Il Nuovo codice della strada è stato accolto trionfalmente con dati positivi da Salvini. Tuttavia, la realtà è un’altra.
Matteo Salvini ha festeggiato con tanto di spumante non solo l’inizio del nuovo anno 2025, ma anche il famigerato successo del Nuovo codice della strada. Snocciolando vari dati di questo presunto successo.
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha infatti specificato che in questo ultimo giorno dell’anno gli incidenti sarebbero nettamente diminuiti: 429 rispetto ai 482 dello scorso anno. Inoltre, aggiunge che nei primi 15 giorni di vigore della nuova normativa i morti dovuti agli incidenti sono calati del 25%, ovvero dai 67 del 2023 ai 50 dello stesso periodo 2024.
Tutto molto bello, quindi. Insomma. Perché i veri dati non sono questi. Vediamoli di seguito.
Nuovo codice della strada: i numeri di incidenti e morti
Come riporta La Stampa, l’Asaps – l’associazione sostenitori e amici della polizia stradale – che da tempo con i suoi osservatori rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi.
Tale rilevamento, in questa fase sviluppato in collaborazione con Alg (Associazione Lorenzo Guarnieri onlus), peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall’evento. Quindi i numeri reali sarebbero addirittura peggiori.
Come spiega l’Asaps, la dichiarazione di Salvini
appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali
risulta che nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro.
L’associazione poi dirama quelli che considera i veri numeri
La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da Asaps nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una stabilità rispetto al 2023 e non una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici
Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024, data di entrata in vigore delle modifiche al codice della strada, sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali
Poi conclude in modo amareggiato:
Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023. Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività.
Insomma, l’ennesima riforma del Codice della strada che non risolve un problema di fondo: l’inciviltà degli italiani al volante e l’inadeguatezza della rete stradale italiane, sia urbana che extraurbana. Forse andrebbe riformata anche la Scuola guida, poiché non prepara al meglio gli automobilisti di domani.
Per sensibilizzare sul tema, riportiamo la storia struggente di Jacqi Saburido.