Kvaratskhelia, l’amico geniale del Napoli

Kvaratskhelia, l’amico geniale del Napoli

Il Napoli si appresta a vincere il terzo scudetto della propria storia. A ben 33 anni di distanza dal secondo e ultimo. Ormai gli stessi napoletani non si nascondono più, mettendo da parte la proverbiale scaramanzia che contraddistingue la loro cultura. Tra i protagonisti di questa impresa, troviamo il georgiano Khvicha Kvaratskhelia.

Prima di parlare del georgiano, è giusto anche citare Luciano Spalletti. Il quale, superati i 60 anni da un po’ e dopo tanta gavetta, anche all’estero (in Russia, allo Zenit San Pietroburgo), sta per toccare il suo primo scudetto.

Spalletti, si sa, non va d’accordo molto con i campioni e le prime donne di una squadra (vedi i litigi con Totti a Roma e Icardi all’Inter). E infatti, rimossi tutti quelli del Napoli (Insigne, Mertens, Koulibaly su tutti) si è trovato a lavorare con un gruppo di “gregari” e di giocatori poco conosciuti e/o promettenti. Che eseguissero al meneito i suoi dettami tattici. Sempre aggiornati e moderni, ma per fino ad oggi poco vincenti.

Ma torniamo a Khvicha Kvaratskhelia, giocatore dal nome impronunciabile che sta facendo impazzire i tifosi azzurri. Riportando di seguito biografia e caratteristiche tecniche.

La storia di Khvicha Kvaratskhelia

Come riporta Wikipedia, Khvicha Kvaratskhelia è nato a Tbilisi, capitale della Georgia, il 12 febbraio 2001. Già nell’estate del 2019 è stato indicato dalla UEFA come uno dei 50 giovani più promettenti per la stagione 2019-2020. E’ stato altresì premiato per tre volte consecutive come calciatore georgiano dell’anno (2020, 2021, 2022).

Kvara è figlio d’arte. Suo padre, Badri Kvaratsxeliya, è attualmente un allenatore ma è stato anche un calciatore. Tra l’altro, decise di militare nella nazionale dell’Azerbaigian, suo paese d’origine (sebbene sia nato anche lui in Georgia).

Caratteristiche tecniche di Khvicha Kvaratskhelia

La collocazione in campo dove dà il meglio di sé è quella di Ala sinistra. Ma può giocare su tutto il fronte offensivo. Ambidestro, fisicamente si presenta longilineo, essendo alto 1.83 e pesando 70 Kg.

Dotato di un dribbling micidiale, predilige partire da sinistra per poi accentrarsi. Elegante nella corsa, dispone di una grande accelerazione palla al piede. Bravo pure nella fase realizzativa, anche sui calci piazzati. Ottimo uomo-assist, dall’alto della sua inventiva e della straordinaria visione di gioco.

La carriera di Khvicha Kvaratskhelia

Cresciuto nelle giovanili del Dinamo Tbilisi, gioca in prima squadra nella stagione 2017-2018, dove colleziona 4 presenze e anche un gol.

La stagione successiva approda al Rustavi, dove colleziona 18 presenze e 3 reti. Il 15 febbraio 2019 si trasferisce nel campionato russo, al Lokomotiv Mosca, con la formula del prestito, fino al termine del campionato. Qui vince la Coppa di Russia, ma gioca solo 7 gare, segnando comunque una rete. Nella stessa finale entra solo nei minuti finali.

Gioca poi per 3 stagioni nel Rubin, dove colleziona 69 presenze e realizza 9 gol. Il 5 agosto 2021 fa il suo esordio in una competizione europea, in Conference league.

Con lo scoppio della guerra in Ucraina, subisce delle minacce insieme alla famiglia per la sua militanza in Russia e così torna in patria, nelle fila del Dinamo Batumi (11 presenze e 8 reti).

Nella stagione 2022-23 approda al Napoli per una cifra di 10 milioni. Come confessato da De Laurentiis, il club partenopeo lo inseguiva da 3 anni. Calciomercato riporta che la cifra sarà suddivisa tra Dinamo Batumi, Rubin Kazan e Lokomotiv Mosca.

Arrivato in punta di piedi, tra scetticismo ed ironia, Khvicha Kvaratskhelia dà subito un assaggio delle sue doti nella gara d’esordio, il 15 agosto. Peraltro, contro un avversario molto sentito dai tifosi azzurri: il Verona. Il Napoli vince 5 a 2 e lui ha realizzato un gol e un assist. Appena una settimana dopo, realizza una doppietta contro il Monza nel 4 a 0 finale.

Ad oggi, con la maglia del Napoli ha segnato 11 gol in 22 partite. Una media di 1 gol ogni 2 partite. Ma le pagine della sua storia nella città che ha visto giocare il più grande di tutti i tempi, sono ancora tutte da scrivere.

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