Il Mago di Oz, dal nano impiccato al disco dei Pink Floyd: ecco 7 misteri inquietanti poco conosciuti

Il Mago di Oz, dal nano impiccato al disco dei Pink Floyd: ecco 7 misteri inquietanti poco conosciuti

L’anno prossimo compirà 80 anni ed è stato uno dei miei film preferiti dell’infanzia. Parlo de Il Mago di Oz, uscito nel 1939 e diretto da Victor Fleming, nonché ispirato a Il meraviglioso mago di Oz, il primo dei quattordici libri di Oz dello scrittore statunitense L. Frank Baum. Uscito nel 1900. Fleming è anche il regista di Via col vento, uscito proprio lo stesso anno e tra i due film, malgrado la trama così diversa (uno è sostanzialmente una favola, l’altro una storia d’amore tormentata nell’America della guerra di secessione), vengono riscontrate tante similitudini. Tra cui l’uso del Technicolor e il gigantismo e la complessità della produzione, affidata al colosso Metro Goldwyn Mayer (quella del leone che ruggisce, per intenderci).

Protagonista de Il mago di Oz è Dorothy Gale, interpretata da Judy Garland, una delle attrici di maggior successo dell’epoca. Madre di Liza Minelli. Gli altri 3 protagonisti sono interpretati da Ray Bolger (Lo spaventapasseri), Jack Haley: (L’uomo di latta) e Bert Lahr: (Il leone). Il sedicente mago di Oz è interpretato invece da Frank Morgan. La nota canzone Over the Rainbow è stata successivamente reinterpretata da molti artisti e usata in diversi ambiti.

Il Mago di Oz però nasconderebbe anche una scena drammatica.. che ha dato vita a più interpretazioni e leggende metropolitane. Da sommare ad altre curiosità alquanto inquietanti che poco hanno a che fare col carattere fiabesco della trama. Vediamo di cosa si [sta_anchor id=”oz”]tratta[/sta_anchor].

Il Mago di Oz trama

Dorothy è un’adolescente che vive con gli zii e il suo cagnolino Totò nella loro fattoria nel Kansas. Totò è molto vispo e combina tanti guai. Ultimo, finisce per mordere la gamba dell’antipatica vicina. Che chiede di sopprimerlo. Dorothy allora cerca aiuto nei tre dipendenti della fattoria, Zeke, Hickory e Hunk. Che gli danno vari consigli sul da farsi. Ma la ragazzina prende la decisione di scappare di casa col suo Totò, mentre gli zii preoccupati la cercano. Intanto sta per avvicinarsi un tornado e Dorothy incontra il professor Meraviglia, un mago da strapazzo che vive all’interno di un carretto. Questi, facendo credere alla ragazzina di poter vedere il futuro, la convince a tornare a casa senza far impensierire i due poveri zii. Tuttavia, quando Dorothy torna alla fattoria, non trova più nessuno, perché tutti si sono riparati per il tornado in arrivo.

Con il forte vento, un’anta della finestra della sua camera viene via e la colpisce sulla testa, facendola svenire. All’esterno della casa la ragazzina, risvegliatasi, vede molti oggetti, persone ed animali volare attorno ad essa. Appare sulla sua bicicletta anche la signorina Gulch, che, all’improvviso, si trasforma in una strega. La casa viene trascinata via dal tornado, precipitando e atterrando al suolo poco dopo con un boato.

Dorothy esce all’esterno e si ritrova in un mondo colorato, con delle piccole casette e una stradina dorata. Si avvicina una lucina che poi si trasforma in una splendida donna: è Glinda, la strega buona del Nord, che la ringrazia per aver ucciso la strega cattiva dell’Est. Infatti la sua casa ha finito per schiacciarla e restano fuori solo delle scarpe che poi si accartocciano. Al comparire di una nuvola rossastra appare la strega crudele dell’Ovest, sorella della deceduta. La megera tenta a tutti i costi di prendere le scarpe che la sorella porta ai piedi, delle strane scarpette rosse luccicanti. Non appena la strega si avvicina queste scompaiono, ricomparendo ai piedi di Dorothy che, avendone ucciso la proprietaria, ne è ora la padrona. La strega dell’Ovest, su tutte le furie, prima di sparire nel nulla, giura di vendicarsi sulla ragazzina e sul suo cagnolino.

Dorothy, terrorizzata, chiede aiuto a Glinda che consiglia alla giovane di raggiungere il mago di Oz che, con i suoi poteri, potrà ricondurla a casa, seguendo un bizzarro sentiero dorato. Dopo aver salutato i Mastichini, Dorothy inizia il suo lungo viaggio verso la città di smeraldo, capitale del regno di Oz. Durante il tragitto incontrerà degli strani personaggi, che la accompagneranno dovendo anche loro chiedere qualcosa al potente Oz: uno spaventapasseri il cervello, un uomo di latta un cuore e un leone il coraggio. Ma durante il loro cammino la strega dell’Ovest tenterà di ostacolarli. Riusciranno a raggiungere Oz e a parlare col mago?

Il Mago di Oz e scena del nano impiccato

Veniamo alla scena misteriosa che si cela ne Il Mago di Oz. Una leggenda metropolitana molto macabra e rimasta in piedi per molti decenni, vuole che uno dei nani chiamati ad interpretare i Mastichini si fosse suicidato impiccandosi durante le riprese. Di fatti, nella scena che vede Dorothy, lo spaventapasseri e l’uomo di latta proseguire il loro viaggio, si vedrebbe un nano impiccato sullo sfondo tra gli alberi. La produzione temendo uno scandalo ed eventuali ritorsioni sulla produzione avrebbe soffocato la notizia. Il nano si sarebbe impiccato per compiere un atto estremo contro la produzione del film, per protestare contro le condizioni di lavoro cui si era sottoposti all’epoca. Sommato ciò a ragioni personali.

La voce venne smentita dopo il restauro del film, nel quale si nota benissimo che lo strano oggetto, simile a un nano che si impicca, è in realtà un grosso uccello (dovrebbe essere gru o a una cicogna) che si muove e apre le ali. Tuttavia, il mistero resta e si ritiene che l’uccello sia stato posto successivamente per coprire la scena raccapricciante del nano appeso. Oltretutto, si vede lo spaventapasseri inciampare proprio a ridosso di quella visione inquietante, come se fosse stato sorpreso da essa.

Del caso se ne è occupato anche il canale Youtube dedicato ai misteri L’inspiegabile:

Il Mago di Oz, altri fatti inquietanti poco conosciuti

Ma a parte la leggenda del nano impiccato, ci sarebbero altri fatti inquietanti che Il Mago di Oz celerebbe.

1. Primo attore scelto per interpretare l’uomo di latta rischiò la vita

Come riporta Wikipedia, per la parte dello Spaventapasseri, inizialmente fu scelto e scritturato l’attore Buddy Ebsen, ma Ebsen, proprio come Ray Bolger che poi lo interpretò, non gradiva quel ruolo. Ritenendo più adatta per lui la parte dell’Uomo di latta. Quando Bolger chiese al produttore di poter invertire le parti Ebsen accettò felicemente la richiesta. Tuttavia fu costretto ad abbandonare il progetto dopo circa 10 giorni di riprese; Ebsen infatti non aveva avvertito la produzione e i truccatori (e forse non era egli stesso a conoscenza) di una forte intolleranza all’alluminio. Il trucco preparato per il volto di Ebsen conteneva infatti una grande quantità di alluminio (indispensabile per ottenere la colorazione voluta) che provocò una reazione allergica sul volto dell’attore.

Inoltre, l’attore inalò una consistente quantità di alluminio che gli provocò dei problemi respiratori essendo il trucco preparato in polvere e non in crema. Ebsen rischiò anche di morire, ma si riprese dopo un paio di mesi di ricovero in ospedale. Dovette comunque rinunciare al film, venendo sostituito da Jack Haley nella parte dell’uomo di latta.

2. Judy Garland avviata alla farmaco-dipendenza

Il canale Youtube Nano Tv riporta invece che Judy Garland, all’epoca solo 17enne, fu costretta dalla Metro Goldwin Mayer ad ingerire un grande quantitativo di farmaci per evitare che aumentasse di peso. L’attrice si è spenta poi prematuramente il 22 giugno 1969, a quarantasette anni. Secondo l’autopsia, si trattò di morte accidentale dovuta a un’assunzione eccessiva di barbiturici in un lungo arco di tempo. Fu trovata morta dal quinto e ultimo marito Mickey Deans nella stanza da bagno del suo appartamento londinese al 4 Cadogan Lane a Chelsea. La sua vita privata fu costellata da diversi matrimoni, conclusi con il divorzio.

3. The Dark Side of the Moon ispirato a Il Mago di Oz?

Sempre su Wikipedia viene riportata un’altra leggenda: guardando il film e ascoltando contemporaneamente l’album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, si noti una strana sincronia tra musica ed immagini. Tuttavia questa leggenda è ritenuta palesemente fasulla in quanto l’album dura meno di 50 minuti mentre il film supera i cento, inoltre il gruppo ha smentito ogni sincronia volontaria fra le due opere.

4. Judy Garland molestata dai nani?

Un’altra storia riguarda ancora l’interprete di Dorothy e gli attori nani. Come riporta MondoFox, Infatti, l’attrice sarebbe stata molestata dagli attori durante le riprese del film, almeno stando a quanto scrive il suo terzo marito, Sidney “Sid” Luft , nel libro di memorie Judy and I: My Life with Judy Garland.

Come riporta People, l’uomo sostiene che l’ex moglie sia stata ripetutamente molestata dai Mastichini durante le riprese del film diretto da Victor Fleming:

Hanno reso la vita di Judy sul set un inferno, mettendole di continuo le mani sotto al vestito. Uomini di 40 e più anni. Pensavano di farla franca perché erano piccoli.

Le accuse di Luft sono molto gravi, ma le voci di presunti comportamenti inappropriati tenuti dai nani ingaggiati da MGM per interpretare i piccoli abitanti di Oz non sono nuove.

In un’intervista con Jack Paar del 1967 (nel video seguente dal minuto 6:48), la stessa Judy ha raccontato con un disturbante mix di divertimento, disgusto e disprezzo che “erano sempre un po’ ubriachi” e che la sua giovane età (all’epoca delle riprese l’attrice aveva 17 anni) non impediva loro di farle delle avance:

Uno di loro, un signore di circa 40 anni, mi ha invitata a uscire a cena. Era molto basso. E io non volevo dire: ‘Non posso, perché sei un nanerottolo’. Così ho risposto: ‘Mia mamma non sarebbe d’accordo’. E lui ha replicato: ‘Beh, porta anche lei’.

L’attrice ha anche ricordato le feste folli che organizzavano ogni sera in albergo. Feste che, stando alle parole del produttore del film Mervyn LeRoy riportate da The Independent in un articolo di qualche anno fa, erano veri e propri baccanali:

Facevano orge di sesso in hotel. Eravamo costretti a tenere dei poliziotti praticamente su ogni piano.

Tuttavia, secondo i diretti interessati le cose non sono andate proprio così. Una delle interpreti dei Mastichini, Margaret Pellegrini, ha raccontato a The Independent una versione dei fatti decisamente più “blanda”:

C’erano diversi [miei colleghi, n.d.r.] ai quali piaceva uscire e bere qualche drink, ma niente è mai sfuggito di mano. Tutti si divertivano e se la godevano. Non c’erano schiamazzi, né altre cose simili. Queste storie sono davvero sconvolgenti.

Anche Jerry Maren, l’ultimo dei nani ingaggiati da MGM ancora in vita, ha buttato acqua sul fuoco, circoscrivendo alcuni episodi spiacevoli all’operato di poche “teste calde”:

C’erano un paio di ragazzi tedeschi ai quali piaceva bere birra. Bevevano birra al mattino, al pomeriggio e alla sera e sono finiti in qualche guaio. Volevano incontrare ragazze, ma erano gli unici.

Forse non lo sai, ma anche la Favola de I tre porcellini cela 3 aspetti inquietanti.

5. Bert Lahr, il Leone, non mangiò per alcuni giorni

Come riporta L’inspiegabile su Youtube, l’attore Bert Lahr, molto conosciuto negli anni ’30 come attore nei musical di Broadway, che interpretava la parte del Leone, ebbe problemi ad ingerire il cibo. Dato che il trucco che gli fu messo per la parte, non gli consentiva di ingerire cose solide. Ma solo liquidi.

6. Margaret Hamilton vittima di gravi ustioni

Sempre L’inspiegabile racconta che Margaret Hamilton, l’attrice che interpretava la cattiva strega dell’Ovest, fu vittima di gravi ustioni durante le riprese. Nella scena in cui lascia la terra dei Mastichini. La macchina che produceva il fumo che usciva dalla scopa aveva infatti un guasto.

Ascolta l’articolo

https://www.youtube.com/watch?v=1ki9J7Hv9Gk&t

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