Tre furono le varietà preparate dal miglior pizzaiolo di Napoli: una con olio, formaggio e basilico; una con i “cecenielli” (bianchetti) e una con mozzarella e pomodoro a cui la moglie Maria Giovanna Brandi aggiunse una foglia di basilico, ispirata dal colore della bandiera italiana. Quando, l’indomani, il gran capo dei Servizi da tavola si presentò da Raffaele “o’ pizzaiuolo” e gli chiese come si chiamava quella pizza che la Regina aveva tanto gustato, lui rispose “Margherita”.
LA PIZZA MARGHERITA COMPIE 120 ANNI
In settimana ha compiuto 120 anni la pizza Margherita, festeggiata con cortei in costume, gruppi di sbandieratori, tamburini che annunceranno l’evento per le strade; mentre ai passanti è stata offerta la pizza appena sfornata ai passanti.
In particolare, giovedì scorso il corteo in programma ha avuto alla testa la regina Margherita, che partendo dall’ ingresso di Palazzo Reale, ha sfilato per le vie del centro fino a giungere in via Chiaia all’ altezza della pizzeria Brandi. Qui è stata scoperta la targa che celebra l’ anniversario e un team di pizzaioli ha offerto la pizza alla regina e al suo corteo. Poi figuranti vestiti da pulcinella, hanno offerto ai passanti le pizze tenute al caldo nelle stufe d’epoca portate a spalla, proprio come un tempo accadeva nei quartieri spagnoli.
Anche sulla pizza più famosa del Mondo ci sono però delle controversie per quanto riguarda la sua data di nascita, poiché la storia più conosciuta vuole che l’11 giugno del 1889, Raffaele Esposito partì dalla sua pizzeria di Sant’Anna di Palazzo ai piedi dei Quartieri Spagnoli, per offrire la migliore pizza della città alla Regina Margherita di Savoia, in visita a Napoli, incuriosita dalla pietanza tanto amata dal popolo.
Tre furono le varietà preparate dal miglior pizzaiolo di Napoli: una con olio, formaggio e basilico; una con i “cecenielli” (bianchetti) e una con mozzarella e pomodoro a cui la moglie Maria Giovanna Brandi aggiunse una foglia di basilico, ispirata dal colore della bandiera italiana. Quando, l’indomani, il gran capo dei Servizi da tavola si presentò da Raffaele “o’ pizzaiuolo” e gli chiese come si chiamava quella pizza che la Regina aveva tanto gustato, lui rispose “Margherita”.
Tre furono le varietà preparate dal miglior pizzaiolo di Napoli: una con olio, formaggio e basilico; una con i “cecenielli” (bianchetti) e una con mozzarella e pomodoro a cui la moglie Maria Giovanna Brandi aggiunse una foglia di basilico, ispirata dal colore della bandiera italiana. Quando, l’indomani, il gran capo dei Servizi da tavola si presentò da Raffaele “o’ pizzaiuolo” e gli chiese come si chiamava quella pizza che la Regina aveva tanto gustato, lui rispose “Margherita”.
Ci sono però altre versioni: Il comitato “Insorgenza civile” sostiene che la pizza sia stata inventata molto prima, già nel 1830, anno in cui un certo Riccio, nel libro “Napoli, contorni e dintorni” parla di una varietà simile; Francesco De Bouchard nel 1866 indica una pizza margherita già esistente dal 1849, così chiamata per la sua forma di fiore con i pezzi di mozzarella fusi a forma di petali. Margherita di Savoia, aggiunge il comitato, diventò regina d’Italia il 9 gennaio del 1878 sposando Umberto I, figlio di Vittorio Emanuele II, ben 29 anni dopo la documentata nascita della pizza condita con mozzarella, olio, pomodoro e basilico.
Chissà quale versione sia quella originale. Ma vi prego, non mi toccate la pizza napoletana, almeno quella!