Il caso Emanuela Orlandi è tornato prepotentemente, e giustamente, in auge negli ultimi tempi. Anche per il fatto che il mai domito fratello Pietro ha rilanciato pesanti accuse contro il Vaticano. Un mese prima di Emanuela, però, scomparve un’altra ragazza della quale si parla meno: Mirella Gregori.
Il caso di Mirella Gregori viene comunque associato a quello di Emanuela, sia perché consumatosi sempre in quel di Roma, sia perché le due erano coetanee (entrambe 15enni ma non si conoscevano), sia per la prossimità delle due sparizioni, sia per gli intrecci presunti col Vaticano.
Ripercorriamo la storia di Mirella Gregori.
Chi è Mirella Gregori
Come riporta Wikipedia, Mirella Gregori nacque a Roma il 7 ottobre 1967, figlia minore dei titolari di un bar in via Volturno a Roma, con i quali viveva in via Nomentana. Frequentava un istituto tecnico e andava anche discretamente a scuola.
Mirella veniva descritta da chi l’ha conosciuta come una ragazza normale.
Il caso Mirella Gregori
Il giorno della scomparsa, avvenuta il 7 maggio 1983, la ragazza si era recata regolarmente a scuola ed era tornata come di consueto alle 14, dopo essersi intrattenuta in un bar vicino a casa assieme all’amica Sonia De Vito.
Mirella fu chiamata al citofono da un certo “Alessandro“. Inizialmente la ragazza non voleva incontrarsi con questa persona, giacché non lo conosceva. Poi accettò di incontrarlo alle ore 15, dicendo alla madre che aveva un appuntamento presso il monumento al bersagliere di Porta Pia con un vecchio compagno di classe. Da quel momento, la famiglia non ha più avuto notizie della ragazza.
Entrambe le figure coinvolte indirettamente nella vicenda, l’amica Sonia e quest’ultimo, non hanno saputo fornire alcuna informazione riguardo la scomparsa di Mirella Gregori.
L’inchiesta giudiziaria sul caso Mirella Gregori
La madre, durante una visita del Papa alla parrocchia romana di San Giuseppe il 15 dicembre 1985, riconobbe in un uomo della gendarmeria vaticana facente parte della scorta, Raoul Bonarelli, una persona che spesso si intratteneva con la figlia e una sua amica in un bar vicino a casa.
In un confronto di molti anni dopo, avvenuto nel 1993, la donna però non lo riconobbe più e perse la certezza che fosse lui. Sebbene poche settimane prima, in un’intervista a Il Tempo, avesse ribadito la sua certezza circa l’identità dell’uomo.
Secondo quanto riportato da un documento del Sisde del 31 ottobre 1983, la figlia dei gestori del bar sarebbe stata al corrente dell’identità dell’uomo che convinse Mirella a seguirlo. Tuttavia, i magistrati dell’ultima inchiesta giudiziaria non hanno però approfondito le informazioni contenute in questo atto.
Dopo un nulla di fatto contro l’unico indiziato, il procedimento verso ignoti per sequestro di persona sarà archiviato nel 2007. Nel dicembre dello stesso anno sarà pure insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.
Nell’ottobre del 2015 il GIP, su richiesta della Procura e per mancanza di prove consistenti, ha archiviato il procedimento, insieme a quello di Emanuela Orlandi, avviato nel 2006 in seguito alle dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna del boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, e che vedeva sei indagati per concorso in omicidio e sequestro di persona:
- monsignor Pietro Vergari
- Sergio Virtù (autista del boss)
- Angelo Cassani detto Ciletto
- Gianfranco Cerboni detto Giggetto
- Sabrina Minardi
- Marco Accetti
Perché il caso Mirella Gregori è collegato a quello di Emanuela Orlandi?
Stando alla testimonianza di Mehmet Ali Ağca – membro del gruppo terrorista Lupi grigi che, come noto, attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II – la scomparsa delle due ragazze sarebbe collegata a quella del giornalista sovietico Oleg G. Bitov, avvenuta il 9 settembre dello stesso anno presso il Festival del Cinema di Venezia. In effetti, in diversi comunicati tra il 1983 e il 1984, l’organizzazione di estrema destra turca dichiarò di custodire entrambe le ragazze.
In realtà, secondo quanto dichiarato da Günter Bohnsack, ex-ufficiale della Stasi (il servizio segreto della Germania Est), a un giornalista del quotidiano la Repubblica, sarebbe stata proprio la Stasi, assieme ai servizi segreti bulgari e sovietici del KGB, a servirsi del caso Orlandi (e quello Gregori collegato) per confezionare falsi comunicati provenienti da sigle diverse allo scopo di deviare le indagini parallele sulla pista russo-bulgara, per l’attentato a Giovanni Paolo II.
Il 30 giugno 2008 lo storico programma in onda su Raitre Chi l’ha visto?, che, come noto, tanto si è occupato in questi anni del caso Orlandi, e che ricevette una importante telefonata che invitava ad aprire la tomba di De Pedis sita nel Vaticano, trasmise la versione integrale della telefonata anonima del 2005, nella quale si udiva anche
E chiedete al barista di via Montebello, che pure la figlia stava con lei…con l’altra Emanuela
Il bar si rivelò appartenere alla famiglia di Sonia De Vito, amica di Mirella Gregori che probabilmente è la stessa che all’inizio fu accusata di falsa testimonianza e reticenza. La redazione del programma è stata minacciata a luglio anche da un’altra telefonata anonima da parte di un certo “biondino“.
Nel luglio 2010 è stato dato, dal Vicariato di Roma, il via libera all’ispezione della tomba di De Pedis nella basilica di Sant’Apollinare ed è stato disposto il prelievo del DNA sul fratello di De Pedis, sui famigliari di Emanuela e anche su Antonietta Gregori, sorella di Mirella. Il 14 maggio 2012 è stata riesumata ed aperta la tomba di Enrico “Renatino” De Pedis ma al suo interno era presente unicamente la salma del defunto che, per espresso desiderio dei familiari, è stata cremata.
Un ulteriore scavo fece emergere solo nicchie con resti di ossa risalenti al periodo napoleonico, ma nulla che appartenesse a Emanuela e Mirella.
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