Obbligo vaccinale, quando il Pd ha votato contro

Le conferenze stampa di Mario Draghi lasciano sempre il segno. Lancia fiamme proprio come un drago che alla fine portano sempre a qualche conseguenza.

Ci ha abituati a ciò già quando era Presidente della Banca Centrale europea e quando con un suo “speechrimetteva in riga i paesi membri dell’Ue e calmava lo Spread.

Da Premier italiano la fiamma che parte dalle sue fauci continuano a colpire in modo deciso ed incendiario. Qualche giorno fa ha parlato di obbligo vaccinale come necessità affinché si aumenti la percentuale di adulti italiani vaccinati.

Vedremo se l’obbligo vaccinale diverrà realtà. Per ora si parla di estensione del Green pass ad altri ambiti. E la Lega (o almeno Salvini, e Zaia permettendo) si è detta contraria, mentre gli altri partiti della maggioranza sono ovviamente d’accordo.

Il Pd è il partito delle lobby e del potere costituito, quindi figuriamoci se dice di No. Leu si accontenta di avere Speranza come Ministro della sanità per scongiurare nuove elezioni che rischierebbero di farlo sparire totalmente. Il M5S ormai non merita alcun commento. Forza Italia sostiene Draghi per la lunga amicizia che ha con Berlusconi.

Eppure, il Partito democratico qualche mese fa ha votato contro l’obbligo vaccinale.

Ecco in quale occasione.

Quando il Pd votò contro obbligo vaccinale

obbligo vaccinale
Immagine da Wikimedia Commons

A smascherare il Partito democratico ci pensa Il Tempo, giornale che da tempo (scusate il gioco di parole) sta pubblicando articoli interessanti e spesso in direzione opposta ai media mainstream.

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa – un’organizzazione internazionale di cui fanno parte anche alcuni Paesi non europei, come la Turchia e l’Azerbaijan, che si occupa di promuovere iniziativa per tutelare la libertà, i diritti fondamentali e la democrazia – votava un testo relativo al Covid-19. Nel quale si parlava della necessità di salvare vite umane in tutto il mondo, oltre ai contraccolpi sociali ed economici che, di riflesso, sono stati drammatici.

E si sottolinea l’importanza della diffusione dei vaccini come arma fondamentale, tuttavia non l’unica, per sconfiggere il mostro.

Nelle iniziative finalizzate a ridurre l’impatto sanitario, sociale ed economico della Pandemia si parlava di

assicurare che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno sarà sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera: garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o perché non lo vuole

E ancora, si raccomandava di

comunicare in modo trasparente i contenuti dei contratti con i produttori di vaccini e renderli pubblicamente disponibili per l’esame parlamentare e pubblico

Il testo è stato approvato a larghissima maggioranza dei componenti: 115 favorevoli, 2 contrari e 13 astenuti.

Bene, tra i parlamentari italiani componenti dell’organismo troviamo Roberto Rampi, senatore Pd, che ha votato . Così come Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia e attualmente anche sottosegretario.

A votare sì anche il leghista Alberto Ribolla, deputato. Mentre si è invece astenuta sul provvedimento Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia. Probabilmente più per non allinearsi agli altri e distinguersi dalla maggioranza, che per un dissenso dal contenuto. Del resto, sappiamo quanto Fratelli d’Italia si muova in modo speculare rispetto a quanto accada. E i sondaggi la stanno premiando.

Tornando al Pd, quindi, si era detta a favore di misure che mitighino il Covid-19 e non inducano all’obbligo vaccinale. Così come si era espressa contraria a misure di discriminazione contro i non vaccinati. Oggi si sta muovendo in tutt’altra direzione. “Come si cambia per non morire“.

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