Lombardia e Lazio: più che la destra a vincere è l’astensionismo

Lombardia e Lazio: più che la destra a vincere è l’astensionismo

Nella domenica successiva ad una settimana difficile per l’umanità, tra il devastante terremoto ai confini tra Turchia e Siria, il proseguo della guerra in Ucraina e il teatrino squallido di Sanremo, si sono tenute le elezioni regionali in Lombardia e Lazio. Per le quali si è votato anche nella giornata di ieri.

Votato però è una parola grossa, visto che a vincere è stato nettamente l’astensionismo. Con un dato che a malapena ha toccato il 40 percento in Lombardia ed è andata ancora peggio nel Lazio.

Un dato molto negativo, se si considera che parliamo delle due regioni italiane più importanti: una rappresenta (anche se sempre meno) la locomotiva del nostro paese e l’altra dove risiedono la capitale del paese e il Vaticano (che però fa come noto Stato a sé).

Gli italiani sono sfiduciati da decenni, e questo lo sappiamo. Ma questa volta a metterci il carico è stata la scarsa informazione da parte dei media principali. Che si sono poco interessati di queste elezioni. Presi come erano dalle tragedie degli altri paesi e il gossip di Sanremo.

Risultato elezioni regionali Lombardia

Venendo alla cronaca politica, in Lombardia è stato confermato il Governatore uscente Attilio Fontana. Come riporta Il Fatto quotidiano, Fontana supera il 56 per cento dei consensi. Battendo così con ben 20 punti di distacco l’imbarazzante candidato di centrosinistra e M5s Pierfrancesco Majorino. E’ un flop, infine, l’operazione Letizia Moratti candidata col Terzo Polo. Fratelli d’Italia è primo partito in Regione, ma non doppia la Lega.

Risultato elezioni regionali Lazio

Anche nel Lazio vince il centro-destra. Come racconta sempre Il Fatto quotidiano, Francesco Rocca, ex presidente della Croce rossa italiana, ha raggiunto il 50% dei voti. E anche qui non c’è stata storia: ha staccato di oltre dieci punti il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato, assessore alla Sanità uscente della giunta Zingaretti, che si ferma al 36%.

Deludente il risultato di Donatella Bianchi, giornalista ed ex presidente del Wwf candidata dal Movimento 5 stelle, con l’11,8%. Ancora peggio hanno fatto le due candidate della sinistra radicale: Sonia Pecorilli del Partito comunista e Rosa Rinaldi di Unione popolare. Che a malapena si fermano all’1%.

Anche qui bene Fratelli d’Italia, primo partito al 34,16%.

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Una risposta a “Lombardia e Lazio: più che la destra a vincere è l’astensionismo”

  1. Centro destra voti relativi 54,67 voti reali 21,86 quindi il 79,14 % dei lombardi non ama questa coalizione.
    Centrosinistra voti relativi 33,93 voti reali 13,57 ovvero l’86,43 % dei lombardi non ama questa coalizione.
    Lista Moratti voti relativi 9,87 voti reali 3,95 ovvero il 96,05 dei lombardi non ama questa coalizione.
    Le tre liste messe insieme formano un totale di voti reali pari al 40 % dei lombardi.
    Stessa cosa dicasi per il Lazio dove la % dei votanti è stata perfino inferiore.
    Non capisco cosa abbiano da gioire i nostri buffoni di corte e non capisco come mai se ai referendum non si supera il 50% +1 dei voti, il referendum viene abolito, mentre alle votazioni se la percentuale è così bassa, la più bassa di sempre, la votazione viene ritenuta valida.
    Occorre abolire le regioni un inutile orpello di spese , prebende, vitalizi e altre oscenità a cui i cittadini sono del tutto disaffezionati come lo erano delle province.
    Occorre dare voce alle legittime richieste di sospensione dell’invio di armi in Ucraina a cui gli italiani sono contrari, ed è anche per questo che la gente, me compresa non va più a votare.
    Infine dopo aver provati tutti i partiti al governo, e dopo aver visto che sono dei burattini nelle mani degli USA, molti hanno capito che chiunque si voti non sarà questo a decidere delle sorti degli italiani.

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