Mario Draghi ha presentato, rigorosamente a porte chiuse come esige l’élite globalista, un Piano di guerra contro la Russia.
Mario Draghi è ancora molto influente in quel di Bruxelles. Del resto, il curriculum dell’ex Presidente del Consiglio lo conosciamo ed è inutile ribadirlo. Lo scorso 5 settembre ha presentato, rigorosamente a porte chiuse come esige l’élite globalista, una riunione in cui erano presenti pochi privilegiati. tra cui la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e, ci mancherebbe, fresca di nomina sua e del cognato.
La relazione sarà presa in grande considerazione per il programma di lavoro della prossima Commissione europea.
Tra i “suggerimenti“, la deroga ai vincoli ambientali e sociali e la creazione di una centrale unica per gli appalti ispirata alla procedura di acquisto dei vaccini Covid (per la quale peraltro Ursula von Der Leyen, ancora saldamente al suo posto essendo stata l’unica candidata, è sotto inchiesta da parte della Procura europea). Il tutto, per semplificare e intensificare la produzione di armi in Europa, contro il pericolo per il vecchio continente rappresentato dalla Russia.
Il Piano di guerra di Mario Draghi presentato a Bruxelles contro la Russia
Come riporta il quotidiano di Geopolitica Politico, Ursula von der Leyen aveva annunciato di aver affidato questo incarico all’ex presidente del Consiglio circa un anno fa:
ho chiesto a Mario Draghi, una delle grandi menti economiche europee, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea. Non si può fare altrimenti, perché “l’Europa farà ‘tutto il necessario’ per mantenere il suo vantaggio competitivo
Nelle premesse l’ex presidente del Consiglio evoca i rischi per la sicurezza del Vecchio continente rappresentati dalla Russia:
Con il ritorno della guerra nelle immediate vicinanze dell’UE, l’emergere di nuovi tipi di minacce ibride e un possibile spostamento dell’attenzione geografica e delle esigenze di difesa degli Stati Uniti, l’UE dovrà assumersi una crescente responsabilità per la propria difesa e sicurezza
avrebbe scritto Draghi.
Per far fronte alle presunte minacce, nel rapporto viene suggerita la creazione di una “Autorità per l’industria della difesa”, una sorta di centrale unica per gli appalti che dovrebbe replicare il modello di acquisto centralizzato dei vaccini Covid.
Tra le altre proposte per semplificare la vita all’industria delle armi, l’ex Presidente della Bce propone la rimozione dei divieti per le aziende di accedere ai finanziamenti UE, compresi quelli della Banca europea per gli investimenti; e, ciliegina sulla torta, la modifica dei quadri di finanza sostenibile, ambientali e sociali dell’UE a beneficio del settore.
La conquista della Russia è in pieno corso
Insomma, dobbiamo prepararci alla peggiore delle ipotesi. La conquista della Russia è nell’Agenda di chi muove i fili dei leader occidentali e si va avanti ad oltranza, giustificata con la libertà degli ucraini. Del resto, Draghi è un atlantista convinto, dunque è l’uomo giusto per dare il suo contributo alla causa. Fermo restando che, fino a prova contraria, sia stata la NATO ad accerchiare la Russia negli ultimi trent’anni.
La quale, essendo una super potenza, sta semplicemente reagendo. Cosa farebbero gli Usa se in Messico o in Canada si istaurasse un regime comunista?
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