Il prossimo 17 aprile partirà il Nuovo trattato pandemico. Uno Stato ha sei mesi per rigettarlo, altrimenti è considerato firmatario, per la regola classica del “silenzio assenso“.
Non abbiamo dubbi che il Governo Meloni non rinuncerà ad esso, anche perché ha già dimostrato di essere pronto a unificarsi ad ogni accordo sovranazionale. In barba alla retorica lessicale nazionalista del partito che ha la quota di maggioranza, e alle parole infiammate pronunciate da Giorgia in 10 anni di opposizione. Del resto, il governo italiano ha già ratificato il Passaporto vaccinale.
Ma veniamo ai contenuti del Nuovo trattato pandemico e come annulla le libertà dei cittadini in nome dell’emergenza sanitaria.
Cosa contiene il Nuovo trattato pandemico
Qui è possibile leggere per intero il testo ufficiale del Nuovo trattato pandemico. Ecco i cardini principali, denunciati dal biologo attivista Fernando Lopez-Mirones:
- “Ampliare la definizione di “pandemia” ed “emergenza sanitaria”, includendo l’introduzione della parola “potenziale” per danno invece di danno “effettivo”, e la definizione di “dispositivo medico” viene ampliata per includere qualsiasi prodotto o processo che può avere un impatto sulla risposta o “migliorare la qualità della vita”.
- Modificare la raccomandazione RSI da istruzioni “non vincolanti” a istruzioni “obbligatorie” che gli Stati membri si impegnano a seguire e attuare.
- Consolidare la capacità del Direttore Generale di dichiarare autonomamente le emergenze;
- Stabilire un processo di sorveglianza in tutti gli Stati membri che sarà regolarmente verificato dall’OMS attraverso un meccanismo di revisione nazionale;
- Consentire all’OMS di condividere i dati nazionali senza consenso;
- Dare all’OMS il controllo su determinate risorse nazionali, inclusi i requisiti per i contributi finanziari e la fornitura di proprietà intellettuale (nell’ambito della definizione estesa di “prodotti sanitari”);
- Garantire il sostegno del paese alla promozione da parte dell’OMS delle attività di censura per impedire la libera diffusione di approcci e preoccupazioni alternative/dissidenti;
- Modificare le disposizioni RSI esistenti che interessano le persone da non vincolanti a vincolanti, comprese la chiusura delle frontiere, le restrizioni di viaggio, il blocco, gli esami medici e i farmaci (per includere i requisiti per l’iniezione di vaccini o altri prodotti farmaceutici).
Articoli contenuti nel Nuovo trattato pandemico
Come riporta Presskit, tra gli articoli più inquietanti troviamo l’articolo 43, il quale prevede che l’OMS possa ordinare modifiche all’interno degli Stati, comprese le restrizioni alla libertà di parola e potrebbe richiedere la rimozione dei regolamenti sanitari. L’OMS assume la sovranità su quelle che prima erano questioni statali.
All’articolo Articolo 35, invece, si legge che “I documenti sanitari digitali devono incorporare mezzi per verificarne l’autenticità tramite il recupero da un sito web ufficiale, come un codice QR”. Mentre all’Articolo 36 si parla dei certificati di vaccinazione e restrizioni in tal senso.
Insomma, quanto vissuto tra il 2020 e il 2022 è stato un laboratorio per quanto ci attende nel futuro immediato. Non a caso, alcuni movimenti per il diritto alla salute e per la libertà di scelta vaccinale, parlano già di introduzione di un’ulteriore e più ampia deriva autoritaria nelle democrazie liberali occidentali. A colpi di erosione dei diritti civili, vanificazione delle libertà costituzionali a scapito del diritto della libertà di cura e di scelta terapeutica, autodeterminazione sul corpo e la salute e squilibrio tra ciò che è individuale e ciò che è collettivo.