Non passa giorno che le cronache piatte del web e dei Tg non ci restituiscano qualche notizia sui Maneskin (lo so che si scrive con la “o” figa ma così si fa prima). Rock band di origine romana, partita dalla strada come tanti ma che ha trovato la svolta dopo aver partecipato a X Factor, pur senza vincerlo. Poi il lancio definitivo con la vittoria del Festival di Sanremo.
Da allora, non ci siamo più liberati di loro, nel bene e nel male. Per carità, da italiani non possiamo che essere felici per il loro successo. Soprattutto perché sono da settimane primi nelle classifiche americane, in un paese che il rock lo ha importato rendendolo un fenomeno commerciale di livello mondiale.
Sebbene gli States da qualche anno stanno più importando che producendo musica. Prima dei Maneskin, infatti, si sono lasciati ammaliare dalla K-Pop, il discutibile Pop coreano.
Maneskin: una furba operazione commerciale
Tornando ai Maneskin, se è vero che sono bravi dal punto di vista dell’esibizione e dello spettacolo sul palco, non stanno proponendo nulla di nuovo. Vedi il look anni ’70 e il denundarsi sul palco alla Iggie Pop o alla Mick Jegger. Inoltre, dal punto vi vista squisitamente tecnico, ad oggi hanno ottenuto il successo grazie a cover di brani famosi e anche a un paio di casi di imbarazzanti somiglianze con brani altrui. Che rasentano il plagio (ne abbiamo parlato qui).
Se a tutto questo ci aggiungiamo un pizzico (per modo di dire) di cavalcamento di tematiche virali come la gender fluid e il politically correct, il successo è garantito.
Vedremo quanto il fenomeno Maneskin andrà avanti e quando si passerà alla musica vera e propria. Quella che manca da almeno un ventennio e che oggi vede il predominio di generi come la Trap. Un mix tra il Rap e il trash.
Per quanto concerne il rock, l’ultima rivoluzione risale al Grunge, che vede nei Nirvana i massimi rappresentanti. I Maneskin non sono altro che un ritorno al passato, miscelato con un ruffiano adeguamento alle tematiche attuali.
Ciao Luca
non capisco a cosa ti riferisci con questa frase (lo so che si scrive con la “o” figa ma così si fa prima ) . saluti Anna
Ciao Anna, perché il nome ufficiale prevede la lettera danese Å, che ha un suono più vicino alla O che alla A.
Ti rinnovo gli auguri di buon anno.
Luca