Mark Rutte alla guida della NATO: perché non è una buona notizia

Mark Rutte alla guida della NATO: perché non è una buona notizia

Mark Rutte, Premier olandese dal 2010 al 2023, sarà il nuovo segretario della Nato dal prossimo ottobre. Ecco una biografia allarmante.

E alla fine, dopo mesi di trattativa, Mark Rutte è stato scelto come nuovo Segretario generale della NATO. Gli ultimi ostacoli sono stati tutti superati: il ritiro del principale avversario, il rumeno Klaus Iohannis, nonché il riavvicinamento con l’Ungheria dopo gli attriti del passato col presidente Viktor Orban (soprattutto sul tema dei diritti civili).

Mark Rutte prenderà il posto del norvegese Jens Stoltenberg a partire dal 2 ottobre, quando ufficialmente scadrà il mandato di quest’ultimo. Il quale ha lavorato fin troppo bene per gli americani, soffiando costantemente sul fuoco e chiedendo un intervento più incisivo contro i russi.

Vediamo chi è Mark Rutte, soprannominato in patria “teflon“, come la fibra resistente largamente utilizzata in ambito industriale, notoriamente anche cancerogena. In effetti Rutte è uno che riga dritto, capace di mediare ma anche di farsi valere con rigidità. E noi italiani ne sappiamo qualcosa.

Chi è Mark Rutte alla guida della NATO

Come riporta ANSA, per Rutte si tratta del coronamento internazionale di una lunga carriera politica, iniziata nel 2002 dopo gli anni da manager alla Unilever, una delle multinazionali principali dei Paesi Bassi.

E’ stato infatti Primo ministro del paese olandese (che ormai non può più essere chiamato così, dato che ci si riferirebbe solo a 2 delle 10 regioni che compongono il paese). dal 2010 nelle fila del Partito Liberale (la prima volta alla guida del paese in 92 anni di storia) e fino al 7 luglio 2023. Quando dovette rassegnare le dimissioni per la questione immigrati.

Ma fermo Rutte proprio non sa stare e così annusa la possibilità di diventare Segretario generale della NATO, visto che proprio lo scorso anno, non si riuscì a nominare un successore di Stoltenberg. Che ha dovuto così prolungare di un altro anno il suo incarico. Probabilmente nessuno se l’è sentita di guidare un’organizzazione sovranazionale in un periodo così complicato per le relazioni internazionali, soprattutto per i rapporti con Russia e Cina.

Il beneplacito di Washington un po’ sorprende, sia perché l’Olanda in questi anni ha sempre tenute basse le spese militari (ma resta una super potenza economica), sia perché è un personaggio che piace a Donald Trump. Almeno stando alle parole del Tycoon durante i vertici coi paesi Ue quando era presidente americano. Di lui disse “Mi piace questo tizio!“.

Ma può darsi che Rutte abbia subito un bel lavaggio del cervello da parte degli americani. Una sorta di ripristino alle impostazioni di fabbrica come si fa coi Pc.

Inoltre, non bisogna dimenticare la sua vicinanza a Israele, come fa notare Maurizio Blondet, a gennaio il principale giornale olandese, NRC, aveva rivelato che Rutte aveva consultato gli uffici legali ministeriali chiedendo loro:

Cosa possiamo dire per far sembrare che Israele non stia commettendo crimini di guerra?

Ciò in quanto i Paesi Bassi avevano deciso di continuare le consegne di ricambi per gli aerei da combattimento israeliani nonostante le ormai acclarate violazioni dei diritti umani sui palestinesi.

Ma ci sono altri punti sul caro Rutte che gli fanno valere il soprannome di teflon:

  • ha provocato la più grande rivolta agricola che il suo paese abbia mai conosciuto, volendo eliminare 1/3 del bestiame del paese, in esecuzione del programma di spopolamento dell’Agenda 2030;
  • ha fatto sparato proiettili veri contro i manifestanti anti-Green Pass nel 2021;
  • ha sempre sostenuto l’Ucraina e Zelensky ina una posizione istericamente anti-russa, consegnando anche aerei da combattimento F16 al paese senza l’autorizzazione del suo parlamento.

Quando Rutte contrastava l’Italia

Noi italiani non possiamo e non dobbiamo dimenticare quando, qualche anno fa e in piena Pandemia Covid-19, il buon Premier Rutte si oppose agli aiuti ai paesi meridionali dell’Ue. Noi, ma anche Spagna, Grecia e Portogallo. Paesi depredati e rovinati dalla Moneta unica. Indebitatisi fino al collo e oggi trattati come pezzenti dai paesi del Nord Europa.

Si ricorderà il video dei netturbini che in strada gli dicevano “non date soldi agli italiani“, con lui che rispondeva fiero “No no“. Venivano chiamati paesi “frugali“, tra loro anche l’Austria e i paesi scandinavi Svezia, Danimarca, Finlandia.

Poi si vide la scorsa estate mangiare un gelato tra le vie di Roma. Perché l’Italia la disprezzano tutti ma poi ci vengono in vacanza.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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