L’ultimo regalo di Biden: un nuovo piano strategico nucleare contro Russia, Cina e Corea del Nord

L’ultimo regalo di Biden: un nuovo piano strategico nucleare contro Russia, Cina e Corea del Nord

L’esperienza piuttosto negativa del governo Biden, così come la sua carriera politica, è ormai sul viale del tramonto. Sebbene il presidente americano resti in carica fino a inizio gennaio, quando avverrà il passaggio di consegne con il nuovo inquilino della Casa bianca democraticamente (?) eletto nel novembre precedente.

Con Sleepy Joe presidente, l’America è tornata quanto mai aggressiva e guerrafondaia, su livelli che non si vedevano dai tempi di Bush jr. e che solo Trump aveva definitivamente stoppato (pure il venerato Obama, sotto sotto, aveva predisposto bombardamenti e tentativi di Golpe).

Il New York Times ha rilevato che il presidente Biden ha approvato a marzo un nuovo piano strategico nucleare che include i preparativi per una guerra nucleare simultanea con Russia, Cina e Corea del Nord. Ha risparmiato Cuba, forse perché con la morte dei Castro, sta tornando un fertile giardino per gli affari americani.

La strategia nucleare degli Stati Uniti viene aggiornata circa ogni quattro anni ed è altamente classificata. Il Times ha descritto la nuova strategia come la

prima a esaminare in dettaglio se gli Stati Uniti sono preparati a rispondere a crisi nucleari che scoppiano simultaneamente o in sequenza, con una combinazione di armi nucleari e non nucleari

L’inquietante strategia nucleare americana

Come riporta il NYT, funzionari statunitensi, tra cui Pranay Vaddi, funzionario del Consiglio per la sicurezza nazionale addetto al controllo degli armamenti, hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche in merito alle modifiche alla strategia.

Vaddi ha affermato a giugno che la nuova strategia sottolinea

la necessità di scoraggiare simultaneamente la Russia, la [Repubblica Popolare Cinese] e la Corea del Nord

La strategia si concentra anche per la prima volta sulla Cina, poiché il Pentagono ha affermato che la Cina potrebbe aumentare il suo arsenale nucleare a 1.500 entro il 2035. Le stime attuali stimano l’arsenale cinese a circa 500.

L’arsenale cinese è ancora solo una frazione di quello che possiedono gli Stati Uniti e la Russia . Il Dipartimento di Stato ha affermato a luglio che gli Stati Uniti hanno 5.748 testate, di cui 2.000 ritirate e in attesa di smantellamento. Secondo l’Arms Control Association, la Russia ha 5.580 testate, di cui 1.200 ritirate e in attesa di smantellamento. La Russia ha 1.549 testate nucleari schierate, mentre gli Stati Uniti ne schierano 1.419.

Il nuovo trattato START tra Stati Uniti e Russia limita lo spiegamento di testate a 1.550. Sebbene il trattato sia stato interrotto a causa delle tensioni sulla guerra in Ucraina, entrambe le parti si sono impegnate a restare entro i limiti di spiegamento, ma non è chiaro se lo faranno una volta che il nuovo START scadrà ufficialmente nel 2026.

Ad onor del vero, già nel 2022 il Pentagono classificava la Cina come la principale minaccia per gli Stati Uniti, con la Russia al secondo posto.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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