MORTO IN AFGHANISTAN L’ENNESIMO MERIDIONALE PER UNA GUERRA ASSURDA
SI CHIAMAVA Giuseppe la Rosa, 31 anni DI MESSINA, capitano del Terzo Bersaglieri. IL NUMERO DEGLI ITALIANI MORTI DAL 2004 SALE A 53
La guerra in Afghanistan, come quella in Iraq, non conosce fine. Iniziata undici anni e mezzo fa (novembre 2001) da una spedizione unilaterale senza l’egida dell’Onu, guidata da americani e inglesi con l’obiettivo di snidare e far cadere il regime dei Talebani – vera causa del terrorismo internazionale a detta del duo Bush-Blair – passò come “missione di pace”. Ma fu subito chiaro agli occhi dei meno sprovveduti che ciò che più interessava agli angloamericani fossero le immense risorse energetiche del Paese. Quella che doveva essere una guerra lampo si è trasformata in un nuovo tonfo perfino peggiore del Vietnam, al quale va sommato l’altro conflitto in nome dell’esportazione della democrazia scatenato in Iraq. Su entrambi i fronti la tensione è altissima, si verificano attentati tutti i giorni, a danno anche del nostro Paese, dal 2004 impegnato in Afghanistan con la missione Isaf (mentre in Iraq la missione è terminata nel 2006). Sabato un altro soldato italiano ha perso la vita in un agguato. E così salgono a 53 le vittime nostrane in terra afgana, molti dei quali meridionali, spinti ad arruolarsi per la tristemente nota disoccupazione che affligge le regioni del Sud.
SI CHIAMAVA GIUSEPPE LA ROSA– Il capitano del Terzo Bersaglieri Giuseppe la Rosa, 31 anni, è morto e altri tre militari del 82° Reggimento Fanteria Torino (Barletta) e 8° reggimento Bersaglieri sono rimasti feriti. L’attacco è avvenuto in mattinata nella zona di Farah, l’area più meridionale e a rischio del settore ovest dell’Afghanistan affidato al controllo dei militari italiani. Un afghano si è avvicinato al Lince su quale viaggiavano i militari di ritorno da un’attività congiunta con i soldati afghani e ha gettato dentro una bomba a mano. La dinamica dell’attacco è ancora in corso di accertamento.
Il capitano è originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Il militare, appartenente al 3° reggimento Bersaglieri , è deceduto sul colpo. Gli altri tre militari rimasti feriti sono appartenenti all’82° Reggimento Fanteria Torino (Barletta) ed all’8° reggimento Bersaglieri. I militari feriti, subito soccorsi e trasferiti all’ospedale di Farah, non versano in pericolo di vita.
53 I CADUTI – Sale dunque a 53 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan nel corso della missione internazionale Isaf, operativa dal 2004. Il capitano morto è la prima vittima del 2013, mentre 7 sono stati i morti nel 2012. L’ultimo lutto che aveva colpito il contingente italiano risale al 25 ottobre scorso, quando morì il caporale Tiziano Chierotti, 24 anni, ligure di Sanremo, uno dei quattro militari che erano feriti in uno scontro a fuoco a Bakwa. Prima di lui il carabiniere scelto Manuele Braj, trentenne di Galatina (Lecce), era morto il 25 giugno nel centro di addestramento di Adraskan, dopo essere stato colpito da un razzo.
A loro vanno aggiunti i quasi 40 italiani morti in Iraq, tra militari e civili.
Un altro invasore ben stipendiato, spinto dalla disoccupazione a partire, sarà chiamato eroe.
(Fonte: Corriere della sera)
Ma i morti sul lavroro non si piangono mai?