MINO RAIOLA, L’EX PIZZAIOLO CHE MANOVRA IL CALCIO

Se il calcio da una ventina d’anni si è trasformato in un business esasperato, con grosse responsabilità da parte dei magnate dell’alta finanza che hanno immesso nel circuito ingenti quantità di denaro, parte delle colpe sono da additare anche ai procuratori, i quali manovrano i campioni, li plagiano e tengono sotto scacco le società. Il tutto guadagnando lauti compensi.
Procuratore del momento è senza dubbio Carmine Raiola, ormai conosciuto come Mino, passato di recente agli onori delle cronache sportive per i casi Balotelli e Ibrahimovic. Ma chi è costui?
Nato a Nocera Inferiore (NA) 43 anni fa, all’età di un anno si trasferisce con la famiglia ad Harleem (Olanda), dove il padre prima intraprende l’attività di meccanico e poi decide di aprire una pizzeria. Il ristorante è molto frequentato dai calciatori dell’Ajax, ma anche di altre squadre olandesi, e sarà proprio grazie al locale che Mino entrerà in contatto col mondo del calcio. Tenterà prima la carriera calcistica, stroncata però a 18 anni per un infortunio al ginocchio quando militava nella squadra dell’Harleem allenata da Ruud Gullit; così decise di entrare in contatto con il sindacato dei calciatori locali avviando una rete di relazioni e diventando assistente di alcuni di questi. Il primo colpo che segna la svolta della sua carriera fu l’arrivo di Bryan Roy al Foggia di Zeman (Raiola aveva 25 anni); poco dopo fu la volta di Dennis Bergkamp all’Inter, il primo affare di un certo volume economico (oltre 20 miliardi di vecchie lire; ma il calciatore in Italia non lascerà il segno, iscrivendosi di diritto nella poco rispettabile lista dei bidoni della gestione Massimo Moratti). Successivamente porterà Pavel Nedved alla Lazio, fino ad arrivare alla gestione di Ibrahimovic, portandolo alla Juventus prima, all’Inter dopo, al Barça poi, e oggi al Milan. L’instabilità di Ibra gli è fruttata fior fior di milioni di euro.
Stesso dicasi per un altro insofferente del calcio italiano, Mario Balotelli, la cui rappresentanza legale era prima affidata ai fratelli e invece da qualche mese a Raiola appunto, proprio per gestire nel migliore dei modi la sua crisi con l’Inter. Risultato: contratto da 3,5 milioni di euro a stagione per quattro anni e 13 milioni di euro come prima rata che il club incassa dal passaggio al Man City del Mancio (per un totale di 28 milioni di euro). Direi proprio che vi è riuscito al meglio.
Raiola, piazzando in giro per l’Europa bidoni e calciatori di valore, si è creato un impero finanziario: la società Maguire Tax e Legal, con sede legale nel Principato di Monaco (ovviamente un Paradiso fiscale), e filiali in Olanda e Repubblica Ceca.
Conosce sei lingue, anche se ha problemi proprio con quella originaria, l’italiano; l’aspetto da pizzaiolo non è riuscito proprio a scrollarselo, ma il suo conto corrente bancario dice chiaramente che quella non è la sua professione. Come si dice, “l’abito non fa il monaco”. E ancor meno il conto in banca.

(Fonte: Sport.virgilio.it)

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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