LE DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AL CIMITERO DI CASORIA-CASAVATORE-ARZANO, PER I VIVI…MA ANCHE PER I MORTI

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 2 Ottobre 2017

 

Il complesso cimiteriale appartenente a tre Comuni a Nord di Napoli, ossia Casoria, Casavatore e Arzano (rispettivamente 80 mila, 19 mila e 38 mila abitanti), è di difficile accesso per i vivi che vogliono recarsi a trovare i propri cari defunti…ma anche per i defunti stessi.
Partendo da quest’ultimo punto, da qualche anno pare essere diventato impossibile trovare uno spazio dove poter far giacere i propri cari estinti e ovviamente sé stessi dopo la morte, giacché tutti gli spazi sembrano essersi esauriti, al punto che molti defunti sono stati trasportati in cimiteri di altri Comuni limitrofi; salvo ovviamente riuscire a trovare una raccomandazione che permetta di trovare una sistemazione per la nicchia in questione. Già, perché a Napoli c’è bisogno di una raccomandazione anche dopo la dipartita.
Il problema però non riguarda solo la sistemazione dei defunti, ma anche la loro esumazione. E’ arrivato infatti un diniego da parte dell’Asl Napoli 3 (cui fanno capo ben 9 Comuni, tra cui, appunto, i 3 in questione) risalente al 2009 e tramutato in provvedimento dal consorzio cimiteriale a gennaio del corrente anno, che ha bloccato le richieste di esumazione, salvo per quelle precedenti l’emissione della circolare o  per quelle con scopo di cremazione del corpo. Come se ciò non bastasse, nel corso dell’inverno del corrente anno (primi mesi del 2010), durante cui le piogge sono state insistenti, la parte del cimitero all’aperto, nel cui terreno giacciono decine e decine di tombe, si è allagata, tanto che i familiari dei defunti hanno parlato senza mezzi termini di un’autentica piscina in cui si trovano le bare. Anche se sarebbe stato meglio definirla, trattandosi di terra, una palude.
Ma a parte l’incresciosa situazione in cui versano i poveri defunti, le difficoltà di accesso non riguardano solo questi ultimi, bensì anche i loro familiari, già colpiti da un lacerante e mai sopito dolore, che rischiano, se si recano al complesso da pedoni, di essere investiti e arrivarci al cimitero… non da vivi.
Infatti l’ingresso è situato su una strada a scorrimento veloce, che collega la parte storica della città di Casoria con Casavatore e Arzano (confluisce sullo snodale Corso Amato); ma soprattutto, è una strada che permette l’accesso alla rampa dell’asse mediano, situato proprio di fronte allo spiazzale antistante l’ingresso del cimitero. Pertanto, è facile intuire quale sia la velocità di percorrenza delle auto (considerando anche che gli automobilisti già normalmente viaggiano oltre i 50 km/h orari consentiti nei centri abitati). Il tutto, con l’esistenza di un’unica serie di strisce pedonali poste abbastanza distanti dal cimiteropericolose da percorrere (per i motivi appena detti), e con la totale assenza di un marciapiede sul ciglio sinistro della strada (provenendo dalle abitazioni), sostituito da un’inutile linea bianca che dovrebbe indicare lo spazio destinato ai pedoni.
Ma dato che le immagini danno ovviamente un’idea migliore di quanto si dice con le parole, posto di seguito un video da me girato (con un cellulare non di nuovissima generazione, pertanto la qualità è bassa), effettuando la stessa percorrenza di chi normalmente si reca a piedi al cimitero.
Si noterà dunque l’assenza di un marciapiede, mentre al minuto 00:50 si può notare la difficoltà di due donne nell’attraversare la strada. La musica in sottofondo è tratta dalla struggente scena finale del film “Hana-Bi”, di Takeshi Kitano, “Thanks for everythings”.

(Fonti: segnalazioni)

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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