DA L’UNITA’ A MEDIASET: LA CARRIERA AMBIGUA DI LUCA TELESE
PUR DEFINENDOSI DI SINISTRA E MILITANDO IN RIFONDAZIONE, HA LAVORATO E LAVORA PER L’EDITORE BERLUSCONI
Luca Telese appartiene a quei giornalisti col cuore a sinistra e la tasca a destra; come i più datati e autorevoli Augias e Scalfari, che attaccano quotidianamente Berlusconi ma poi pubblicano libri per la Mondadori. Telese è stato giornalista parlamentare ed ex portavoce del Partito della Rifondazione Comunista. Ha esordito ne L’Unità e in altri quotidiani di sinistra ma poi è finito ne Il Giornale e ora conduce Matrix su Canale 5. Perché anche lui sa bene che Berlusconi è cattivo, ma paga bene.
DA SINISTRA A DESTRA ALLEGRAMENTE– Giornalista parlamentare ed ex portavoce del Partito della Rifondazione Comunista e poi nell’ufficio stampa del Movimento dei Comunisti Unitari, inizia la sua carriera collaborando con l’Unità, il Manifesto, Il Messaggero e Il Foglio. Nel 1996 è assunto ne L’Italia settimanale, diretto da Pietrangelo Buttafuoco. Collabora anche con la società giornalistica “La Vespina” di Giorgio Dell’Arti. Nel 2003 inizia a collaborare con Vanity Fair.
Dal 1999 al 2009 lavora per il quotidiano Il Giornale, occupandosi soprattutto di quanto avviene nella parte sinistra del sistema politico italiano e di spettacoli e cultura. Per lo stesso quotidiano dal 2007 ha seguito in particolare il Partito Democratico. Sebbene stesse lavorando per Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, il 21 agosto del 2008 Telese si definisce «un comunista italiano a lungo impegnato in un giornale di destra».
Il 14 agosto del 2009 lo stesso Luca Telese nel suo blog annuncia il passaggio da Il Giornale a Il Fatto Quotidiano, quotidiano diretto da Antonio Padellaro, edito dal 23 settembre, con cui collaborerà sino al giugno 2012; quando contesterà al quotidiano di appoggiare il MoVimento 5 Stelle. Contestualmente Telese annuncia di essere già al lavoro per fondare un nuovo quotidiano nazionale, Pubblico Giornale, rivolto principalmente a lettori di sinistra. Il primo numero esce il 18 settembre 2012 ma l’esperienza si chiude appena tre mesi dopo.
Dal giugno del 2010, con Luisella Costamagna, conduce In onda, talk show di approfondimento serale di LA7 (nel settembre 2011 Luisella Costamagna viene sostituita dal vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro) e dal 4 maggio 2011 Fuoriluogo su Current.
Nel settembre 2013 passa a Mediaset per condurre Matrix, programma televisivo di approfondimento politico in seconda serata.
ALTRE COLLABORAZIONI – È stato autore di alcune trasmissioni televisive (Chiambretti c’è, Batti & Ribatti, Cronache marziane) e conduttore del programma televisivo Planet 430, scritto insieme a Lorenzo Mieli e Vittorio Zincone. Ha partecipato prima alla conduzione di Omnibus Estate e poi di Confronti su Rai 2. Dal 2007 conduce su LA7 il programma Tetris che intreccia politica e Tv.
Dirige la collana “Radici nel Presente” della casa editrice Sperling & Kupfer. La collana dedica molta attenzione a vicende storico-politiche, «purgatorio infinito delle memorie indeterminate» con l’intento di illuminare «questa terra di nessuno così vicina e impervia, il nostro passato prossimo».
In radio ha condotto Tabloid, rassegna quotidiana tratta dalle pagine interne dei quotidiani Italiani di Radio3, in onda dalle 9.30 del mattino. Per due anni è stato, dopo averla anche saltuariamente condotta, il contraltare di Giuseppe Cruciani a La Zanzara. È stato allontanato nel 2010 dopo aver definito Emma Marcegaglia “una cretina” per via del suo atteggiamento omertoso sul caso Nicola Porro (il vicedirettore de Il Giornale intercettato telefonicamente).
Insieme a Roberto Corradi è stato l’animatore de Il Misfatto, il supplemento di satira de Il Fatto Quotidiano su cui di solito scriveva un corsivo contraffatto con la voce dei protagonisti della settimana.
I LIBRI – Ha pubblicato nel 2003 un libro-intervista con Sergio Cofferati, La lunga marcia di Sergio Cofferati.
Nel 2006 pubblica il libro Cuori Neri, in cui ripercorre l’assassinio di 21 giovani militanti di destra, principalmente del Fronte della Gioventù, durante gli anni di piombo. Il libro è stato il primo della collana “Radici nel Presente” da lui diretta.
Nella tarda primavera del 2009 pubblica il libro Qualcuno era comunista, edito sempre da Sperling & Kupfer[.
Nel dicembre 2010 pubblica un saggio sul caso Vendola nel libro – da lui curato – Comizi d’amore (Aliberti Editore).
L’unico legame comunista rimastogli è quello con la figlia di Berlinguer, Laura, giornalista di Studio aperto dalla quale ha avuto un figlio di nome Enrico.
(Fonte: Wikipedia)