Legittima difesa è legge, quando si può sparare

Matteo Salvini mette a segno un altro colpo. Un cavallo di battaglia cavalcato strenuamente nel corso della sua dirompente campagna elettorale. Un altro punto del contratto di governo tra Lega e Movimento cinque stelle che viene concretizzato. La legittima difesa è legge.

Eppure, paradossalmente, furti, omicidi e rapine sono in calo. E a dirlo sono state le statistiche diramate proprio dal dicastero presieduto da Salvini, il Ministero degli interni, lo scorso ottobre.

Per quanto concerne gli omicidi, infatti, se tra il luglio 2011 e l’agosto 2012 ne sono stati registrati 555, tra il 2017 e il 2018, invece, solo 319. Una riduzione del 42,5%. Ed il calo è pure costante.

Per quanto concerne i furti, dal 2012 al 2014, sono cresciuti da 1 milione e 497mila a 1 milione e 568mila. Poi la costante discesa, fermatasi per ora al milione e 189mila degli ultimi dodici mesi. In questo caso, il calo dal 2014 a 2018 è del 24,2%. Praticamente un quarto.

Infine, le rapine. Il punto massimo si è toccato nel 2013, quando le denunce relative a questi crimini hanno superato le 44mila unità. Mentre l’ultimo rapporto ne conta appena 28mila. La contrazione in questo caso è del 35,8%. Quindi più di un terzo.

Certo, bisogna poi anche mettere in conto quanti non denunciano. Probabilmente, il dato è anche leggermente sottostimato.

Ma tant’è. La percezione degli italiani è un’altra. E cioè, sia furti, che rapine, che reati sono in aumento. E vige pure una recrudescenza di questi fenomeni.

Colpa, probabilmente, della Tv e di Internet. Di trasmissioni e Tg come quelli in onda sulle reti Mediaset – tra titoli ad effetto, interviste delle vittime e musiche inquietanti in sottofondo – e di continue notizie che circolano sul web.

Certo, vaglielo a dire a chi ha subito una rapina o un furto in casa. O più episodi del genere. Che è stato malmenato, minacciato, anche sparato. Ci sono mestieri continuamente esposti a questo pericolo, come i benzinai o i gioiellieri.

Comunque, la legittima difesa è legge. Vediamo in cosa consiste e quando si è legittimati a [sta_anchor id=”legittima”]sparare[/sta_anchor].

Legge Legittima difesa cosa prevede

legittima difesa

Cosa prevede legge sulla Legittima difesa? Come riporta Quotidiano.net, La legittima difesa sarà sempre presunta, ossia sarà sempre ritenuto sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa.

E’ questo il fulcro della legge approvata dalla Camera che modifica il comma due dell’articolo 52 del codice penale, in base al quale è possibile utilizzare “un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo” per la difesa legittima della “propria o altrui incolumità” o dei “beni propri o altrui”.

Viene inoltre introdotta un’ulteriore presunzione all’interno dello stesso articolo 52, in base alla quale sarebbe sempre da considerarsi in stato di legittima difesa colui che, legittimamente presente all’interno del proprio o dell’altrui domicilio (da intendersi in senso ampio, quale luogo ove venga esercitata attività commerciale, imprenditoriale o professionale), agisca al fine di respingere l’intrusione posta in essere dal malintenzionato di turno con violenza o minaccia.

La legge interviene poi sull’articolo 55 del codice penale relativamente alla disciplina dell’eccesso colposo, escludendo, nelle varie ipotesi di legittima difesa domiciliare, la punibilità di chi, trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità.

Viene poi modificato l’articolo 624 bis del codice penale,

prevedendo che nei casi di condanna per furto in appartamento e scippo, la

sospensione condizionale della pena sia subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.

Vengono inoltre rese più severe le sanzioni per una serie di reati contro il patrimonio: furto in abitazione, scippo e condotte aggravate; rapina e ipotesi aggravate e pluriaggravate; e in caso di violazione di domicilio

si considera aggravata quando è commessa con violenza sulle cose, o alle

persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato.

La legge interviene sulla disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, specificando che, nei casi di legittima difesa domiciliare, è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto: in tal modo l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto.

Si prevede, inoltre, che nei casi di eccesso colposo, al danneggiato sia riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice con equo apprezzamento tenendo conto ‘della gravità’, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato’.

Viene introdotto il patrocinio a spese dello Stato in favore di colui che sia stato assolto, prosciolto o il cui procedimento penale sia stato archiviato per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo di legittima difesa. E’ poi previsto che nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose verificatisi in presenza delle circostanze di legittima difesa domiciliare.

Legittima difesa rischi

Quali sono i rischi della legittima difesa? Il Partito democratico e Sinistra italiana parlano di pericolo Far West. Ma anche una parte consistente della magistratura ha bocciato il provvedimento.

Come riporta Il Giornale, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, in una nota osserva che

“la nuova legge sulla legittima difesa non tutelerà i cittadini più di quanto erano già tutelati fino ad oggi. Al contrario introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sé grandi difficoltà di interpretazione: tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”.

Poi Minisci ribadisce che

“in presenza di un ipotetico caso di legittima difesa, anche con questa nuova legge, un procedimento penale dovrà essere sempre aperto e le indagini andranno comunque fatte, a garanzia dei cittadini. Questo va detto con chiarezza da parte di tutti, altrimenti – conclude – si danno messaggi sbagliati portatori di gravi rischi e si rende un cattivo servizio”.

Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali, parla di provvedimento “inutile, perché la valutazione e la discrezionalità del giudice è ineliminabile”, e “pericoloso” perché “diffonde l’idea che ci sia un’area di impunità che non potrà mai esserci“.

Una riforma che, osserva, “non risponde ad alcuna emergenza, se non ad un’emergenza virtuale costruita per avere consenso“.

Il leader degli avvocati penalisti, infatti, ricorda che

“sono 2 o 3 all’anno in tutta Italia i processi di questo tipo, e non esistono vicende giudiziarie controverse, né si parla di casi di condanna ingiusta”.

“Non sentivamo la mancanza di questa riforma – ribadisce Eriberto Rosso, segretario delle Unione Camere Penali -. Il problema non è tanto quanto immediatamente accadrà nelle aule giudiziarie, ma il messaggio di una difesa privata sussidiaria all’intervento dello Stato, oltre che di un atteggiamento di sfiducia nei confronti nella valutazione del giudice”.

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