Maddaloni: storia, cosa vedere, come si arriva

Maddaloni: storia, cosa vedere, come si arriva

Vediamo qual è la storia di Maddaloni, come si arriva, l’origine del nome e cosa vedere nel comune in provincia di Caserta.

Maddaloni è un Comune in provincia di Caserta, situato a sud di Caserta ma proiettato verso Benevento, visto che si trova lungo l’antico percorso della via Appia, nel tratto che dalla Capua d’epoca romana (oggi Santa Maria Capua Vetere) che un tempo conduceva proprio fino alla “città delle streghe“.

Contrariamente a quanto accaduto a molti comuni del sud, Maddaloni ha registrato una costante crescita demografica anche successiva agli anni ’90, laddove per molti si è arrestata, intraprendendo anzi la tendenza opposta. Sebbene nell’ultimo decennio abbia subito comunque una flessione nel numero di abitanti, oggi quantificabili intorno ai 36.600 abitanti circa.

Un tempo nota per la produzione delle sedie impagliate, oggi Maddaloni regala ancora ai visitatori interessanti luoghi d’interesse. Di seguito vediamo la storia di Maddaloni, cosa vedere e come si arriva a Maddaloni.

Storia di Maddaloni

Diversi storici ipotizzano che la storia di Maddaloni vada fatta risalire alla città di Calatia, che sorgeva lungo la succitata via Appia, fondata probabilmente intorno all’VIII secolo a.C. durante l’età del ferro dell’Europa centrale.

I primi abitanti della città furono gli Osci, un popolo prettamente campano, del quale però si sa molto poco. Successivamente, a popolarla furono gli Etruschi, poi i Sanniti, e solo nell’anno 309 a.C. la città fu conquistata dai Romani. Calatia tu interessata dall’impresa di Annibale, senza porgli resistenza, anzi si allearono con lui. Quando Roma riuscì a risollevare le sorti del conflitto e a cacciare dall’Italia il condottiero cartaginese con tutto il suo esercito, le città sottoposte a Capua e alleate di Annibale vennero sottomesse dai Romani. Calatia visse le stesse sorti del resto della Campania in epoca romana.

Una importante svolta storica si ha nel ‘400 d.c., quando a Calatia si stabilì una importante diocesi ma la città fu distrutta dalle guerre di conquista dell’epoca. E così abbiamo un importante scisma: parte dei Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o popolò quello che già esisteva di Casahirta trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. Nel quale sorgevano già almeno cinque o sei chiese (tra le quali San Benedetto, San Martino, Sant’Agnello, e il monastero della Maddalena) e il Castello, forse eretto nel II secolo a.C.

Intorno al castello prese dunque vita tutto il borgo, con una ripresa del commercio. Mentre nell’anno 1390, il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo d’Artus, volle costruire una nuova torre denominata torre Artus, vicino al castello con funzioni di difesa della città. La torre fu terminata nel 1402.

La svolta decisiva per Maddaloni avvenne nel 1460, quando tutto il borgo fu dato alle fiamme da Ferrante d’Aragona, re di Napoli per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e quindi il castello e il borgo all’interno della cinta muraria furono abbandonati. Cinque anni dopo, Ferrante I di Napoli concesse il feudo di Maddaloni al suo consigliere Diomede I Carafa (1406-1487) figlio di Antonio Carafa detto il Malizia. La famiglia napoletana dei Carafa, molto vicina alla dinastia regnante degli Aragona, tenne Maddaloni fino all’eversione della feudalità nel 1806.

Qui troviamo importanti cambiamenti urbani del borgo, come la realizzazione del palazzo ducale ai piedi del castello, ma anche i lavori di ampliamento della chiesa del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l’edificazione della congrega del Redentore.

Il periodo di massimo splendore per Maddaloni lo abbiamo nel corso del 1700, soprattutto quando Carlo di Borbone, Re di Napoli e di Sicilia, consegnava al Duca Marzio Domenico IV Carafa il titolo di Città per Maddaloni. Diventando così un punto di riferimento culturale, sociale ed economico di tutta Terra di Lavoro.

Come già detto nell’incipit, Maddaloni divenne famosa per la produzione della sedia impagliata, e per l’insediamento nel Dopoguerra di diversi stabilimenti industriali. Assunse un ruolo importante anche a livello di interporto, come piattaforma logistica e di stoccaggio, oggi considerata la quinta più importante in Italia (sulle 9 totali).

Origini del nome Maddaloni

Da dove deriva il nome Maddaloni? Sono diverse le ipotesi in campo. Tra queste, troviamo quella di de’ Sivo, il quale associa il nome Maddaloni al monastero di Maria Maddalena la cui chiesa fu distrutta dal terremoto del 5 giugno 1694.

Per don Francesco Piscitelli, arciprete della Collegiata di San Pietro e studioso maddalonese, invece, il toponimo deriverebbe dal principe Matalo, capitano dei Galli Boi che seguirono Annibale nella sua discesa in Italia durante la seconda guerra punica.

Un’altra ipotesi molto accreditata vuole che la città fosse stata citata al tempo dei Romani con il nome di Meta Leonis (a forma di leone), pare a causa di un masso di tale forma sito nei pressi.

Cosa vedere a Maddaloni

Ecco i luoghi d’interesse principali da visitare a Maddaloni:

  • Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte
  • Basilica minore del Corpus Domini
  • Chiesa di Santa Margherita
  • Convitto nazionale Giordano Bruno
  • Il Castello
  • L’Antro di Matalo

Come si arriva a Maddaloni

Il Comune di Maddaloni è servito da diversi bus locali, ma è anche raggiungibile tramite treno grazie alla presenza della stazione delle FS (direttrici Caserta e Benevento).

Di seguito riportiamo le indicazioni di Google Maps, al fine di raggiungere Maddaloni con diverse opzioni a disposizione, in primis ovviamente l’auto:

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