La vita è bella di Benigni sarebbe un plagio: l’accusa del grande Jerry Lewis
il regista e attore statunitense E’ autore di un film mai pubblicato sull’Olocausto
L’accusa è di quelle pesanti e proviene proprio da quell’America che quasi vent’anni fa lo premiò con un Oscar. L’apprezzatissimo film di Roberto Benigni, La vita è bella, sarebbe un plagio. A lanciare l’accusa è il grande attore comico statunitense Jerry Lewis, oggi novantenne. Il quale sostiene che la pellicola del comico toscano sarebbe frutto di un autentico furto, avendo rubato la sua sceneggiatura per un film poi mai uscito nelle sale.
IL FILM DI LEWIS – In un documentario trasmesso due giorni fa dalla tv tedesca Ard, il novantenne regista ha parlato del suo The Day the Clown Cried, una pellicola del 1972 che racconta la storia di un pagliaccio finito in campo di concentramento per aver deriso Hitler da ubriaco. Una volta nel lager, cerca di intrattenere i prigionieri mentre vengono avviati alle camere a gas.
Il film, scritto e diretto da Lewis, non uscì mai nelle sale per i ripensamenti dell’autore, vittima di almeno venti crolli emotivi dopo averlo visto per intero.
Nonostante tutto, Jerry Lewis afferma: ”Benigni mi ha rubato l’ idea. Ma ha fatto un buon lavoro”. Almeno questo glielo ha riconosciuto…