E così a Milano già ci si sta adeguando ai tempi, impiantando delle palme davanti a Piazza Duomo, creando un’inquietante scenografia. Il tutto per volere di una multinazionale: la catena Starbucks che dal 2018 avrà una sede anche nella città meneghina. La prima italiana. Di seguito posto anche un video alquanto suggestivo. Per non dire inquietante e “choc”.
Palme davanti al Duomo di Milano
Come riporta Il Giornale, il centrodestra lombardo, già critico per la gestione immigrazione della Giunta Sala, non ha perso tempo nell’andare all’attacco. Così Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia:
«la piazza in salsa africana perde la sua dignità, ci si chiede come i beni culturali abbiano potuto autorizzare questo esperimento esotico invece di pretenderne uno più consono al luogo».
L’ex vicesindaco Fdi Riccardo De Corato invece dice:
«il centrosinistra non perde occasione per africanizzare la città e per piegare le nostre tradizioni al gradimento dei migranti, se non ci fosse la cattedrale sembrerebbe il centro del Burundi».
Il segretario della Lega Matteo Salvini:
«Mancano scimmie e cammelli e poi avremo l’Africa in Italia. I clandestini del resto già ci sono. Starbucks ha già detto che assumerà migliaia di rifugiati? E io invito tutti i cittadini, al di là dei valori politici in cui credono, a ribellarsi a questo sistema. Per quanto mi riguarda il caffè lo vado a prendere da un’altra parte».
Sceglie l’ironia l’assessore regionale Viviana Beccalossi (Fdi), che suggerisce al sindaco di invitare per l’inaugurazione
«anche il vincitore di Sanremo Francesco Gabbani, vista l’ambientazione ci sta benissimo anche la scimmia (che lo accompagna nell’esibizione di Occidentali’s Karma, ndr.). Al di là delle battute, mi chiedo come abbia potuto sposare un progetto discutibile, che certo non fa onore alla sacralità di una delle piazze più famose del mondo. Per essere abbellita non ha certo bisogno di una foresta tropicale».
Palme a Piazza Duomo di Milano, come si difende la Giunta Sala
Il Sindaco Beppe Sala ha postato una foto su Instagram dicendo:
«Milano si risveglia con palme e banani in piazza Duomo. Come nella tradizione ottocentesca. Buona o cattiva idea? Certo che Milano osa eh..» «il riferimento storico c’è, richiama la Milano dell’Ottocento e la Sovrintendenza ai Beni culturali ha dato parere positivo» Ma ha poi ammesso: «Da cittadino sospendo anch’io il giudizio, vediamo quando saranno pronti. Diciamo che tendenzialmente non mi dispiace ma voglio vedere bene quando sarà tutto pronto».
L’assessore al Verde Pierfranceco Maran prova a convincere gli scettici diffondendo una foto della piazza nell’Ottocento, presa a prestito dall’Archivio Alinari:
«Si vedono carrozze, cavalli, tram e delle aiuole in cui compaiono alcune palme. Sarà dunque un omaggio alla tradizione» e «le piante sempreverdi daranno un tocco esotico alla piazza».
Le palme a piazza Duomo volute da Starbucks
A cosa dobbiamo questa africanizzazione del Duomo di Milano? Ovviamente, a ragioni commerciali. Il Comune ha infatti precisato che la nuova sistemazione e la manutenzione per tre anni delle aiuole sarà a cura di Starbucks, che ha vinto il bando di sponsorizzazione. Nell’estate del 2018 il colosso Usa della caffetteria aprirà il primo punto vendita in Italia in piazza Cordusio, proprio a due passi dal Duomo. Almeno le palme, magra consolazione, sono «made in Italy». Arrivate precisamente del lago di Como. L’installazione, opera dell’architetto milanese Marco Bay, prevede anche arbusti, graminacee, piante perenni e ortensie «Vanille Fraise», canne giganti cinesi – a seconda delle stagioni – e un tappeto di ghiaia scura.
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Palme a Piazza Duomo di Milano, la bocciatura degli esperti
Il Corriere della sera ha invece riportato le bocciature degli esperti, come il professor Francesco Ferrini, docente di arboricoltura all’Università di Firenze:
«Da un punto di vista ecologico e ambientale mi pare poco comprensibile, si poteva ricorrere a piante autoctone più tolleranti al freddo».
Ma anche Francesca Neonato, architetto paesaggista milanese:
«Milano non è Miami. Credo che voler dare un tocco esotico a piazza Duomo sia una scelta azzardata. Oggi il tema principale è la qualità della vita in città, il ruolo del verde e dei servizi ecosistemici che portano in un ambiente compromesso da inquinamento, traffico, rumore, perdita di biodiversità». E il collega Andreas Kipar aggiunge: «Ironia milanese o provocazione anticipando il climate change?»
Comunque ecco un servizio del Tg regionale della Lombardia sulla singolare installazione in Piazza Duomo. Giudicate voi:
Il video del Corriere della sera:
Sarà un’opera provvisoria, come i monumenti impacchettati da Christo, o rimangono in sede definitivamente?