Mussolini fu però anche dotato di grande intelligenza e sagacia, che lo portarono ad essere lungimirante su molti aspetti. Tra questi, anche il problema politico dell’Europa. In un discorso tenuto a Napoli il 25 ottobre 1931, sembra proprio parlare dell’Unione europea com’è oggi. Di seguito il testo del suo discorso è il video.
Discorso a Napoli di Mussolini del ’31 già affrontava problema dei trattati
Questo diceva il Duce Benito Mussolini sui trattati di pace dell’epoca, dannosi per i popoli. Paragonabili oggi ai trattati economici dell’Unione europea:
Non sono pochi oggi nel mondo coloro che affrontano i problemi della ricostruzione europea dal nostro punto di vista. Sono passati nove anni da quando l’Italia fascista a Londra pose il problema delle riparazioni e dei debiti nei termini che oggi sono all’ordine del giorno. E come si può parlare di ricostruzione europea se non verranno modificate alcune clausole di alcuni trattati di pace (applausi) che hanno spinto interi popoli sull’orlo del disastro materiale e della disperazione morale. E quanto tempo dovrà passare ancora per convincersi che nell’apparato economico del mondo contemporaneo c’è qualcosa che si è incagliato e forse spezzato. (Applausi).
Discorso di Mussolini a Napoli, la crisi morale e spirituale delle istituzioni
Nella seconda parte del suo discorso a Napoli del 25 ottobre 1931, Mussolini affronta la crisi morale e spirituale che stava attraversando le istituzioni europee. E della necessità di agire in favore della giustizia sociale.
Queste sono direttive precise con le quali si serve la vera pace, la quale non può essere dissociata dalla giustizia, altrimenti è un protocollo dettato dalla vendetta, dal rancore o dalla paura (Applausi). La crisi mondiale, che non è più solamente economica ma è ormai soprattutto spirituale e morale, non ci deve fermare in uno stato di abulia e di inerzia. Tanto maggiori sono gli ostacoli e tanto più precisa e diritta deve essere la nostra volontà di superarli. (Applausi). Popolo napoletano, camicie nere di Napoli e della Campania, a chi i più alti doveri nell’Italia Fascista? ( A noi!)
Questo è il video del discorso:
Dunque, vediamo… chi manca nel processo di rivalutazione?
Attila l’Unno, Gengis Khan e il sempreverde Adolfo.
Ma c’è sempre tempo
Le stessa folla che va a sentire Renzi, uguale uguale…
A noi! Anzi a voi! E ‘a lutamm comm’a te.
Mussolini era anche allora un problema di oggi……