MARCELLO NICCHI CAPO DEGLI ARBITRI, MA FU PENSIONATO PROPRIO PER I TROPPI ERRORI
ELETTO NEL 2009 PER POCHI VOTI, E’ SPESSO NELLA BUFERA PER I TROPPI ERRORI ARBITRALI CHE FUNESTANO OGNI GIORNATA DI CAMPIONATO. ESORDI’ COME ARBITRO NEL 1988
Calciopoli come Tangentopoli. Entrambi fenomeni negativi, legati a due sfere diverse della società: una sportiva l’altra politico-finanziaria, ma accomunati da uno stesso destino. Esistono ancora nonostante inchieste che dovevano buttarli giù. Se oggi, e più di prima, la corruzione continua a sporcare le istituzioni e la concorrenza tra le imprese, così nel mondo del calcio si verificano ancora errori arbitrali in favore di talune società, sospetti e scandali legati alle scommesse. Non passa giornata di Serie A che non sia funestata da un errore arbitrale grave, che alla distanza, sommato ad altri, alla fine del campionato finisce pure per pesare sui posizionamenti delle squadre. Attuale capo degli arbitri (la cui associazione è l’AIA, da non confondere con la marca che produce polli confezionati) è Marcello Nicchi, designato il 6 marzo 2009 con una manciata di voti di vantaggio, 163 a 155, contro Matteo Apricena. In realtà l’ex arbitro internazionale di Arezzo tentò la scalata già nel novembre 2006, proprio nel post Calciopoli, «spaventando» il poi eletto Cesare Gussoni, proprio colui che da designatore lo fece debuttare in A nel 1988. Ma Nicchi come arbitro non fu proprio infallibile. Di lui si ricordano eclatanti e pesanti errori.
GLI ERRORI ECLATANTI DI NICCHI– Nicchi fu mandato in pensione dopo 98 partite in A per motivi tecnici al termine della stagione 96/97. Complice un infortunio al menisco, certo, ma anche una serie di errori davvero macroscopici che lo fecero passare alla storia. Come non ricordare ad esempio l’espulsione dello svedese Kenneth Andersson che in Vicenza-Bologna aveva semplicemente chiesto di essere sostituito dal proprio allenatore? O il gol di mano del croato Rapajc convalidato in Perugia-Napoli? E negli anni precedenti suscitò anche la rabbia del Milan (e del mite Franco Baresi) dopo una sfida del ’93 con la Samp decisa da due reti irregolari. Eancora, il torto subito dalla Samp nel ’95, con espulsione per ben 6 giornate inflitta a Mancini per veementi proteste.
(Fonte: Il Giornale)