Noleggio barche: come si apre, requisiti, tipi, costi e guadagni

Noleggio barche: come si apre, requisiti, tipi, costi e guadagni

Guida completa su cosa serve per avviare un’attività di noleggio barche, quanto si guadagna, quali sono i costi, l’opzione del Franchising.

Avviare un’attività di noleggio barche può essere una interessantissima idea imprenditoriale, alla luce del fatto che ormai la barca non è più considerabile un vezzo dei soli ricchi e anche perché l’Italia sta vivendo un florido turismo.

Ovviamente, la legge prevede precise disposizioni e restrizioni a cui attenersi. Oltre al fatto che servono capitali iniziali concreti, onde evitare un elevato indebitamento dal quale potrebbe essere difficile uscire. Così come una conoscenza del settore e precisi requisiti.

Al fine di fornire una guida completa, vediamo di seguito cosa serve per avviare un noleggio barche, i requisiti, i diversi tipi di barche e di attività, quali sono i potenziali guadagni e i probabili costi da sostenere, l’opzione del Franchising. Alla fine, come sempre, tireremo le somme per capire se aprire una società di noleggio barche conviene. Specifichiamo che in quest’articolo ci occupiamo delle imbarcazioni, ovvero le unità da diporto con scafo dai 10 ai 24 metri.

Tipi di barche

Come specifica il sito specializzato Yacht digest, la prima differenza importante va fatta tra i tipi di barche. Distinguiamo infatti:

  • natanti: unità da diporto con scafo di lunghezza inferiore ai 10 metri;
  • imbarcazioni: unità da diporto con scafo dai 10 ai 24 metri. Ed è di questo genere che ci occupiamo qui.

Differenze tra noleggio e locazione

Occorre fare un distinguo tra due tipi di attività relativa alle barche:

  • noleggio: contratto con cui il noleggiante mette a disposizione del noleggiatore, dietro un corrispettivo economico, un’unità da diporto per un determinato periodo a scopo ricreativo in zone marine o acque interne. Con il noleggio, la barca resta nella disponibilità del noleggiante, che si obbliga a compiere una determinata navigazione ordinata dal noleggiatore, mantenendo per sé la disponibilità e la conduzione tecnica dell’unità da diporto.
  • locazione: contratto con cui il locatore si obbliga, dietro un corrispettivo economico, a cedere il totale godimento dell’unità da diporto al conduttore, per un periodo di tempo determinato. Con la locazione, il conduttore esercita la navigazione e ne assume la responsabilità e i rischi.

Differenze tra noleggio commerciale e tra privati

Il noleggio fra privati è ben diverso dal noleggio commerciale. Il primo, infatti, si intende occasionale e non superiore ai 42 giorni. Quindi, semplicemente, si decide di dare a un altro privato la propria barca (come detto quella dai 10 ai 24 metri) magari quando non la si usa. Questo significa che non si è obbligati ad aprire la Partita Iva né a costituire una società. Tuttavia, non si beneficerà dell’agevolazione fiscale che vedremo più in avanti per il noleggio di barche di tipo commerciale.

Ancora, i contratti tra privati sono assoggettati a un’imposta sostitutiva del 20%, da versare tramite modello F24 indicando il codice tributo 1847. E occorre comunicare l’avvio del noleggio all’Agenzia delle entrate, all’inizio di ogni nuovo contratto, inviando il documento tramite posta elettronica all’indirizzo dc.acc.noleggio@agenziaentrate.it. Inoltre, la comunicazione di avvenuto noleggio tra privati limitato e occasionale deve essere fatta anche alla Capitaneria di porto locale di competenza. Il contratto deve definire la natura del noleggio, cioè se avviene da ferma (per solo alloggio diurno o notturno, si pensi al classico esempio di una festa sulla barca) oppure per navigazione (quando si muove in mare).

Va da sé che chi affitta la propria barca deve avere tutta la documentazione in regola e garantire che sia efficiente e funzionante. Il Codice della nautica prevede, all’articolo 49, che nel noleggio di unità da diporto, salvo che sia stato diversamente pattuito:

il noleggiatore provvede al combustibile, all’acqua e ai lubrificanti necessari per il funzionamento dell’apparato motore e degli impianti ausiliari di bordo, per la durata del contratto

Da parte del conducente, invece, vige l’obbligo di possedere la patente nautica in caso questa sia prevista per condurre l’imbarcazione (per esempio, se è dotata di un motore superiore a 40 cavalli). Oltre a riconsegnare l’imbarcazione in buono stato. Quanto meno, come era al momento della stipula del noleggio.

Del noleggio commerciale delle barche ci occuperemo di seguito.

Come funziona il noleggio barche commerciale?

Partiamo col dire che questo settore è disciplinato dall’articolo 2 del decreto legislativo numero 171 del 18 luglio 2005, oltre che dal Codice della nautica.

La prima cosa da fare è aprire la Partita Iva e registrarsi alla Camera di commercio. Occorrerà scegliere il tipo di società che si costituisce, se si tratta di una impresa individuale oppure società.

L’Agenzia delle entrate consente da tempo di espletare le pratiche in autonomia per via telematica ma, al fine di non correre il rischio di incorrere in errori sempre dietro l’angolo, sarebbe opportuno farsi seguire da uno studio commercialista. Anche per le questioni fiscali e tributarie che insorgeranno ad attività in corso.

Per quanto concerne invece le imbarcazioni da offrire a noleggio oppure in locazione (poi vedremo la differenza), queste devono essere tutte registrate per “utilizzo commerciale”. Per farlo, occorre recarsi all’ufficio competente della Capitaneria di porto nella località in cui si intende esercitare la propria attività. L’ufficio rilascerà un’apposita dicitura da allegare al certificato di navigazione di ogni imbarcazione. Questo certificato va tenuto sempre a bordo, poiché potrebbe essere richiesto dalla guardia costiera in mare o nel corso di controlli quando la barca è ferma.

L’utilizzo commerciale di una barca fa sì che su essa non gravi la tassa annuale per il possesso di un’imbarcazione, poiché sulla barca commerciale graverà un’altra imposta, ricavata dal costo del noleggio o locazione a carico del cliente.

Altri obblighi riguardano il fatto che dovrà essere presentata una comunicazione scritta di partenza all’ufficio locale competente della Capitaneria di porto per via ordinaria oppure telematica ogni qualvolta la barca prende il mare. La comunicazione scritta deve contenere la lista dei passeggeri trasportati e dell’equipaggio (se presente). Occorre poi comunicare all’autorità marittima, via radio, sia il numero delle persone a bordo sia la destinazione della loro crociera. Bisognerà attendere ogni volta il via libera prima di poter mollare gli ormeggi.

Occorrerà utilizzare un contratto di noleggio per iscritto, contenente il numero delle persone imbarcate e anche questo documento va tenuto a bordo durante la crociera.

Non deve poi mancare un registro sul quale annotare:

  • il numero e la data di ogni noleggio;
  • gli orari di partenza e di arrivo;
  • i dati personali del noleggiante;
  • i dati personali del conduttore;
  • gli estremi della patente nautica, se obbligatoria per condurre l’imbarcazione noleggiata;
  • il corrispettivo economico pagato per il noleggio.

Qualora il viaggio avvenga nelle ore notturne, è obbligatorio che a bordo dell’imbarcazione siano presenti le cinture di salvataggio dotate di luce ad accensione automatica.

Requisiti: cosa serve per aprire un’attività di noleggio barche?

Aiutandoci con quanto riportato dal sito BSness, vediamo di seguito cosa serve per avviare una società di noleggio barche di tipo commerciale.

Le prime cose da fare

  • Aprire una Partita IVA, o, se già in possesso, aggiungere il relativo Codice Ateco;
  • Iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente per territorio;
  • Aprire posizione INPS e INAIL ai fini previdenziali e assistenziali, nonché assicurativi;
  • Requisiti professionali come il possesso della patente nautica adeguata alla tipologia di imbarcazione utilizzata;
  • Presentare la SCIA (Certificata di Inizio Attività) al Comune dove ha sede l’impianto;
  • Iscrizione delle imbarcazioni nel Registro delle Imbarcazioni da Diporto tenuto dall’Autorità Marittima competente;
  • Comunicazione di apertura: Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, è importante comunicare l’apertura dell’attività alle autorità locali competenti.

Le autorizzazioni da ottenere

  • Autorizzazione al noleggio dall’Autorità Marittima competente;
  • Licenza di esercizio richiesta dal Comune dove ha sede l’attività;
  • Certificazioni di sicurezza per le imbarcazioni che si noleggiano;
  • Assicurazioni per la responsabilità civile per danni a terzi e passeggeri, nonché eventuali danni all’imbarcazione.

Requisiti tecnici e strutturali

  • Manutenzione e revisione delle barche regolare e periodica;
  • Dotazioni di sicurezza a bordo, come: giubbotti di salvataggio, estintori, razzi di segnalazione e dispositivi di comunicazione;
  • Requisiti ambientali e di prevenzione dell’inquinamento marino delle barche.

Formazione e qualifiche

  • Corsi di formazione: sarebbe opportuno partecipare a corsi di formazione specifici per il settore nautico, che includano la gestione delle emergenze, la sicurezza a bordo e la manutenzione delle imbarcazioni. Potrebbe essere un biglietto da visita molto utile da esibire ai clienti;
  • Certificazioni professionali: Il personale di bordo, inclusi skipper e equipaggio, deve possedere le certificazioni professionali adeguate, come il certificato di idoneità al comando e la certificazione STCW (Standards of Training, Certification, and Watchkeeping for Seafarers).

Iscrizione ad Associazioni di Categoria

  • Passaggio non obbligatorio ma molto utile. Infatti, potrebbe conferire vantaggi in termini di networking, aggiornamenti normativi e supporto tecnico.

Eventuali permessi ambientali

  • In caso la propria attività preveda escursioni in aree marine protette, potrebbe essere necessario ottenere permessi ambientali specifici. In questo caso, occorre informarsi su quanto dispone l’area marina in questione.

Quanto guadagna un noleggiatore di barche?

Il fatturato medio annuo di un charter nautico sono molto interessanti, ma variano in base a molti fattori. Oltre ovviamente al volume di clienti annuale, è bene anche fare i conti con quanti e quali servizi offre alla clientela. Volendo fare una stima, si va da un minimo di 20mila euro fino a 500mila euro all’anno, a seconda del tipo di imbarcazione e dei servizi offerti. Il margine di redditività è del 20-40%.

Si parte dal tipo di imbarcazione, per cui esiste un corrispettivo medio di guadagno potenziale:

  • Gommoni e piccole barche a motore: 200-400 euro al giorno;
  • Barche a vela e catamarani: 1.000-3.000 euro alla settimana;
  • Yacht di lusso: 10.000-50.000 euro alla settimana.

Oltre all’imbarcazione, può offrire servizi aggiuntivi come Skipper e equipaggio, con i seguenti costi:

  • Skipper: 150-250 euro al giorno;
  • Equipaggio completo (cuoco, hostess, marinai): 1.000-2.000 euro alla settimana;
  • Corsi di vela per principianti e avanzati: Prezzo medio: 300-600 euro per un corso di 3-5 giorni.

Può anche decidere di offrire escursioni guidate, magari anche in zone esclusive, come le aree protette, zone di interesse culturale e archeologico, località piuttosto note. In tal caso, il prezzo richiesto va dai 100-200 euro a persona per escursioni giornaliere a 50-100 euro per mezza giornata.

Un charter nautico può anche offrire Pacchetti all-inclusive, che includono noleggio, skipper, pasti e bevande: Prezzo medio: 2.000-5.000 euro alla settimana per barche a vela; 15.000-60.000 euro alla settimana per yacht di lusso. Così come servizi di catering, con il seguente listino prezzi:

  • Pasti semplici: 20-50 euro a persona al giorno;
  • Chef privato: 500-1.500 euro alla settimana.

Un altro servizio interessante che può offrire è quello relativo alle attività acquatiche, con le seguenti tariffe:

  • Snorkeling: 10-20 euro a persona;
  • Immersioni: 50-100 euro a immersione;
  • Noleggio kayak/paddleboard: 20-50 euro al giorno.

Poi ci sono gli eventi speciali, come matrimoni, feste private e team building aziendali. In questo caso, il prezzo medio è di 1.000-5.000 euro per eventi giornalieri.

Altri servizi aggiuntivi, infine, possono essere:

  • Transfer da e per il porto: prezzo medio 50-100 euro per tratta;
  • Wi-Fi a bordo: 50-100 euro alla settimana;
  • Pulizia extra: prezzo medio 100-200 euro al giorno;
  • Noleggio veicoli a terra, come auto, scooter o biciclette, con prezzi che vanno dai 10 ai 60 euro in base al veicolo.

Quali sono i costi per aprire un noleggio barche?

Un charter nautico va incontro a costi fissi e variabili nel corso della propria attività, fissi e variabili. Ovviamente, più servizi offre, più andrà incontro anche a costi per rifornirsi, per le licenze, per il personale che seguirà il singolo servizio. Dunque occorre valutare servizio per servizio se il margine di guadagno è conveniente ed eliminare quelli che non producono profitto o è davvero residuo. Stabilire per esempio un lasso di tempo entro il quale fare una valutazione, per esempio un triennio. Sebbene dipenda anche dal tipo di servizio in questione, perché alcuni richiedono anche tempi più lunghi di valutazione.

E’ consigliabile comunque non dilungarsi oltre i 5 anni per una stima, onde evitare che eventuali perdite siano piuttosto gravose.

In linea di massima, possiamo dividere costi e fissi secondo questa classificazione:

  • Costi fissi: Affitto o ammortamento dell’imbarcazione, assicurazioni, salari del personale amministrativo, costi amministrativi;
  • Costi variabili: Carburante, manutenzione delle imbarcazioni, cibo e bevande per i pacchetti all-inclusive, tasse portuali, attrezzature di consumo (snorkeling, pesca, ecc.).

Franchising di noleggio barche: come funziona, se conviene, i migliori

Avviare un servizio di noleggio barche comporta vantaggi e svantaggi.

Tra i vantaggi troviamo la possibilità di essere seguiti e assistiti dal franchisor, mentre tra gli svantaggi principali il fatto che sia quest’ultimo a imporre scelte e decisioni, con pochi o nulli margini decisionali.

Un buon compromesso potrebbe essere quello di partire con un franchising e poi sganciarsi una volta fatte le ossa. Stando attenti a eventuali clausole e avvisando in anticipo clienti e fornitori.

Detto questo, ecco alcune delle migliori opportunità di franchising di noleggio barche:

Conviene aprire un’attività di noleggio barche?

L’attività di noleggio barche presenta prospettive di guadagno molto interessanti, che possono, a regime, anche toccare i 5 zeri, se si offrono tanti servizi e si ha una clientela importante. Ciò significa però anche essere in grado di gestire l’attività, di promuoversi con un sito professionale e sui Social, ma, soprattutto, avere tutti i requisiti amministrativi e burocratici necessari. Oltre ad espletare con puntualità e precisione le varie pratiche previste.

Conoscenza del settore e grande passione sono un must to have.

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