Gli Oasis hanno annunciato la reunion nel 2025, con una serie di concerti. Britpop band anni ’90-2000, hanno venduto 70 milioni di dischi.
Sui Social, in Tv e in radio non si parla d’altro ormai da ore: la reunion degli Oasis. Britpop band di Manchester, che hanno segnato gli anni ’90, composta dai fratelli Liam e Noel Gallagher. I quali hanno fatto dei loro litigi un marchio di fabbrica e un ottimo traino pubblicitario.
In questi tempi così educastrati, composti, censori, liberticidi, artificiali, dove l’arte, l’inventiva, il genio e la sregolatezza sono presto stroncati e visti con un’accezione negativa, questa notizia è una boccata d’ossigeno.
Gli Oasis incarnano al meglio gli anni ’90: unpolitically correct, ruvidi, violenti più che ribelli, scansonati, anticonformisti. Punto di rottura con gli onirici anni ’80 e parentesi felice prima dei 2000, che ci hanno portato a dove siamo oggi. Dove anche la trasgressione è una moda. Vedi, restando in ambito musicale, i Moneskin.
Un po’ Beatles e un po’ Rolling stones, gli Oasis hanno saputo essere melodici e composti, ma anche graffianti e scansonati. “Torneremo insieme solo se ci offrono un sacco di soldi“, dissero, senza ipocrisie, come in pieno loro stile. E così è stato, almeno fino al prossimo litigio.
Le carriere parallele intraprese dal 2009 sono andate male, forse il conto in banca si è prosciugato e così Liam e Noel si sono riuniti per un tour “casalingo” (al massimo si sposteranno in Irlanda, almeno per ora), che già si preannuncia sold out e dal costo salato. E forse daranno vita a un nuovo album. Che molto probabilmente non sarà bello come i primi 2, ma poco importa. Gli Oasis ricordano a tanti di noi come eravamo e come dovremmo ancora essere.
Storia degli Oasis
I fratelli Gallagher crescono a Manchester, città tremenda e stupenda, fatta di classe e ricchezza, ma anche sobborghi e disperazione. La loro infanzia non è proprio facile, essendo il padre un violento alcolizzato.
Nel 1991 Liam Gallagher costituisce i Rain, insieme a Paul Arthurs (chitarra), Paul McGuigan (basso) e Tony McCarroll (batteria). Poco dopo ai quattro si aggregò Noel (chitarra e voce). Nascono gli Oasis, nome inventato sempre da Liam. Il quale resta la mente del gruppo, compositore di musica e testi, mentre Noel è il frontman, decisamente più accattivante e fuori dalle righe, una vera Rock star d’altri tempi.
E’ come se i due fratelli fondassero le due anime del pop rock britannico che ha fatto la storia: Liam incarnava alla perfezione lo spirito dei Beatles. Noel quello dei Rolling stones.
Il gruppo conobbe la fama subito al debutto, con il disco Definitely Maybe (1994), pubblicato con una coraggiosa etichetta indipendente.
Avvicendato subito il batterista, è con il secondo disco che diventano subito un fenomeno mondiale: What’s the Story, Morning Glory? (1995), che ha venduto 22 milioni di copie in tutto il mondo. Resterà a detta di pubblico e critica, il loro migliore, trainato da diversi singoli. Don’t look back in anger verrà addirittura definito da Paul McCartney la migliore canzone di tutti i tempi.
Il terzo album, Be Here Now (1997), registrò invece il record di disco più venduto in un solo giorno. Tuttavia, non eguaglierà i primi due, ma la magia resta.
Alla fine del decennio la band affronta la prima crisi: due membri storici, McGuigan e Arthurs, furono avvicendati da Colin Murray “Gem” Archer e, più tardi, da Andrew “Andy” Piran Bell. Inoltre, le cronache e soprattutto i Tabloid, narrano spesso dei litigi dei fratelli Gallagher. Il che ne accresce anche mito e popolarità. Così come della rivalità con i Blur, altra britpop band anni ’90.
Nel 2000 arriva Standing on the Shoulder of Giants, album più sperimentale e psichedelico, che segna un passo indietro rispetto ai primi lavori e dà anche i primi segnali che il meglio per gli Oasis sia già passato. Fermatosi romanticamente agli anni ’90, come se fossero già un pezzo da museo musicale.
Seguì l’album live Familiar to Millions, che conteneva la registrazione dei due grandi concerti tenuti nel luglio 2000 allo stadio di Wembley, a Londra.
Nel 2002 arriva Heathen Chemistry, che ottiene un ottimo successo. Bissarono tre anni dopo con Don’t Believe the Truth, album che riportò gli Oasis in classifica anche negli Stati Uniti. Nel 2006 arriva il primo Best off ufficiale: Stop the Clocks, che vendette 3 milioni di copie in tutto il mondo. Nel 2008 fu pubblicato il loro ultimo album in studio, Dig Out Your Soul, che diede anche il via a un lungo tour mondiale.
Una sorta di ultima tournée di addio, quelle che oggi vanno tanto di moda. Infatti, il 28 agosto 2009, a tre date dalla conclusione della tournée, Noel Gallagher comunicò ufficialmente di aver lasciato la band. Già prima aveva abbandonato il palco del Rock en Seine a pochi minuti dall’esibizione. Il resto è storia. Che gli Oasis sono pronti a continuare. Fino al prossimo litigio.