Napoli, il solito fuoco incrociato contro la città

Introduzione

Ogni tanto Napoli diventa il peggior posto d’Italia e d’Europa dove vivere. Non ancora del Mondo, perché ci sono paesi lacerati dalla guerra che sono un vero inferno.

Di recente, l’articolo denigratore di un prestigioso giornale francese, Le Figaro, e uno studio congiunto di ItaliaOggi, Università La Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni, hanno rinfrescato il quadro sulla città partenopea. Con le solite tinte fosche.

Napoli ha tanti problemi – dalla disoccupazione alla criminalità passando per il degrado urbano fino ai disservizi – ma è assurdo che diventi il facile bersaglio di studi e rapporti.

Ecco cosa scrive Le Figaro su Napoli e il rapporto sulla Qualità della vita di uno studio congiunto.

Articolo Le Figaro su Napoli

Come riporta Il Fatto quotidiano, il reportage di Le Figaro è a firma della giornalista Valèrie Segond. La quale si è occupata delle recenti elezioni amministrative che hanno visto la vittoria dell’ex Ministro Gaetano Manfredi. Ed ecco che vengono fuori una serie di problematiche di ogni risma: dal degrado ai trent’anni di progetti su Bagnoli mai realizzati; la metro pianificata negli anni ’90 e ancora incompiuta o malfunzionante. E via dicendo.

Ecco alcuni passaggi:

Napoli non crolla più sotto la spazzatura come nel 2008 ma deve fare i conti con i trasporti pubblici in affannano, l’organico comunale insufficiente, la vita quotidiana difficile, la disoccupazione esplosiva nelle periferie e la povertà, con oltre 180mila famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza nella sola provincia di Napoli (in realtà sarebbero 166mila, ndr), più di quelle di Lombardia e Veneto messe insieme, e ovviamente la camorra e la piccola delinquenza che dominano letteralmente alcuni territori cittadini

Questa la scelta di Napoli per il reportage:

Noi abbiamo scelto di raccontare Napoli perché è una città di riferimento per tanti francesi che ci vivono e la scelgono per i propri viaggi. É una vera città del Sud, ricca di problemi, di contraddizioni, affogata dai debiti e dal problema della Camorra e più suscettibile ad eventuali cambiamenti

Non mancano, ad onor del vero, punti positivi, come:

la crescita del turismo – nell’ultimo anno pre Covid, il 2019, si sono registrati 6 milioni di turisti –, la rigenerazione di Scampia (inevitabilmente descritto come il quartiere di Gomorra) grazie ad alcuni investimenti della Regione Campania, l’arrivo della società Tecno che dalla Riviera di Chiaia monitora l’impatto ambientale dei grandi siti e soprattutto la nascita di un polo di eccellenza come la Apple Academy, a San Giovanni a Teduccio. Attorno al centro europeo di formazione per sviluppatori di app si sono aggregate altre nove aziende tecnologiche e questo ha fatto dire a Giorgio Ventre, direttore scientifico di Apple Academy, che a Napoli c’è una piccola Silicon Valley, la terza per il numero di star up create

Napoli penultima per qualità della vita

Come riporta RaiNews24, il 23mo Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021, condotto di concerto realizzato da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, posiziona Napoli al penultimo posto (insieme a Foggia che rispetto allo scorso anno ha guadagnato una posizione) avanti solo a Crotone.

A metà classifica la capitale, Roma, che scivola al 54/mo posto (l’anno scorso era al 50/mo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera.

Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta.

La qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile” in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

Inoltre, si collocano in fondo alla classifica 4 delle 5 province campane (nell’ordine Benevento, Salerno, Napoli e Caserta. Si salva dunque solo Avellino); 3 delle 6 province pugliesi (Lecce, Barletta-Andria-Trani e Foggia); le 5 province calabresi; 5 delle 9 province siciliane (nell’ordine Messina, Catania, Palermo, Siracusa e Agrigento).

Conclusioni

Cosa aggiungere. Per quanto riguarda il reportage di Le Figaro, ricordo quando andai a Parigi (che amo) e scorsi diversi accumuli di rifiuti in diversi punti della città più periferici. Ma soprattutto, restai allibito, sulla strada verso Montmatre, da alcuni che cercavano di farti “il pacco” vendendoti portatili e telefoni. A mo’ di Piazza Garibaldi di una volta a Napoli (oggi, grazie ai lavori, è profondamente cambiata).

Parigi è una città incantevole, che però affoga nello smog. Tanto che in alcuni punti dell’anno la Tour Eiffel, simbolo transalpino per antonomasia, manco si scorge. Non a caso, di recente si stanno prendendo pesanti misure anti-traffico.

Infine, fa specie che chi ha contribuito a produrre il Terzo Mondo con la sua politica imperialista e depredatrice, non sappia cosa significhi davvero viverci.

Per quanto riguarda questi rapporti sulla qualità della vita, giusto dare peso a parametri come occupazione, servizi e decoro urbano. Ma occorrerebbe anche dare spazio a quei fattori che contribuiscono a migliorare lo stato d’animo di una persona. Come le bellezze paesaggistiche, artistiche, il cibo, il clima.

Non è un caso, forse, che il più alto tasso di consumo di anti-depressivi e ansiolitici sia proprio al Nord. Sarà che c’hanno solo la nebbia?! No, non hanno solo quella. Come Napoli non ha solo problemi.

Riporto una simpatica riposta del comico Gino Rivieccio.

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Una risposta a “Napoli, il solito fuoco incrociato contro la città”

  1. Che ci vuoi fare, cosa vuoi dire, sono francesi quelli che hanno la puzza sotto il naso con tutto e tutti.
    Lasciamoli bollire nel loro brodo e poi buttiamo via tutto.
    Saluti

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