LIVE BELOW THE LINE, L’ENNESIMA VETRINA IPOCRITA PER VIP MILIONARI CHE SI FINGONO IMPEGNATI

L’INIZIATIVA PREVEDE DI VIVERE con SOLO un dollaro e mezzo PER 5 GIORNI, come succede a un miliardo e mezzo di persone…MA PER TUTTA LA LORO VITA
Negli anni ’70 venivano chiamati Radical chic. Erano coloro che vivevano nell’agio, ma amavano passare per persone dalla cultura raffinata e dall’alto impegno sociale. Facevano la rivoluzione, ma arroccati nel loro salotto di casa tra un disco e un tè con biscottini. Poi arrivarono gli anni ’80, decennio di illusione che lo sviluppo fosse inarrestabile e che parole come rivoluzione e impegno sociale appartenessero solo a qualche canzone rock nostalgica. Adesso però, con una recessione economica diventata drammatica e peggiore del dopoguerra – non essendoci prospettive di miglioramento come allora – i Radical chic sono tornati in auge, col loro impegno più ipocrita che utile. Attori, cantanti e modelli milionari si recano in Africa, Asia o Sud America insieme agli indigenti passandoci qualche ora, giusto il tempo di farsi fotografare per qualche rivista e poi tornare alle proprie auto e ville sfarzose. L’ultima trovata si chiama “Live below the line”, cioè “Vivi sotto la soglia”, una iniziativa per provare che cosa significhi sopravvivere con un dollaro e mezzo al giorno, come succede a un miliardo e mezzo di persone.

IN COSA CONSISTE – Dal 29 aprile al 3 maggio in migliaia parteciperanno a questo evento. Grazie alla campagna saranno raccolti fondi che l’Unicef e il World food programme delle Nazioni unite provvederanno a distribuire – si spera, o almeno così spera chi darà il suo contributo – a chi ne ha bisogno.
Ci sarà anche chi ci crede davvero, e fra questi anche qualcuno che non ha il portafogli pieno (di soldi e carte di credito). Ma ovviamente, come tutte le campagne politicamente corrette, anche questa ha le sue celebrità che hanno appiccicato il loro volto alla causa, certo per buona volontà di denunciare una situazione che come si fa a non definire ingiusta, con migliaia, milioni di persone che stentano a trovare il cibo sufficiente ogni giorno, mentre milioni di altre ne hanno da buttare. E poi però, dopo la recita dal 29 aprile al 3 maggio, che succede?
BEN AFFLECK COME TESTIMONIAL– Che succederà, per esempio, nella vita di Ben Affleck, l’attore famoso per essere stato il fidanzato-copertina di Jennifer Lopez, il migliore amico di Matt Damon, l’ex di Gwyneth Paltrow e, infine, regista impegnato di Argo, con cui ha appena vinto un Oscar? È proprio lui il testimonial, è proprio lui che ha annunciato su twitter che vivrà, per cinque giorni (e non un minuto di più) con un dollaro e mezzo al giorno e che parteciperà alla campagna «per conto di EasternCongo», un gruppo che lui stesso ha contribuito a fondare qualche anno fa e che si occupa degli sfollati del Congo orientale. Troppe buone cause tutte insieme per una persona sola, verrebbe da dire. Se non fosse che il bagno nella povertà di Ben Affleck e soci (a patire la fame per finta ci saranno anche altri colleghi e colleghe di Hollywood, oltre a migliaia di persone in tutto il mondo) servirà forse a pulire la coscienza, ma si sa che poi il bagno, quello vero, arriva dopo: quando la povertà ce la si lava via, possibilmente nella vasca idromassaggio.
Non vorremmo essere nei panni della cuoca di Ben: cosa gli cucinerà con solo un dollaro e mezzo?
(Fonte: Il Giornale)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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