Maurizio Landini nuovo segretario CGIL: una bella notizia per i lavoratori

Maurizio Landini è il nuovo segretario della CGIL. Sostituirà Susanna Camusso, che guidava il più grande sindacato italiano dal 3 novembre 2010. Leader tenace, molto attiva anche in favore dei diritti delle donne. Maurizio Landini è invece segretario della FIOM dallo stesso anno, il sindacato a sinistra della CGIL, per anni in polemica e in disaccordo con le scelte di quest’ultimo. Talvolta ritenute troppo morbide ed accomodanti.

Maurizio Landini viene dal cuore dell’Emilia rossa, ha iniziato subito a lavorare, costretto a lasciare gli studi di Geometra a soli 15 anni per indigenze familiari. E’ un volto noto, grazie alle tante comparsate televisive. Anticipando la stagione salviniana delle felpe o in camicia. Insomma, sempre in mise molto popolari, da persona semplice. Una caratteristica genuina, non costruita. Così come vere sono state le sue battaglie di questi anni, spese a contrastare soprattutto la gestione della FIAT per opera di Sergio Marchionne.

Certo, il mondo del lavoro è cambiato. E con esso, i diritti dei lavoratori. Sempre più disgregati in nome di un liberismo che ha fomentato la riduzione dei diritti dei lavoratori in nome di un incremento delle opportunità lavorative. Ma ciò è stato sconfessato dai fatti. Precari o disoccupati, non c’è via di scampo.

Comunque, la nomina di Maurizio Landini a segretario della CGIL resta una buona notizia per i lavoratori. Almeno per quanti ancora godono di un contratto di lavoro degno di questo nome. Sempre più pochi in realtà. Ecco chi è Maurizio Landini, nuovo segretario della [sta_anchor id=”landini”]CGIL[/sta_anchor].

Maurizio Landini chi è

maurizio landini cgil

Chi è Maurizio Landini nuovo segretario CGIL? Partiamo dalle origini. Come riporta ADNKronos, Landini nasce in un piccolo paese dell’appennino reggiano, a Castelnuovo ne’ Monti, cuore dell’Emilia Rossa, il 7 agosto del 1961. Da padre cantoniere e madre casalinga.

Costretto a lasciare gli studi di geometra per contribuire al bilancio famigliare, trova lavoro in una cooperativa di Reggio Emilia.

Divenuto delegato sindacale della Fiom, a metà degli anni ottanta si impegna a tempo pieno nel sindacato, muovendo i primi passi sulla strada che poi lo porterà ai massimi vertici della federazione delle tute blu della Cgil.

Uno dei suoi maestri è Claudio Sabattini e, grazie alla sua lezione, matura e rafforza la giovanile intuizione che un sindacalista che non ha una condivisione sentimentale con chi rappresenta deve cambiare mestiere. E, per questo, ‘operaio dentro’, Landini, lo è sempre stato. Altra ‘guida’ è un altro segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini.

Approdato nella segreteria nazionale, Landini è responsabile del settore degli elettrodomestici e di quello dei veicoli a due ruote. Conduce le trattative con Electrolux, Indesit Company e Piaggio. A questi incarichi si aggiunge quello di responsabile dell’Ufficio sindacale che lo ha portato a seguire a stretto contatto con l’allora Rinaldini, le trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici nel 2009. Il primo agosto del 2010, Landini diventa segretario generale della Fiom e lo sarà fino al 15 luglio del 2017.

Epocale è lo scontro con Sergio Marchionne, nella vertenza Fiat sul progetto ‘Fabbrica Italia’. Una battaglia, quella condotta dalla Fiom di Landini sugli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, che segna anche una spaccatura all’interno del fronte sindacale con Fim e Uilm.

Nel 2012, la Fiom si costituisce parte civile nella sentenza da lui definita «storica» che condanna i vertici della Thyssen Krupp a pene detentive per l’incidente sul lavoro nella fabbrica di Torino in cui perdono la vita sette operai. La Fiom con Landini svolge un ruolo attivo anche nella vertenza Ilva per mantenere la produzione ma al contempo salvaguardare la salute e l’ambiente. Fino alla firma dell’accordo con l’azienda sotto questo governo.

Landini chiude il suo mandato in Fiom con il rinnovo del contratto dei metalmeccanici il 26 novembre 2016, il primo unitario con Cisl e Uil, dopo due separati. Da corso Trieste, sede dell’ex Flm, a Corso d’Italia, il passo è breve e in Cgil diventa segretario generale.

Landini segretario CGIL, altra buona notizia per i lavoratori

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Dopo un iniziale feeling con il segretario del Pd, Matteo Renzi, diventa il più tenace oppositore del Jobs Act. Altra battaglia che culmina con una grande manifestazione a Roma.

Dal 2015 si vocifera di un suo ingresso in politica. Voci fomentate dal fatto che Landini nel 2015 lancia ‘Coalizione Sociale’, un soggetto politico-sindacale che riceve l’appoggio di numerose personalità della sinistra: Stefano Rodotà, Pancho Pardi, Valentino Parlato, Vittorio Agnoletto, Alfonso Gianni, Gino Strada.

Ciò lo allontana ulteriormente dalla Camusso, che gli chiede nessuna ambiguità con la politica. Poi, nel corso del 2016, la svolta. Sull’onda della rottura col governo sul Jobs act e sul referendum costituzionale, condivisa praticamente da tutta la Cgil, Landini si avvicina alla maggioranza guidata da Camusso.

Nel novembre del 2016 torna a firmare insieme con Fim-Cisl e Uilm-Uil il contratto di lavoro dei metalmeccanici (non accadeva dal 2008). E nel luglio 2017, su proposta di Camusso, viene eletto col 95% dei voti dell’Assemblea generale nella segreteria nazionale.

E’ il preludio alla candidatura come segretario generale. Dirada le presenze televisive, dismette la felpa Fiom (ma non la maglietta della salute); si accredita presso le altre categorie. Converge sul documento congressuale della Cgil proposto dalla segreteria Camusso. Che, dopo una consultazione interna, lo propone infine per la segreteria generale.

Il resto è tutto da scrivere. Difficile dire quanto la tenacia di Landini possa ancora servire per una classe operaia già largamente compromessa da continue leggi sul mercato del lavoro al ribasso. Del resto, c’è da fare i conti con la concorrenza spietata dei paesi ex comunisti.

L’ultima riforma varata dal governo Lega-Cinquestelle sembra comunque ridare nuove speranze. A cui bisogna aggiungere la nomina di Landini a segretario generale del più grande sindacato italiano.

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