Donald Trump si muove contro l’establishment e toglie il segreto sui documenti relativi ai casi Kennedy e M.L. King.
In appena una settimana come inquilino alla Casa bianca, Donald Trump ha già varato una serie di decreti esecutivi, mettendo così subito in pratica quanto promesso in campagna elettorale. Non smentendosi, anzi, confermandosi tra i pochissimi politici a fare ciò che dice. Forse proprio perché non è un politico di professione.
Tra i provvedimenti oggetto dei suoi decreti fiume, troviamo anche il desecretamento dei documenti che riguardano le morti dei fratelli Kennedy – Bob e John – ma anche di Martin Luther King. Tutti avvenuti nel giro di cinque anni, tra il 1963 e il 1968. Ricordiamo che nel governo Trump c’è proprio un Kennedy, che si è già battuto strenuamente contro quanto abbiamo vissuto tra il 2020 e il 2022. Il che conferma quanto Trump lavori contro l’establishment.
Vediamo perché questo provvedimento fa tremare FBI e CIA.
I documenti segreti sull’omicidio John Fitzgerald Kennedy
Come riporta Massimo Mazzucco sul suo portale Luogocomune, per quanto concerne la morte dell’amatissimo John Fitzgerald Kennedy, restano da desecretare 3-4 mila documenti circa, molti dei quali sono già stati pubblicati in forma “redatta”. Cosa significa? Con le coperture di pennarello nero sulle parti più sensibili, o anche pagine completamente nere.
Si tratta di documenti interni delle varie agenzie (CIA ed FBI). Particolare attenzione suscitano una cinquantina di documenti che riguardano l’agente della CIA George Joannides. Come scrive Mazzucco:
Uomo della CIA a Miami, Joannides è sospettato di essere lui ad aver costruito la falsa relazione fra Lee Harvey Oswald e il comitato pro-Castro in Florida. In altre parole, Joannides sarebbe l’uomo che ha costruito artificialmente l’immagine dell’Oswald “comunista”, che sarebbe poi servita a giustificare le azioni del presunto killer nella versione ufficiale
Il desecretamento dei documenti potrebbe dunque spiegare in modo chiaro la relazione tra Oswald alla CIA. Non solo, potrebbe emergere una pre-conoscenza dell’attentato da parte della CIA.
I documenti segreti sull’omicidio Bob Kennedy
L’omicidio di Robert Kennedy è avvenuto nel giugno ‘68 all’Hotel Ambassador di Los Angeles. Già da tempo infatti Shane O’Sullivan, un ricercatore indipendente, analizzando i filmati sostiene di avere individuato fra il pubblico presente nel salone della Ambassador Hotel alcuni uomini della CIA, fra cui David Morales (già presente anche a Dallas, cinque anni prima), Gordon Campbell e il già citato George Joannides.
Non è un caso che proprio la CIA si sia fermamente opposta alla fine del segreto sui documenti del caso Robert Kennedy.
I documenti segreti sull’omicidio Martin Luther King
Chiudiamo con il caso Martin Luther King, il cui interesse è uno schiaffo morale a quel partito democratico che tanto si presenta come portavoce degli afroamericani e degli immigrati, oltre ad utilizzare come slogan elettorale proprio King (si veda Obama). Ma poi, in sessant’anni, non ha mai fatto nulla affinché si sapesse di più sul suo omicidio.
Nel caso Martin Luther King però la CIA non c’entra. I sospetti ricadono tutti sull’FBI. E’ nota infatti l’ossessione da parte di Edgar J. Hoover (il capo dell’FBI all’epoca) verso Martin Luther King, che Hoover considerava “uno sporco comunista” da togliere di mezzo.
Ci si aspetta dunque che i file secretati riguardino soprattutto quelli relativi alla sorveglianza piuttosto morbosa nei confronti di MLK da parte dell’FBI, che facevano parte del progetto COINTELPRO.
Ricordiamo che nel 1977 un giudice americano ordinò che tutta la documentazione dell’FBI sull’omicidio di MLK restasse secretata per almeno cinquant’anni, ovvero fino al 2027. Il tempo sta scadendo, ma forse grazie a Donald J. Trump sapremo la verità un po’ prima.
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