Matteo Renzi compie 50 anni: il Golden boy vittima del suo ego

Matteo Renzi compie 50 anni: il Golden boy vittima del suo ego

In occasione del suo 50mo compleanno, ripercorriamo la storia di Matteo Renzi. Dall’ascesa all’apice fino al crollo dei consensi.

Sabato 11 gennaio Matteo Renzi ha compiuto cinquant’anni. Una vita di certo non banale, vissuta sempre al massimo, con grande ambizione, ma anche ego e arrivismo.

Figlio di un ex consigliere comunale del suo paese di origine (dal 1985 al 1990), Matteo Renzi è cresciuto nei boy scout, partecipando anche a 5 puntate consecutive della Ruota della fortuna condotta dal mitico Mike Bongiorno (vincendo per la cronaca quasi 50 milioni di vecchie lire) quando aveva appena 19 anni.

Sposato dal 1999 con Agnese Landini, insegnante di liceo, ha tre figli. La sua carriera politica è stata fulminea e la ricostruiamo in breve.

La storia di Matteo Renzi

Inizia nelle fila del Partito Popolare italiano, nato dall’implosione della Democrazia Cristiana sotto i colpi di Mani pulite, nel 2001 aderì alla Margherita di Francesco Rutelli. Per poi seguirne l’annessione nel Partito democratico insieme a Democratici di sinistra, Repubblicani e Socialisti democratici, avvenuta nel 2007.

In questi anni diventa già Presidente della Provincia di Firenze, dal 2004 al 2009, appena trentenne. E poi, nei cinque anni successivi, viene eletto Sindaco di Firenze. In piena ascesa, viene nominato prima Segretario del Pd e poi Presidente del consiglio. Scalzando di fatto Enrico Letta (emblematica la scena del passaggio del campanello). Alle elezioni europee del 2014 porta il Pd al 41%, cifra mai toccata prima in nessuna tornata elettorale, ma anche dopo a tutt’oggi.

La sua leadership è trainante, ma anche divisiva, provocando la fuoriuscita del partito di molti esponenti, vecchi (si ricorderà la cosiddetta “rottamazione“) e nuovi.

Ma Renzi, come detto, è anche un narciso arrivista e spera di avere la forza necessaria per modificare la Costituzione tramite Referendum. Mettendo sul tavolo pure il ritiro definitivo della politica qualora non ci riuscisse. Cosa che purtroppo per lui accadrà, ma non si ritirerà (cosa che farà anche Maria Elena Boschi).

Di qui il crollo dei consensi, della popolarità e la sua parabola discendente. Esce dal Partito democratico e fonda Italia viva, partito che però non sfonda, viaggiando intorno a un 2-3%.

Ecco la breve storia triste di un personaggio politico vittima del suo ego. Che fa e disfa continuamente, sperando che il mondo giri in torno a lui. Proprio come quella Ruota della fortuna a metà anni ’90.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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