Netanyahu è solo l’ultimo caso di capi di stato colpiti da un mandato di arresto internazionale. Ecco i precedenti.
La notizia sorprende un po’ per come stanno andando le cose nel mondo di recente. La Corte penale internazionale ha spiccato un mandato di arresto per crimini di guerra e contro l’umanità verso il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant (poi cacciato dallo stesso primo ministro).
L’accusa è pesante: avrebbero contribuito alla morte di 44mila palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni partite il 7 ottobre 2023.
In realtà, il mandato di arresto internazionale è stato rivolto anche ai vanni del capo militare di Hamas, Deif, che però Israele ritiene di aver ucciso in un raid a Gaza. Non è stato possibile invece spiccarlo nei confronti dei 2 principali leader di Hamas, uccisi con raid da Israele.
Netanyahu è solo l’ultimo caso di capi di stato nei confronti dei quali è scattato un mandato di arresto internazionale. Ecco i precedenti.
I capi di Stato colpiti da mandato di arresto internazionale per crimini di guerra
Come ricorda ANSA, l’ultimo caso ha riguardato il presidente russo Vladimir Putin e diversi vertici istituzionali russi per quanto sta accadendo in Ucraina. Nel 2011 era toccato al dittatore libico Muammar Gheddafi (nonché al figlio e al capo dei servizi segreti libici), che però morì nell’ottobre dello stesso anno.
Nel 2008 toccò all’ex presidente sudanese Omar al Bashir, per i crimini perpetrati nel Darfur dal 2003. Altri casi riguardano sempre presidenti africani: Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d’Avorio, figura tra i pochi concretamente processati e poi di fatto assolti, nel 2021 in appello.
Nel 2016 la Corte penale internazionale ha condannato l’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba per i crimini commessi nella Repubblica Centrafricana nel biennio 2002-2003. Si è dato alla macchia invece il signore della guerra ugandese Joseph Kony, verso cui spicca un mandato d’arresto nel 2005 sempre per svariati crimini e disumanità.
Le indagini in corso
Poi ci sono le indagini in corso, come quella nei confronti del presidente venezuelano di recente riconfermato, Nicolas Maduro, e del regime militare vigente in Birmania nei confronti delle minoranze musulmane (ne abbiamo parlato qui).
Infine, un caso di stato di accusa per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità non emesso dal Tribunale dell’Aja è stato emesso dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia nel 2001 verso Slobodan Milosevic. Presidente serbo. Il quale però morì d’infarto in cella all’Aja nel 2006, prima che il processo potesse concludersi.