché le sanzioni hanno causato danni diffusi all’economia europea senza indebolire la Russia o avvicinare la guerra durata mesi a una risoluzione.
Le sanzioni non aiutano l’Ucraina, tuttavia, sono dannose per l’economia europea e se continua così, uccideranno l’economia europea (…) Quello che vediamo in questo momento è insopportabile”
Orban poi si augura che i leader europei si ravvedano ammettendo che “la politica delle sanzioni era basata su presupposti sbagliati e deve essere cambiata“.
Ungheria in serie difficoltà
Rieletto ad aprile, Orban ha affermato che senza i cordoli di mercoledì, che attiveranno un aumento dei costi energetici per le famiglie che consumano energia al di sopra della media nazionale, l’intero regime del tetto massimo dei prezzi delle utenze dovrebbe essere demolito.
Gli economisti di Morgan Stanley hanno affermato che i cordoli potrebbero aggiungere 1,5 punti percentuali all’inflazione, già ai massimi degli ultimi due decenni, ulteriormente esacerbata da un debole fiorino.
Orban sta affrontando la sua sfida più difficile da quando ha preso il potere nel 2010. L’altra decisione di Orban è di accelerare la legislazione per aumentare l’aliquota fiscale per centinaia di migliaia di piccole imprese questa settimana come parte di una più ampia spinta a frenare il disavanzo di bilancio in aumento ha portato a diverse proteste a Budapest.
Sanzioni alla Russia potente boomerang contro leader Ue
Insomma, le sanzioni alla Russia sono un potente boomerang che sta mostrando tutti i suoi effetti devastanti. Inoltre, stanno mettendo in crisi via via tutti i leader europei: Macron si è visto ridimensionare la propria maggioranza, Boris Johnson si è dimesso e Mario Draghi ha presentato le dimissioni. Who’s the next?