A livello europeo, invece, la Champions league è contesa tra Real Madrid e Liverpool, mentre l’Europa League tra Atletico Madrid e Marsiglia.
Se almeno a livello europeo, dunque, c’è qualche sorpresa (vedi Liverpool e Marsiglia), in Italia di sorprese ce ne sono state poche anche quest’anno. Il Napoli ci è andato davvero vicino, restando primo per diverse settimane ad inizio 2018. Ma poi la Juventus ha ripreso il sopravvento. I bianconeri sono stati cinici, in alcune occasioni aiutati da qualche svista arbitrale malgrado la Var, sebbene resti l’ennesima amarezza per la Champions andata male. Quest’anno senza neanche arrivare in finale, ma fermandosi ai quarti sfiorando però la clamorosa remuntada ai danni del Real.
Per il Napoli ancora tanta amarezza. Ancor di più quest’anno in cui i tifosi ci credevano davvero. Ma ancora una volta il Presidente ha dimostrato il suo disinnamoramento per la città e la maglia. Prediligendo i conti e il business. E lo si denota anche dai nomi dei possibili sostituti di Sarri.
De Laurentiis e la solita storia
Anche quest’anno, Aurelio De Laurentiis ha confermato di non tenerci a vincere qualcosa di vero. Anzi. L’unico trofeo che ha vinto in questi anni (insieme alla conseguente Super Coppa Italia) è stato la Coppa Italia. Che peraltro ha criticato aspramente in una intervista di Carlo Alvino.
De Laurentiis ha sempre preferito disfare quanto di buono costruito per ricominciare d’accapo. Lo ha fatto con Mazzarri. Lo ha fatto con Benitez. Lo ha fatto con Maurizio Sarri. Silurandolo sempre nella medesima intervista. Lo ha accusato di non aver utilizzato i giocatori che gli ha messo a disposizione, per il turn over. Mentre si è solo lamentato dei mancati acquisti.
Se è vero comunque che Sarri ha dei limiti tattici, rientrando in quel novero di allenatori che conosce solo un modulo, si affida sempre ai soliti e non sa cambiare in base alle esigenze ed agli avversari, De Laurentiis ha commesso il solito errore di non rinforzare davvero la rosa a gennaio. La sfortuna di perdere Ghoulam a novembre non è stata colmata con un serio acquisto nel mercato di riparazione, tanto che Sarri ha dovuto arrangiarsi col modesto Mario Rui. E così anche a destra, dove l’alternativa ad Hysaj era il veterano Maggio. Che ormai ai tifosi fa tenerezza. Scarse anche le alternative ai due centrali di difesa titolari: Albiol e Koulibaly.
A centrocampo Rog e Zielinski sono stati utilizzati poco, sebbene Jorginho ed Allan si siano mostrati ad un livello molto superiore. Il capitano Hamsik, a parte per l’affetto nutrito dai tifosi azzurri, anche quest’anno ha inciso davvero poco. E ormai dalla sua ci si mette pure la non più giovane età.
In attacco Callejon le ha giocate praticamente tutte, tanto che ormai da marzo cammina. Mertens è stato riproposto di nuovo come punta centrale, ruolo non suo, nella speranza che ripetesse l’exploit dello scorso anno. Che puntualmente non si è verificato. E anche lui da marzo è apparso poco lucido. Insigne è l’unico che ha mantenuto una certa freschezza fisica e lucidità, sebbene incida a fasi alterne e talvolta sembra pure mostrare un po’ di malcontento. L’unica riserva è stata Milik, classica prima punta, di nuovo infortunatosi e arruolabile solo da marzo. Ma inserito poco da Sarri.
No, non mi sono dimenticato di Reina. Portiere ormai pensionabile da tempo, anche se quest’anno ha fatto meno papere dello scorso anno. Ma forse perché i suoi hanno concesso meno. Inspiegabile il passaggio al Milan, e la società in tutto questo tempo, neanche ha trovato un giovane sostituto.
Dunque, mancati rinforzi. Il solito male del Napoli targato De Laurentiis. Sogni spezzati sul più bello ad una piazza che per calore, colori e passione non ha eguali. Basta girare per Napoli e provincia la domenica e il lunedì. Non si parla che della partita. Scordandosi per qualche giorno degli atavici problemi che torturano questa città da quando è nata.
Il Napoli verso il disfacimento?
E ora il futuro è incerto, nebuloso. Ancora una volta. Come quando se ne andarono Mazzarri prima e Benitez poi. La squadra rischia di disfarsi. Come riporta Libero, le sirene più pesanti arrivano dalla Premier League: il Chelsea, dove Sarri potrebbe approdare, punta anche Hysaj e soprattutto Koulibaly. L’ estate scorsa un’ offerta da oltre 50 milioni fu rimandata a Londra, stavolta il 27enne centrale non avrebbe remore a seguire il suo allenatore.
Dalla Premier guardano anche a Jorginho, con il Manchester City pronto a pagare 50 milioni per il regista (27), ma il club chiede di più. Anche Mertens è richiestissimo e a 31 anni tra il belga e i milioni cinesi c’ è una clausola rescissoria da appena 28 milioni. Su di lui ci sarebbe anche il Manchester United di Mourinho.
Callejon, invece, potrebbe seguire Reina a Milano. Ma non è detto al Milan, visto che l’Inter lo segue da qualche anno, quando c’era Mancini.
De Laurentiis ha già silurato Sarri
Intanto, De Laurentiis ha già silurato Sarri in due interviste: una a Il Mattino e una a Carlo Alvino. In quest’ultima lo ha criticato, come già detto per lo scarso turn over. Mentre in quella a Il Mattino, ripresa da Virgilio,
“L’arbitraggio di Orsato in Inter-Juventus ha influenzato mentalmente il Napoli che è sceso in campo con la Fiorentina? Non credo – è la risposta del patron degli azzurri -. Credo a un’altra cosa: all’inizio dell’anno abbiamo dovuto anticipare il ritiro perché avevamo un preliminare Champions e questo vuol dire che finirai prima il tuo carburante. A meno che tu non adoperi tutti i giocatori della rosa che hai… Ecco, si poteva prendere fiato in certi momenti della stagione, per preparare meglio il rush finale. Ma se giochi sempre con gli stessi. Insomma, se noi non avessimo avuto infortuni come quello di Ghoulam avremmo mai scoperto uno come Mario Rui che, a parte gli errori catastrofici fatti con la Roma, è stato molto bravo? Ma se mi fai giocare sempre gli stessi…”.
L’attacco a Sarri, che deve ancora rinnovare, è frontale. E l’arbitro Orsato è scagionato totalmente:
“Campionato falsato? Io non credo. Sabato sono successe tante cose, perché ci possono essere state anche delle scelte dell’allenatore dell’Inter non condivisibili ad aver deciso il risultato. Negli ultimi cinque minuti ha fatto due cambi, ha fatto uscire Icardi, i giocatori sono entrati a freddo e chi è entrato non ha mai la stessa tensione di chi esce”.
“Il Var non è stato ben utilizzato o non è stato mai utilizzato ma ci sono anche partite precedenti che avrebbero potuto consegnarci non punti in più ma maggiore distacco rispetto agli altri. Ma non mi va che il Var venga messo sotto accusa perché sono e resto un suo sostenitore. Credo alla necessità che nella cabina di regia dove devono essere prese le decisioni, non debbano esserci arbitri ma altre figure, magari dei tecnici. Non voglio che certe decisioni debbano essere demandate all’arbitro perché se c’è una cabina vuol dire che c’è un giudice ineluttabile. E in questa cabina non devono andare altri arbitri, ma tecnici”.
Napoli, chi arriva dopo Sarri?
Chi arriva dopo Sarri? Si sono fatti cinque nomi su tutti. Dal clamoroso, quanto improbabile, ritorno di Benitez, all’arrivo di Emery, ormai in rotta col Paris Saint Germain. Poi quello di Antonio Conte, in uno scambio col Chlesea con Sarri. In un’altra intervista al Corriere della Sera, De Laurentiis, che in questi giorni ha dunque rotto un silenzio che non gli confà che durava da troppo, si esprime così sul futuro della panchina: “Antonio Conte sarebbe un colonnello perfetto per far rispettare le regole. Non abbiamo paura di andare avanti, con o senza Sarri”.
Tuttavia, questi 3 allenatori non rientrano nel suo tipico profilo. Sono tecnici che pretendono acquisti di rilievo, vogliono garanzie, altrimenti non firmano. E De Laurentiis invece preferisce allenatori che lancino i giovani, gli sconosciuti. Che li valorizzino così da poterli rivendere e guadagnarci una ghiotta plusvalenza. Pertanto, molto più credibile è il nome di Giampaolo, allenatore della Sampdoria. O quello di Simone Inzaghi, che però considera la Lazio casa sua e difficilmente lascerà i biancocelesti in caso di agognata qualificazione in Champions League.
Ci sarebbe anche Vincenzo Montella, che in questa stagione è riuscito a farsi esonerare da due club diversi: Milan e Siviglia. Forse un record.
Dunque, il Napoli si appresta a vivere un nuovo sogno. A costruire nella speranza di vincere qualcosa. A ripartire da zero sperando in un nuovo ciclo. Ma la bacheca rischia di restare ancora vuota (visto che ormai De Laurentiis snobba pure l’unica Coppa che vinceva, quasi imponendo di uscire), e per i tifosi azzurri si rischia di vivere altri anni di illusioni e delusioni.