Ripercorriamo la storia di Nino Terzo, che ha avuto una solida esperienza teatrale anche al fianco di alcuni grandi attori.
Chi è appassionato della commedia all’italiana non può non conoscere Nino Terzo. Il cui nome forse non dirà molto a tanti, ma basta ricordare quel personaggio, seppur marginale, con gli enormi baffoni, balbuziente e con un soffio asmatico pronunciato quando parla, allora le cose cambiano.
Di seguito ripercorriamo la storia di questo attore, che ha avuto una solida esperienza teatrale anche al fianco di alcuni grandi attori, prima di intraprendere la carriera cinematografica.
Le origini di Nino Terzo
Nino Terzo, all’anagrafe Antonino nacque a Palermo il 22 maggio 1923. Iniziò piuttosto giovane a lavorare a teatro, nell’avanspettacolo e in spettacoli di rivista, anche in compagnie teatrali di grandi come Totò, Peppino De Filippo, Domenico Modugno, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Con questi ultimi, come vedremo, continuerà il proprio sodalizio anche sul grande schermo.
Non mancheranno anche esperienze come cantante, partecipando a numerose operette.
Nino Terzo era cresciuto negli spettacoli di piazza e nei teatrini del sud per poi esplodere a Milano nell’avanspettacolo sguaiata degli anni `50.
I milanesi mangiavano pane e Nino Terzo
disse di lui la moglie in una intervista.
Le foto e le locandine rimaste a Nino di questo periodo erano fantastiche. Giacche sgargianti, donnine provocanti. Sarà qui che conoscerà sua moglie, Maria Mays. La quale per il cinema lavorerà solo nelle pellicole Farfallon (1974) e Che casino con Pierino! (1982), dove figura anche il marito.
La carriera cinematografica
L’esordio al Cinema arriva alle soglie dei quarant’anni, con il film Le massaggiatrici, per la regia di Lucio Fulci (1962). Inizierà per lui una fittissima serie di impegni, per circa un ventennio. Nel solo primo anno di esordio, giusto per avere un’idea i film in cui appare saranno ben 8. Richiestissimo dai registi, Terzo arriverà a girare diversi film ogni anno.
L’attore siciliano aveva portato anche sul grande schermo quel personaggio che lo aveva reso celebre nell’avanspettacolo. Ovvero un uomo affetto da balbuzie e atavica afasia, incapace di parlare senza aver prima inspirato ed espirato profondamente. Baffoni, denti divaricati, accento siciliano e il soffio asmatico, il suo autentico marchio di fabbrica.
Una macchietta che il comico originario di Palermo, uno dei più popolari d’avanspettacolo e rivista, ha messo a punto all’esordio cinematografico e non ha mai variato. Ancora oggi insuperato nell’inscenare superbamente questi tic.
Agli esordi ha lavorato spesso con Totò, in film come I due colonnelli, Totò contro i quattro e Totò di notte. Irresistibili alcune gag con il principe della risata, messo in difficoltà proprio dal modo di parlare del comico.
Ritroverà spesso i conterranei Franco e Ciccio, in lavori come I due della legione (1962) di Lucio Fulci o Farfallon (1974) di Riccardo Pazzaglia. Con il duo comico lavorerà tra l’altro anche in tv, nella trasmissione televisiva Bene, bravi, bis (1984), dove compare anche la bellissima Edwige Fenech.
A partire dagli anni ’70 il suo nome sarà legato alla Commedia sexy all’italiana, apparendo in tante pellicole a fianco di Lino Banfi e Alvaro Vitali. Sebbene trova posto anche in Roma e I clowns, di Federico Fellini.
Negli anni ’80, invece, il suo impegno cinematografico inizierà a diradarsi, complice la crisi del genere di cui sopra, non trovando posto nella nuova commedia comica italiana che si stava affacciando in quegli anni con nuovi volti comici (De Sica, Pozzetto, Calà, Boldi, eccetera).
Tuttavia, in quel decennio il suo personaggio prende una piega di maggiore qualità. Lavorerà per Nanni Loy in Café Express (1980), con Nino Manfredi. O per Maurizio Nichetti ne Il bi e il ba (1985), dove è lo zio di Nino Frassica.
La sua carriera cinematografica si conclude dignitosamente in una pellicola d’autore, Nuovo cinema Paradiso, regia di Giuseppe Tornatore (1988), dove interpreta il papà di Peppino.
Nino Terzo e la televisione
Oltre alla succitata trasmissione Bene, bravi, bis, per il piccolo schermo Nino Terzo sarà impegnato anche in due serie televisive, tra il 1989 e il 1991: Il vigile urbano di Castellano e Pipolo, insieme a Lino Banfi e alla figlia Rosanna Banfi. E Classe di ferro di Bruno Corbucci, insieme a Giampiero Ingrassia, Rocco Papaleo e Adriano Pappalardo.
Gli ultimi anni e la morte
Nel 1992 abbandonò definitivamente lo spettacolo a causa di seri problemi di salute. Nel 2001 ricompare sul piccolo schermo grazie a una intervista di Marco Giusti, in una puntata di Stracult su Rai 2.
Malato da tempo, muore a 81 anni, il 3 maggio 2005 nella sua modesta casa a Marano di Napoli, dove era accudito dalla moglie Mara Mays, dopo aver subito ben quattro infarti.
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