A partire da dati grezzi di sensori, il modello della Archetype AI è in grado di comprendere le leggi fisiche ed effettuare previsioni
In ambito scientifico, una delle domande più frequenti riguardo le capacità dell’Intelligenza Artificiale (IA) è se essa sarà in grado di scoprire nuove leggi fisiche (o perfezionare quelle esistenti).
Se ci si riferisce al tipo di IA al momento più popolare, cioè i Large Language Model (LLM) come ChatGPT, la risposta è un sonoro no: gli LLM sono modelli linguistici predittivi che si basano su quanto già scoperto e messo nero su bianco dagli esseri umani e quindi il loro contributo potrebbe essere al più quello di evidenziare qualcosa che ci è sfuggito o trovare nuove correlazione tra dati preesistenti.
E se invece, per cominciare, si creasse un’IA senza conoscenze scientifiche pregresse e la si “sguinzagliasse” nel mondo reale, lasciandola libera di imparare da zero le leggi fisiche che lo governano? Dopotutto nel corso della storia i fisici hanno acquisito una sempre più profonda conoscenza delle leggi naturali attraverso attente osservazioni, esperimenti e precise misurazioni.
Questo interessante concetto è proprio ciò che hanno pensato di sperimentare i ricercatori della Archetype AI con la loro nuova Intelligenza Artificiale dall’altisonante nome di Newton.