L’AUTO RITORNA AD ESSERE UN BENE DI LUSSO

Lunedì mattina mi sono recato all’Officina per espletare uno dei tanti doveri pendenti su noi poveri contribuenti: la revisione e il bollino blu per l’auto; costo totale 68 euro, ovvero poco più di 50 euro la prima, poco più di 17 euro il secondo. La revisione è aumentata notevolmente, avendo pagato due anni fa entrambe le tasse 48 euro, restando invariato il prezzo del Bollino blu.
Ho sempre criticato entrambe le tassazioni, perché la revisione è obbligatoria ogni 2 anni a partire dal quarto anno da quello d’immatricolazione dell’auto, e quindi si basa semplicemente su una cadenza biennale e non su altri criteri più ragionevoli, quali ad esempio il totale dei Kilometri percorsi; sarebbe giusto ad esempio far sottoporre obbligatoriamente l’auto a revisione ogni 5 mila kilometri, con tanto di bollino recante la soglia dei kilometri superati, anziché la data. Invece, col sistema vigente, sono messe sullo stesso piano auto che in 2 anni hanno percorso decine di migliaia di kilometri, con una che magari ne percorre qualche centinaio.
Per quanto concerne il Bollino blu, anch’esso diventa obbligatorio dopo il quarto anno da quello d’immatricolazione dell’auto, e deve essere fatto ogni anno. Anche qui, non è giusto far pagare il bollino blu ad un auto a benzina verde, diesel, gpl o metano, dopo appena 4 anni dalla sua immatricolazione, con cadenza perfino annuale. Sarebbe più giusto renderlo obbligatorio dopo un periodo che ha reso la macchina più inquinante per la saturazione del sistema di scarico e della lavorazione interna del carburante e dell’olio; ad esempio 10 anni. Oltretutto, ci sono così tanti fattori inquinanti in città, che prendersela con gli automobilisti è un accanimento ingiusto; uno dei tanti ai danni dei cittadini.
L’auto è ritornata pertanto un bene di lusso, poiché a queste due tassazioni, ingiuste nelle modalità con le quali sono imposte ai contribuenti, va sommato il prezzo della benzina; la tassa di possesso, la quale ha sostituito quella di circolazione, e quindi va pagata indifferentemente dall’uso o meno dell’auto; l’assicurazione, che dopo la liberalizzazione del mercato è paradossalmente aumentata per il cartello imposto dalle compagnie; i pedaggi autostradali e della tangenziale, da pagare nonostante la pericolosità di queste strade extraurbane, vuoi per il loro manto stradale dissestato, vuoi per le corsie disegnate male.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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