Introduzione
Sono tanti gli atleti che hanno accusato seri problemi respiratori dopo essersi sottoposti al vaccino. A denunciarlo è stato, per esempio, l’attaccante tedesco Muller con tanto di video. Mentre Aguero ha lanciato qualche sospetto.
Certo, un problema cardiaco per un atleta può emergere anche nel tempo, in tarda età. Come accadde anni fa per esempio a Lilian Thuram, difensore francese della nazionale e che in Italia ha militato nelle file di Parma e Juventus. Il quale dovette operarsi al cuore a 36 anni, ormai a fine carriera, preoccupato dal fatto che il fratello morì proprio per la stessa ipertrofia cardiaca.
Tuttavia, quando questi problemi arrivano dopo la vaccinazione, qualche sospetto di correlazione sopraggiunge. Il sospetto ricade su due campioni di due sport diversi: Rafael Nadal e Sonny Colbrelli.
Problemi di respirazione per Nadal durante finale di Indian Wells
Come riporta Live tennis, Taylor Fritz ha superato Rafael Nadal nella finale di Indian Wells, vincendo il primo Master 1000 in carriera. Una vittoria che riporta in auge gli States nel tennis dopo anni di stenti.
Nel dopo partita, Rafa Nadal ha reso merito al suo giovane rivale, ma ha anche ammesso di aver risentito di seri problemi respiratori durante l’incontro:
Oggi avevo difficoltà a respirare. Sento dolore, è molto brutta come sensazione. Quando mi muovo è come sentire un ago tutto il tempo qui dentro. Mi vertigini a momenti dal dolore. È un tipo di dolore che mi ha limitato molto. Non si tratta solo di dolore, mi sento poco molto bene perché influisce sulla respirazione
Forse l’iberico dovrà sottoporsi a degli esami:
Non so se è qualcosa con la costola o cosa. Più che dispiaciuto per la sconfitta, cosa che ho accettato subito prima ancora di finire la finale, soffro per questo problema. Il mio obiettivo era restare imbattuto prima dell’arrivo della terra battuta e la verità è che sono stati mesi bellissimi
Sonny Colbrelli crollato a terra
Come riporta Qui bici sport, Sonny Colbrelli era «cosciente e parlava» mentre veniva trasportato all’ospedale di Girona. Il campione europeo era crollato immediatamente dopo la volata (in leggera salita) della prima tappa della Volta a Catalunya, a Saint Feliu de Guíxols. Volata che Colbrelli aveva lanciato molto lunga cedendo poi al ritorno di Michael Matthews.
Secondo quanto riportato dall’emittente spagnola Teledeporte, Colbrelli avrebbe avuto un arresto cardiaco crollando poco dopo il traguardo.
Impressionanti le immagini dei soccorsi. E’ scattato subito l’allarme, è stato allertato un elicottero per portarlo a Girona.
Sonny, peraltro, rientrava alle gare dopo un periodo di stop: aveva dovuto lasciare la Parigi-Nizza a causa di febbre e bronchite, aveva fatto un ciclo di antibiotici ed era stato una settimana senza toccare la bici: per questo aveva dovuto rinunciare alla Milano-Sanremo. Ma aveva voluto essere al via in Spagna, anche per non compromettere le classiche del nord.
Conclusioni
Per carità, non è detto che per entrambi sia stato il vaccino. Magari il malore gli sarebbe venuto lo stesso, o magari gli è stato provocato dal Covid-19. Tuttavia, meglio sempre avere il beneficio del dubbio.
Ciao Luca 🙂 come medico lo scorso anno mi sono dedicata alle vaccinazioni e purtroppo ho viste, a parte molta gente impaurita dalla vaccinazione, anche molte persone con effetti indesiderati di questo presunto vaccino, che non ha nulla in comune coi vaccini tradizionali in quanto a composizione, anche a distanza di mesi dalla vaccinazione.
Ma non solo. In seguito ho avute molte segnalazioni di persone con due o 3 vaccinazioni ammalate di covid, a dimostrare come dico sempre, che è l’organismo che si ammala o guarisce e non i farmaci e, nella fattispecie, questo vaccino non ha protetto alcuno oltre le capacità del suo sistema immunitario di esercitare la propria funzione.
Oggi a distanza di oltre due anni da questa presunta pandemia, i numeri dicono altro, ci troviamo di fronte all’assunto che le epidemie sono sempre terminate con o senza l’intervento umano per due ragioni: il microrganismo che ne è responsabile si attenua via via che infetta nuove persone, stabilendo una specie di non belligeranza con le difese ospiti, e poi perché il sistema immunitario man mano che viene in contatto con il suddetto crea difese sempre più attive e pronte a neutralizzare anche i virus più aggressivi di inizio 2020.
A dimostrazione di quanto sostengo cito solamente i numeri di un anno fa rispetto a quelli odierni, quando si aveva il 3-4% di casi clinici sul numero dei contagiati, che non sono casi ma semplici portatori sani, e lo 05-06% di oggi.
Ciao Francesca, la tua testimonianza è molto preziosa dato il lavoro che svolgi. In effetti, chi all’inizio di questa storia diceva che le pandemie durano 2 anni e che i vaccini in corso finiscono solo per creare varianti, veniva visto come un ignorante complottista.
Grazie sempre per i tuoi commenti.