Massimo Troisi tifava per la Roma: la rivelazione “choc” di un collega-amico

Massimo Troisi tifava per la Roma? Di certo, è stata l’ultima grande maschera partenopea. Scomparsa prematuramente nel 1994 per un problema cardiaco che lo accompagnava dalla pubertà. Riuscì a completare Il postino, dove appare visibilmente provato dalla malattia. Non a caso, le scene sulla bici sono girate con una controfigura.

A Massimo Troisi si sono ispirati tanti attori e registi successivi. Su tutti, Vincenzo Salemme e Alessandro Siani, senza però riuscire a prendere il suo posto. Troisi era altro, volava alto. Ha inscenato un prototipo di napoletano diverso. Lontano dal solito canovaccio del Pulcinella, tutto pizza e mandolini. Il napoletano da lui rispecchiato era disilluso, introverso, timido, riservato.

Splendidi i suoi primi tre film, poi qualche calo nei successivi. Malgrado non manchino spunti geniali. Divertenti gli sketch con La Smorfia, un trio di comici che compose insieme a Massimo Decaro e Lello Arena. I quali non ebbero la sua stessa fortuna. Malgrado abbiano comunque continuato a lavorare. Il secondo anche in alcuni suoi film.

Molto divertente la scena che lo vede nel letto con Giuliana De Sio, in Ricomincio da tre. Quando la seconda cercava un po’ di attenzioni e coccole, ma lui si lasciava distrarre dalla partita del Napoli contro il Cesena. Coi partenopei che perdevano in casa dei romagnoli.

Eppure, la rivelazione di un suo amico e collega è alquanto spiazzante. Dato che dipingerebbe Troisi tifosissimo della [sta_anchor id=”troisi”]Roma[/sta_anchor].

Troisi tifoso della Roma

massimo troisi tifoso roma

 

La vera fede calcistica dell’indimenticabile attore napoletano l’ha svelata al Corriere dello Sport Pino Calabrese che di Massimo era amico e collega. «Io ho cominciato a teatro nei primi anni ’70 ed avevo Massimo come compagno di avventura», ha detto l’attore, ospite nella redazione per presentare il film “Respiri“.

«Troisi era ed è sempre stato un grandissimo tifoso della Roma. Poi negli anni del successo, soprattutto dopo ‘la Smorfia’, ha dovuto un po’ nascondere il suo tifo per evidenti motivi professionali. Tra l’altro il suo successo coincise con i grandi anni di Maradona e dello scudetto a Napoli…».

Dunque, stando alle dichiarazioni di Calabrese, Troisi avrebbe solo finto di tifare Napoli per non tradire le aspettative dei fan e spinto dal contesto di allora. Ma il suo cuore, purtroppo malato, sarebbe stato giallorosso.

Sarà falso? Sarà vero? Nessuno potrà mai saperlo davvero. Chissà, magari il grande Massimo avrebbe risposto: “’O ssaje comme fa ‘o core quann’ s’è annammurato”.

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