MAARTEN DE JONGE, SCAMPATO PER MIRACOLO AI DUE INCIDENTI AEREI DELLA MALAYSIA AIRLINES

CICLISTA, 29ENNE, AVREBBE CAMBIATO ITINERARIO ALL’ULTIMO MOMENTO. MA C’E’ CHI PARLA DI BUFALA
E’ proprio il caso di usare il titolo di un film americano: Perseguitato dalla fortuna. Maarten de Jonge, 29enne olandese, ciclista professionista, ha dichiarato di essere miracolosamente scampato ai due incidenti aerei della Malaysia Airlines, avendo cambiato in entrambi i casi volo all’ultimo minuto. Ma c’è chi parla di bufala.

L’INCREDIBILE FORTUNA –  De Jonge, che di lavoro fa il ciclista professionista, avrebbe dovuto imbarcarsi sul volo MH17, poi abbattuto sopra i cieli dell’Ucraina. Su quell’aereo però lui non ci sarebbe mai salito perché all’ultimo minuto ha trovato un altro volo, più economico, e così avrebbe cambiato il biglietto.

Ma non finisce qui. De Jonge già nel marzo scorso sarebbe stato baciato dalla fortuna. Il ciclista olandese si sarebbe dovuto imbarcare sul volo MH370, anche questo della Malaysia Airlines, in partenza da Kuala Lumpur e diretto a Pechino e poi misteriosamente scomparso in volo. Ma anche quell’8 marzo de Jonge non sarebbe salito su quell’aereo preferendo cambiare itinerario e destinazione all’ultimo istante, prendendo un volo in partenza 50 minuti prima di quello della Malaysia.
Per de Jonge sono così arrivate richeste di interviste dai media di tutto il mondo ma lui, dopo aver parlato con una tv olandese, ha preferito stare lontano dai riflettori. «Sono francamente sopraffatto dal numero di richieste che ho ricevuto – scrive sul suo sito – ciò che è accaduto è terribile. La mia storia non è nulla in confronto al dolore di così tante persone. Ora l’attenzione dei media deve essere riservata alle vittime e ai loro parenti. Auguro a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia di trovare la forza».
SOLITA BUFALA? – Fin qui la storia del ciclista olandese come è stata raccontata in tutto il mondo, ma secondo la rivista Slate le cose non sarebbero andate proprio così. Il giornalista scientifico Martin Enserink infatti sostiene che non ci sarebbe «alcuna prova che de Jonge abbia mai comprato un biglietto, o addirittura abbia mai fatto anche solo una prenotazione, per nessuno dei due voli». Secondo Enserink la storia di De Jonge sarebbe frutto «della cassa di risonanza di Internet» e nell’intervista alla tv locale olandese, che ha fatto conoscere la sua storia, il ciclista non avrebbe mai parlato di prenotazioni, ma avrebbe raccontato solo che aveva intenzione di volare il giorno dello schianto del volo MH17.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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