LA VITA DURA DEI PENDOLARI ITALIANI

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 28 Aprile 2017

ANCHE QUEST’ANNO LEGAMBIENTE, TRAMITE IL RAPPORTO PENDOLARIA, HA DIRAMATO DATI DISARMANTI SUI SERVIZI SU ROTAIA
In Italia, mentre si investe sempre di più sull’Alta velocità – che pure lascia a desiderare – diventa di contro sempre più carente il servizio offerto ai pendolari. Quell’esercito di quasi 3 milioni di italiani che ogni giorno si sposta per lavoro o studio e che deve fare i conti con ritardi, soppressioni, treni fatiscenti. Anche quest’anno Legambiente fa una radiografia del sistema ferroviario italiano mediante il Rapporto Pendolaria, che ci fa anche sapere che rispetto al 2007 i pendolari sono pure aumentati del 20%. Un paradosso, a fronte di un servizio sempre più carente.


2012 ANNO HORRIBILIS – Anche quello che sta per finire non è stato un anno semplice per i pendolari italiani. Ne sono testimonianza i giorni scorsi, quando tra il malfunzionamento del sistema informatico e lo sciopero dei macchinisti, i treni del sistema ferroviario regionale lombardo hanno subito ritardi per più di un’ora e soppressioni improvvise.
Secondo i dati forniti da Legambiente, diverse Regioni nel 2012 hanno deciso di tagliare i servizi (meno corse e meno treni) e di aumentare il costo di biglietti e abbonamenti. Sulla linea Napoli-Avellino i tagli hanno toccato il 90% dei treni e sulla Circumvesuviana il 40 per cento. Dodici le linee chiuse in tutto il Piemonte. Definitivamente soppressi i treni della linea Pescara-Napoli. E sulla tratta jonica tra Sibari e Taranto tutti i treni sono stati sostituiti con gli autobus. In compenso, il prezzo del biglietto è aumentato in quasi tutte le regioni: + 20% in Abruzzo e Toscana, + 15% nel Lazio, + 10% in Liguria.
Per il funzionamento del servizio ferroviario regionale, le risorse sono garantite da finanziamenti statali e regionali. A livello statale, spiegano da Legambiente, la riduzione dei finanziamenti è stata costante. Solo nel 2011, i tagli hanno prodotto una riduzione del 50,7 delle risorse. Il governo Monti, appena insediato, è intervenuto con una manovra correttiva di 400 milioni nel 2011 e altri 800 nel 2012. Ma «malgrado questi finanziamenti siamo comunque di fronte a una riduzione rispetto al passato e comunque di ritardi enormi negli stanziamenti», scrivono.
Mentre i treni regionali diminuiscono, l’offerta sull’alta velocità aumenta. In cinque anni sulle Frecce i viaggi disponibili sono aumentati del 395%.
AL SUD VA OVVIAMENTE PEGGIO – Da Napoli in giù, scrive Legambiente, la vita dei pendolari è ancora più complicata. Muoversi da una città all’altra può portare a viaggi di ore con cambi anche per poche decine di chilometri di tragitto. Emblematico il caso della Sicilia, dove l’89% dei 1.241 chilometri della rete ferroviaria è a binario unico.
LE “SEMPLICI” RICHIESTE DEI PENDOLARI
– Più treni. Aumentare l’offerta dei collegamenti sulle 20 principali linee pendolari
– Treni più veloci sulle linee pendolari. In Italia la velocità media dei treni, 35,5 km/h, è più bassa degli altri Paesi europei: Spagna 51,4; Germania 48,1; Francia 46,6, Regno Unito 40,6.
-Treni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono trenTreni nuovi. L’affollamento dei convogli sta diventando sempre più una ragione dei ritardi. Servono treni moderni e più capienti i moderni e più capienti.
(Fonte: Contropiano)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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