Olio esausto: ora si può riciclarlo in maniera efficiente e sostenibile

Olio esausto: ora si può riciclarlo in maniera efficiente e sostenibile

Uno studio italiano pubblicato nell’ambito del progetto WORLD fornisce un importante strumento per ottimizzare i processi industriali

L’olio vegetale è un prodotto molto utilizzato in tutto il mondo per cucinare e conservare i cibi, ma ciò comporta anche la generazione di enormi quantità di residuo esausto (o WCO, dall’inglese Waste Cooking Oil): tra 1,5 e 2 milioni di tonnellate nell’Unione Europea e 41-52 a livello globale in un solo anno. Riciclare l’olio esausto è diventato pertanto una vera e propria sfida.

Olio esausto: come riciclarlo in modo sostenibile

Per evitare pesanti impatti ambientali (e relative spese pubbliche per mitigarli), l’olio esausto va smaltito in maniera corretta o, ancora meglio, riciclato; purtroppo, però, le industrie che se ne occupano si basano al momento su processi di decantazione e filtraggio piuttosto inefficienti.

Ecco quindi che entra prepotentemente in gioco il progetto WORLD (Waste Oils RecycLe and Development) coordinato dal Politecnico di Milano, i cui ricercatori si sono meritati la copertina della prestigiosa rivista RSC Sustainability grazie a un recente studio, che apre nuove prospettive nel riciclo del WCO.

Foto di Luiz Fernando Miguel da Pixabay

Ti piace quello che scriviamo? Ricevi gli articoli via mail iscrivendoti alla nostra Newsletter

5,0 / 5
Grazie per aver votato!
PubblicitàPubblicità

Pubblicato da Girolamo Castaldo

I miei interessi principali sono scacchi, sci, anime, manga, videogiochi, musica e (astro)fisica. Storie Semplici: http://storiesemplici.substack.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.