Mediaset, crolla anche ultimo baluardo Impero Berlusconi: i dati sullo share

Tempi duri per l’ormai ex Cavaliere Silvio Berlusconi. Che un tempo dominava con il suo Impero su più fronti, come fece quello Romano: televisione, calcio e politica. Se questi ultimi due fronti sono venuti meno nell’anno horribilis 2011, quando il Milan ha vinto il suo ultimo scudetto e dovette dimettersi a novembre sotto i colpi dello Spread, il terzo, la Tv, da cui è partito tutto, pure comincia a scricchiolare. Basta guardare i dati sullo share dello scorso mese di marzo.

I dati preoccupanti sullo share Mediaset di marzo

http://4.bp.blogspot.com/-YGhUuLk9JWo/UTevVwC3LGI/AAAAAAAABOo/Qg_Qp3SiPhc/s320/berlusconi1.jpgPerde quasi 1,3 milioni di spettatori Mediaset. Come riporta Libero, che riprende un articolo di ItaliaOggi sui dati Auditel, le tre reti del Biscione da marzo 2015 a marzo 2016 sono passate da 10.265.526 telespettatori a 8.975.766. Solo Canale 5 è calato di circa 600 mila telespettatori medi. Italia Uno, nel confronto con marzo 2015, scende di mezzo punto di share in prima serata e di 1,6 punti in seconda; Rete 4, invece, cala di mezzo punto in prime time e di 0,6 punti in seconda serata. L’ammiraglia Canale 5 scende di 1,2 punti in prima serata e di 1,3 punti in seconda.

Un marzo da dimenticare per Mediaset, da festeggiare invece per Rai Uno che raggiunge quasi il 20% di share medio in prima serata (Canale 5 è al 16,4%) e balza di quasi 4,5 punti percentuali in seconda, salendo a quota 17,5%. In generale, i canali Rai tutti insieme valgono il 37,16% di share nelle 24 ore, contro il 32,82% di Mediaset. Seguono, il gruppo Discovery (6,26%), le reti di Sky (5,72%), e il network La7 (3,44%).

Se si analizza la prima serata (quella che vale di più in termini di investimenti pubblicitari) la classifica cambia: la Rai domina sempre con il 38,38% di share, seguita da Mediaset al 33,47%. Al terzo posto c’è Sky con il 6,78%, davanti a Discovery col 4,55%, e La7, al 4,42%.

Milan, crisi senza fine

https://3.bp.blogspot.com/-l169bEueVcw/Vsg2gj_-kLI/AAAAAAAAHFE/xWQ_QrzJLfc/s1600/MILANO_20080112_GASP_mediagallery-page.jpgQuanto al calcio, che a Berlusconi ha dato tante soddisfazioni, le cose non vanno bene ormai da troppi anni. Da quel succitato 2011, anno di transizione tra i trionfi dell’Inter e quelli della Juventus, ultimo scudetto per il Milan firmato Massimiliano Allegri. Negli anni a seguire tanti acquisti sbagliati, quattro allenatori sotto contratto e senza risultati esaltanti, e, soprattutto, un futuro societario tutto da scrivere. L’ingresso in società della figlia Barbara, in coppia con l’eterno Galliani, non ha portato nuova linfa. Anzi, ancor più confusione e incompetenza. Si era fatto avanti un magnate cinese, certo Mr Bee, ma dopo alcuni incontri l’affare è saltato. Berlusconi dovrebbe decidersi a cedere le quote di maggioranza. Una scelta dolorosa per un uomo che vive di passioni e sentimenti, ma obbligata per portare capitali freschi a una società più in rosso che in nero.

TUTTI I TROFEI VINTI DA BERLUSCONI DA PRESIDENTE DEL MILAN

Forza Italia su numeri imbarazzanti

http://2.bp.blogspot.com/-RIYhISeQwQ0/VI9f_QA9roI/AAAAAAAAESw/IRwBsRraXm8/s1600/news_img1_68020_forzaitalia.jpgE cosa dire di Forza Italia, come il Milan, crollato a partire dal 2011. All’epoca era Popolo della libertà assieme ad Alleanza Nazionale, poi il progetto è fallito miseramente. Forza Italia viaggi sotto il 10%, con tanti fuggitivi e l’ex Cavaliere che rappresenta ancora una figura ingombrante. Del resto, ciò accade ai partiti con padri-padroni, per i quali vige la regola: muoia Sansone con tutti i filistei. Ormai Berlusconi è una parodia di se stesso e non riesce più a trainare ed unire il centrodestra.

Se Berlusconi è giunto al capolinea, il berlusconismo è ancora vivo e vegeto. E purtroppo lo sarà ancora a lungo. Lo dimostrano i continui casi di corruzione e di attacchi della politica alla magistratura. Nonché Matteo Renzi come Premier.

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