In Austria il partito liberale FpOe (sebbene la traduzione giusto sarebbe «partito della libertà»), trionfa con il 29% dei consensi.
Dopo Francia, Olanda e alcuni Laender della Germania orientale, l’estrema destra nel giro di pochi mesi si prende pure l’Austria. Qui a vincere è stato il partito liberale FpOe (sebbene la traduzione giusto sarebbe «partito della libertà», perché di liberale non ha proprio nulla), con il 29% dei consensi.
Tuttavia, come altrove, non potrà governare, perché gli altri faranno quadrato. Infatti, democristiani e socialdemocratici, insieme, superano il 47 per cento. Mentre i liberali (veri) e i verdi, si aggiudicano rispettivamente l’8 e il 9 per cento.
In Austria ritornano i fantasmi di un secolo fa
FpOe si aggiudica 57 seggi su 183, troppo pochi per governare. Per fortuna, diranno in molti. Giusto, probabilmente. Perché il programma del partito guidato da Herbert Kickl ha molti tratti in comune con quanto, circa un secolo fa, qualcuno proveniente proprio da queste terre, ha poi sconvolto il mondo. Sebbene su alcuni punti ci aveva visto lungo.
Resta comunque il problema che le periferie, i meno abbienti e gli stufi dei teatrini della politica, guardino sempre più a destra. Non è un fatto nuovo, si ricorderà, per esempio, quanto accadde in Grecia circa 10 anni fa con Alba dorata.
In Italia il fenomeno non si è verificato perché il M5S prima e Fratelli d’Italia poi, hanno incanalato il voto degli arrabbiati. Il resto poi da noi lo fanno disillusione e disinteresse, con tanti che preferiscono non recarsi più alle urne, anziché credere all’imbonitore di turno.
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