Omicidio di Vladlen Tatarskij: è stata la solita mano di Zio (Sam)?

La guerra tra Russia e Usa sul campo neutro dell’Ucraina prosegue la sua lenta escalation, non tanto sul campo di battaglia dove le novità quotidiane sono poche, quanto nel contesto internazionale.

Le ultime due notizie di rilievo ci dicono che la Finlandia è entrata nella NATO, accelerando il procedimento il giorno dopo la sconfitta elettorale della Premier in carica Sanna Marin, che fortemente aveva voluto l’adesione. Il timore da parte dell’organizzazione atlantista deriva dall’avanzata dell’estrema destra nel paese finnico, dove si stanno insediando movimenti filo-russi. Quindi, meglio bruciare le tappe perché intorno alla formazione del nuovo governo c’è molta incertezza.

La seconda notizia è invece l’uccisione di Vladlen Tatarsky in un attentato a San Pietroburgo. Vero nome Maxim Yuryevich Fomin, era un blogger-militare russo di origine ucraina, con un passato di rapinatore di banche condannato e partecipante alla guerra russo-ucraina. Il quale inneggiava ad un intervento più duro della Russia in Ucraina.

Autrice ufficiale dell’attentato una donna, Darja Trepova, la quale, stando a quanto riporta Agenzia nova, sarebbe stata reclutata su Telegram. La quale avrebbe ricevuto vari incarichi con varie prove da superare, a mo’ di challenge pericolosa per gli adolescenti. Tuttavia, la regia dietro sembra la solita americana…

Attentato a Vladlen Tatarsky: c’è l’America dietro?

Come riporta Contropiano, dietro i vari attentati consumatisi in Russia per opera dei Servizi ucraini da quando è iniziata la guerra, ci sarebbe la mano della solita CIA. La quale avrebbe passato ai Servizi militari ucraini una serie di “cellule dormienti”.

Adirlo perfino il Washington Post, che in riferimento a quanto sta accadendo in Russia, dà particolare peso a quanto fatto da Barack Obama poco prima di lasciare la Casa Bianca. Egli avrebbe infatti firmato un documento segreto.

In ogni caso, osserva Boris Džerelievskij su Segodnja.ru, pare chiaro che i nazisti ucraini e i loro curatori occidentali vedano nell’area dell’informazione il principale campo di battaglia della guerra terroristica. Per cui, diventa più importante colpire chi forgia l’attuale ideologia russa anziché chi trasmette le notizie. Pertanto, la CIA punta a colpire il messaggio e non il canale mediante cui arriva. I cosiddetti ideologi.

Dunque, scrive Aleksej Zot’ev, ancora su Segonja.ru, abbiamo genocidio e terrorismo quali fondamenti della politica di Kiev.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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