Papa Leone XIII è stato in carica in un periodo di profondi cambiamenti per la Chiesa. La scelta del suo nome fa ben sperare.
Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, è il nuovo Papa. Si è trattato dunque di un Conclave breve, come avevano previsto diversi analisti e, in fondo, avevano auspicato i fedeli.
Nel suo discorso di insediamento, Leone XIV ha citato spesso Papa Francesco, ma, soprattutto, ha pronunciato per prima la parola Pace, richiamandola più volte. Data la situazione geopolitica attuale, non è ovviamente un caso.
Americano ma non troppo, ha origini europee ed ispaniche, per quanto sia nato e cresciuto a Chicago. Ma sia stato anche per vent’anni missionario in Peru, tanto da riservare loro un saluto speciale. Agostiniano come Ratzinger.
Ma perché ha scelto questo titolo? A ben guardare chi è stato Papa Leone XIII, si può scoprire dove dovrebbe essere indirizzato il suo operato.
Chi era Papa Leone XIII
Come riporta Wikipedia, Papa Leone XIII – all’anagrafe Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci (Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903) – è stato eletto Papa il 20 febbraio 1878. Dunque, in carica nell’ultimo quarto del diciannovesimo secolo, molto delicato per il Vaticano e per la stessa figura del Papa.
Infatti, è stato il primo Pontefice senza potere temporale, visto che si era da poco concretizzata l’Unità d’Italia e lo Stato Pontificio aveva visto di molto ridimensionare il proprio potere amministrativo. Processo che culminerà nei Patti Lateranensi del 1929 e nella laicizzazione della Costituzione italiana nel 1985.
Papa Leone XIII è stato definito il “Papa delle encicliche“, avendone scritte ben 86, tra le quali la più importante fu la Rerum Novarum, nella quale per la prima volta il Capo della Chiesa cattolica apostolica romana affrontava temi sociali, su tutti il lavoro. Dando così il via a un Vaticano più impegnato socialmente e politicamente.
Fu anche il primo Papa ad affrontare la crescente secolarizzazione che si consumava nelle istituzioni e nella società.
E’ passato alla storia anche come primo Papa diplomatico, avendo avviato per primo relazioni con gli Stati Uniti d’America e con la Russia (fatto oggi quanto mai opportuno),ma che affrontò a viso aperto le diatribe con la Svizzera e con i Paesi dell’America Latina. Avviò anche positive relazioni con il Regno Unito e la Spagna. I rapporti tra Stato Pontificio e questi paesi migliorarono notevolmente.
Le speranze per la Pace
Dunque, un Papa sociale ma anche diplomatico. La scelta di chiamarsi in questo modo da parte del nuovo Pontefice sia di buon auspicio. Un Papa che prosegua il cammino di Francesco, ma che non sia di rottura con l’Occidente.
La scelta di un Papa americano è l’ultimo tassello che completa il puzzle. Che parli la stessa lingua di Trump, ma con contenuti diversi. Per quello che un Papa possa fare, ovviamente. Ricordiamo gli appelli inutili di Woytjla rispetto alle guerre in Medioriente e di Francesco riguardo Ucraina e Gaza.
Foto da Wikipedia
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