Vediamo chi è Luigi Mangione, principale indiziato per l’uccisione del Ceo di Unite Healthcare Brian Thompson.
Il controverso mondo dei Social considera un eroe Luigi Nicholas Mangione, principale indiziato per l’omicidio del Ceo di Unite Healthcare Brian Thompson, avvenuto lo scorso 4 dicembre. L’omicidio è avvenuto mentre Thompson stava entrando all’Hilton hotel a Manhattan per una convention con alcuni investitori.
Un gesto che per molti rappresenta una vendetta di quanti, complice l’avido e ingiusto sistema sanitario americano, non possono curarsi o si sono indebitati per farlo. Perdendo tutto: lavoro, affetti, casa.
Mangione continua a dichiararsi innocente, eppure sono tanti gli indizi che portano a lui. Come riporta ANSA, si va dalle impronte digitali trovate sull’involucro di una barretta Kinder e la bottiglietta d’acqua, ma, soprattutto, sulle pallottole con le parole ‘Deny, Delay, Depose‘. Si tratta dei termini principali tramite i quali le case farmaceutiche negano i rimborsi ai pazienti, invocando postille e cavilli. Mangione avrebbe poi usato una pistola “fatta in casa” che aveva con se’.
Ancora, contro Mangione è stato ritrovato un taccuino rilegato a spirale in cui il ragazzo aveva elaborato i suoi piani. Tra le altre cose, si legge:
Colpisci il ceo all’annuale convention parassitica dei contabili ossessionati dai numeri. È mirato, preciso e non mette a rischio innocenti
Una sorta di Manifesto, che ora rischia di scatenare un effetto emulazione.
Chi è Luigi Mangione
Come spiega ForensicNews, Mangione è un brillante 26enne laureato in informatica presso l’Università della Pennsylvania. Proviene da una famiglia di classe medio-alta con origini italiane. Il nonno, Nick Mangione Sr., era un italiano immigrato nel Maryland che ha fatto successo nel settore immobiliare.
Diplomato alla Gilman School di Baltimora con il titolo di valedictorian, ha proseguito gli studi nella prestigiosa Ivy League, dove ha fondato un club di sviluppo di videogiochi. Dopo la laurea, ha lavorato come stagista presso Firaxis, noto sviluppatore di videogiochi, e come data engineer presso TrueCar, una concessionaria online.
Si presume che la miccia che abbia provocato il presunto omicidio sia stata il fatto che lo scorso giugno Mangione abbia compiuto 26 anni, l’età in cui i ragazzi americani non sono più coperti dall’assicurazione dei genitori. Egli aveva problemi alla schiena, e si era già sottoposto a una operazione invasiva e aveva bisogno di nuove cure ed interventi costosi. Di qui il presunto crescente risentimento verso le Big Pharma.
Negli ultimi mesi il ragazzo si era sempre più isolato da familiari e amici, rinchiudendosi in un rancore sfociato poi in un drammatico gesto estremo. Per quanto egli comunque non rivendichi l’accaduto e si dichiari innocente.
Nato un Movimento anti Big Pharma?
Intanto si teme l’effetto emulazione. Qualcosa visto di recente in The Batman, quando un ragazzo presentandosi come l’Enigmista, scatena il panico a Gotham, fino alla drammatica esplosione finale della diga che inonda la città nel tentativo di ripulirla dal male.
A Manhattan sono infatti spuntati poster in stile “wanted” con i volti di Ceo delle mutue private, quello di Thompson con una X sulla faccia. Girerebbe in rete una “lista di bersagli” e la polizia ha avvertito le C-room di una aumentata minaccia “a breve termine“.
Nelle letture private di Luigi Mangione emerge la fascinazione di personaggi come Unabomber, i a teorici della ‘manosfera‘ come Jordan Peterson, l’accademico canadese che accusa la società di aver emarginato i giovani uomini. Nel suo manifesto spuntano personaggi come il regista documentarista Michael Moore, autore come noto di Sicko, film denuncia contro il sistema sanitario americano. Ma anche la giornalista del New York Times Elisabeth Rosenthal, citati come persone che
hanno gettato luce sulla corruzione e l’avidità dell’industria della salute
Ma c’è un paradosso nella vita di Mangione: oltre ai campi di golf e alle costruzioni, il nonno Nick, partito dal nulla, aveva fatto i soldi proprio con una rete di case di riposo private e appartamenti per anziani. Non solo: l’altro nonno, Joseph Zannino, aveva un’impresa di pompe funebri.