Nissan licenza 9mila dipendenti: auto elettrica miete altre vittime

Nissan licenza 9mila dipendenti: auto elettrica miete altre vittime

Nissan si trova oggi in una crisi nera. Al punto da dover licenziare migliaia di dipendenti, mentre i dirigenti si stanno dimezzando gli stipendi.

Nissan Motor Co., Ltd., conosciuta più comunemente come Nissan, è una casa automobilistica multinazionale giapponese con sede a Nishi-ku, Yokohama. E’ presente sul mercato con i marchi Nissan, Infiniti e Datsun ed è molto popolare da decenni in Europa e in Italia per la citycar Micra e il crossover Qashqai, ma anche per i fuoristrada.

E’ la seconda casa automobilistica giapponese più grande dopo la Toyota. Ma è il marchio giapponese leader in Cina, Russia e Messico.

Dal 1999 fa parte del gruppo Renault insieme a Mitsubishi, dando vita al quarto gruppo automobilistico più grande del mondo. Conta oltre 136mila dipendenti.

Fin qui le belle notizie. Ma Wikipedia ci informa anche che Nissan sia il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici, con vendite globali di oltre 320.000 veicoli completamente elettrici ad aprile 2018. L’e-car di punta del marchio è la Nissan Leaf, un’auto interamente elettrica, secondo modello elettrico più venduto a livello globale, dietro alla Tesla Model 3.

Perché questa non rientra nel novero delle belle notizie. Perché dopo alcuni anni dall’ingresso nel mercato delle auto elettriche, Nissan si trova oggi in una crisi nera. Al punto da dover licenziare migliaia di dipendenti, mentre i dirigenti, fatto piuttosto insolito, si stanno dimezzando gli stipendi.

Perché Nissan licenzia

Come riporta Il fatto quotidiano, Nissan a fronte di risultati semestrali deludenti, ha annunciato un piano di emergenza che prevede una riduzione della capacità produttiva globale del 20%. Con contestuale taglio di 9.000 posti di lavoro, il 7% del totale globale. L’amministratore delegato Makoto Uchida si ridurrà volontariamente lo stipendio del 50%.

I ricavi netti consolidati sono diminuiti di 79,1 miliardi di yen a 5.980 miliardi (36,1 miliardi di euro), ma con un utile operativo crollato del 90%, da 303,8 a 32,9 miliardi di yen. Mentre il margine operativo è dello 0,5%. In calo nei primi sei mesi del 2024 anche i volumi di vendita globali diminuiti a 1,6 milioni di unità.

Nuova figura aziendale e vendita delle quote a Mitsubishi

Nasce una nuova figura: il Chief Performance Officer, voluto tramite delibera dal CDA. Si occuperà specificamente dal prossimo dicembre di seguire la ripresa delle vendite e degli utili.

Tra le misure da adottare, oltre al drastico taglio dei dipendenti, anche la riduzione del costo dei beni venduti, la razionalizzazione del portafoglio di attività e maggiori investimenti nelle spese in conto capitale e in ricerca e sviluppo.

Inoltre, tra i provvedimenti previsti per risollevare la china, anche la vendita a Mitsubishi Motors del 10,02% della sua quota, che attualmente è pari al 34%.

Basterà? Chissà. Certo è che la follia di massificare l’uso delle auto elettriche sta mietendo un’altra vittima. Qui abbiamo parlato di Ford e Volkswagen.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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