Ripercorriamo la storia di Laika e l’importanza di questa missione nello spazio da parte dell’URSS.
A partire dalla seconda metà anni ’50 tra Usa e URSS iniziò la cosiddetta corsa nello Spazio. Una sfida tra le stelle che coinvolse emotivamente anche le rispettive popolazioni e i paesi influenzati da queste super potenze. Una corsa nello Spazio che coinvolse perfino i cani, con il primo esemplare lanciato in orbita il 3 novembre 1957. Il povero animale a quattro zampe si chiamava Laika.
Laika fu imbarcata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2, con l’intento da parte dei sovietici di lanciare nello spazio il primo essere vivente. Mentre Sputnik 1 è la missione tramite la quale l’Unione sovietica aveva lanciato il primo satellite in orbita.
Riguardo al nome della cagnolina, in realtà ci sono più versioni: il personale sovietico la chiamava Kudryavka (in italiano “Ricciolina”), mentre il nome Laika è stato utilizzato in Occidente, frutto di un fraintendimento tra i giornalisti occidentali ed i responsabili della missione. Questi ultimi si riferivano solo alla razza canina, denominazione utilizzata dai russi per indicare i cani simili agli husky.
Negli Usa, invece, il cane è conosciuto come Muttnik, che unisce il termine meticcio in lingua inglese e appunto la parola Sputnik.
Ripercorriamo la storia di Laika e l’importanza della missione.
La storia di Laika, il primo cane nello Spazio
Come riporta Wikipedia, inizialmente i cani selezionati furono 3: Albina, Muschka e Laika.
Albina fu la prima ad assolvere un volo suborbitale e sarebbe stata usata in caso di necessità come sostituta di Laika, mentre Mushka venne usata per testare i sistemi vitali della capsula. Furono sottoposte per diverso tempo a prove molto dure, come restare in gabbiette strette quasi senza possibilità di muoversi. Oppure, inserite in centrifughe come fossero abiti da lavare in lavatrice. Il tutto, sotto la supervisione di Oleg Gazenko, che alla fine scelse Laika perché meglio rispose a quel disumano stress.
Per Laika si trattava di un viaggio senza ritorno: la capsula Sputnik 2 era attrezzata per il supporto vitale e portava cibo e acqua, ma non prevedeva il rientro. Per quanto comunque prevedesse la presenza di sensori molto avanzati per misurare parametri vitali, come pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza respiratoria.
Il lancio avvenne il 3 novembre 1957 alle 2:30 dal Cosmodromo di Bajkonur. Sulla sopravvivenza di Laika ci sono 2 versioni:
- quella della propaganda del governo sovietico, che parlava di una sopravvivenza della povera cagnolina di ben 4 giorni;
- mentre i dati ufficiali direbbero altro. La cagnolina sarebbe sopravvissuta solo 7 ore dal lancio.
Il satellite rientrò in atmosfera 5 mesi più tardi, il 14 aprile 1958, dopo aver compiuto 2.570 giri intorno alla Terra. Ma senza mai rientrare integro nell’orbita terrestre, giacché mancava di uno scudo termico. Dunque, si distrusse gradualmente e con esso il corpo di Laika.
Perché Unione sovietica sceglieva cani femmina per le missioni spaziali?
Dopo Laika, furono lanciati nello spazio altri cani femmina a bordo di satelliti. Ma solo con la missione Sputnik 5 che finalmente le povere cagnoline fecero ritorno: era il 20 agosto 1960, si trattava di Belka e Strelka.
Perché veniva scelti sempre cani femmina? Perché considerati più docili, e perché il meccanismo che doveva raccogliere l’urina e le feci degli animali era dotato di uno speciale dispositivo, progettato per funzionare solo con le femmine.
L’importanza della missione di Laika nello Spazio
Per quanto riguarda la missione Sputnik 2, al di là della disumanità del tutto e del cinico calcolo praticato dai sovietici secondo cui “il gioco vale la candela” , si trattò comunque di un successo dal punto di vista tecnico. Alla luce delle scarse conoscenze tecniche dell’epoca e del poco tempo messo a disposizione ai progettisti per realizzare una capsula in grado di contenere essere viventi.
L’URSS aveva raggiunto il proprio scopo: dimostrare di essere in notevole vantaggio per quanto riguarda la costruzione di satelliti e quindi anche con la costruzione dei vettori. Sputnik 2 fu di fatto in grado di raggiungere orbite più alte rispetto all’orbita precedente.
Per quanto la sensibilità animalista non fosse ancora quella di oggi, già all’epoca la missione scatenò molte proteste in vari paesi del mondo dinanzi alle ambasciate sovietiche.
L’Urss invierà nello Spazio anche la prima donna, ne abbiamo parlato qui.
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