Kissinger compie 100 anni: l’ideatore del Nuovo ordine mondiale

Henry Kissinger compie 100 anni. Nato in Germania nel 1923 e fuggito a New York per fuggire alle persecuzioni naziste nel 1938, si rese protagonista assoluto della politica estera americana dal 1969 al 1977. Quando rivestì il ruolo di Segretario di Stato durante le presidenze Nixon e Carter.

Fu lui l’ideatore degli accordi di Parigi tra Usa e Cina riguardo la guerra in Vietnam, che gli valsero anche il Premio Nobel per la Pace del 1973 ottenuto insieme al vietnamita Le Duc Tho. Il quale però con orgoglio rifiuta poiché la guerra atroce non era ancora terminata, cosa che accadrà solo due anni dopo, con altre morti e disumanità. Spesso raccontate anche dal mondo del Cinema, anche per le conseguenze psico-sociali che quella guerra ebbe sui reduci (si pensi a pellicole come Taxi driver o Rambo).

Kissinger è passato alla storia anche per aver spinto gli Usa a mediare con l’Unione sovietica. Di fatti, da metà anni ’70 si avviò un lento disgelo tra le due super potenze.

Tuttavia, sono molte le ombre sull’ex segretario di Stato.

Chi è Henry Kissinger

Radio Radio ben sintetizza chi è stato davvero Henry Kissinger al di là dei meriti osannati.

Henry Kissinger è di fatto colui che gettò le basi per la costituzione di un Nuovo ordine mondiale negli anni ’70. Non mancano anche video di dichiarazioni dell’ex presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, che tira in ballo proprio Henry Kissinger quando spiega quelle che sono state le fasi di questo progetto e tutti i danni ai popoli.

L’ex segretario di Stato americano riteneva che bisognava arrivarci tramite alcune oligarchie e alcuni apparati, che andavano strutturate in apposite organizzazioni. E a qualsiasi costo.

La lista delle ingerenze americane in giro per il mondo è lunga. Ovviamente, si partì dalla vicina America Latina, con il golpe di Pinochet in Cile ai danni di Allende (proprio l’11 settembre, oggi ricordato all’opposto per altro). Poi si passò alla sanguinosa dittatura di Videla in Argentina. Colpi di stato documentati anche da articoli di giornali prestigiosi, come per esempio The Guardian.

Kissinger e l’omicidio Moro

La longa manus di Kissinger arrivò anche in Italia, quando si parlava di “compromesso storicotra Democrazia cristiana e Partito comunista. Si pensi alle operazioni clandestine tramite Gladio, Stay behind e alle minacce ad Aldo Moro, presidente della Dc che avviò un dialogò col segretario del Pci Enrico Berlinguer. Il quale, a sua volta, parlava di “convergenze parallele“. Kissinger intimò a Moro di cambiare immediatamente le sue politiche, per scongiurare l’ingresso dei comunisti al governo. Il Pci in quel periodo era molto forte, arrivato oltre il 30% dei consensi. Come racconto nel mio secondo libro: Addio alle armi.

È stato fatto il nome di Kissinger anche dalla moglie di Aldo Moro ai magistrati.
Quando Moro fu aggredito da Kissinger“, titolava l’Ansa con una intervista a Giulio Andreotti. Ma le colpe della morte di Moro sono andate solo ed esclusivamente alle Brigate rosse che lo sequestrarono.

Gli Stati Uniti di Kissinger ebbero anche un ruolo documentato nella strategia della tensione in Italia (1969-1984), come spiega un vecchio dossier dell’Espresso, dove si legge addirittura l’esistenza dei “Kissinger cables” rilasciati da Wikileaks. Per i quali Assange è detenuto da anni e potrebbe andargli peggio…

Ha fondato Bilderberg e altri club delle Élite

Henry Kissinger è tra i fondatori del Club Bilderberg, della Commissione Trilaterale, del CFR. Vale a dire, di tutti quei club privati dove partecipano personaggi di diverse sfere d’influenza (imprenditoria, mass-media e governanti) dei paesi occidentali e dove si decidono le agende dei governi.

Tra l’altro, il buon tedesco è ancora presente nelle liste del Bilderberg del 2023 che si è appena concluso a Lisbona nonostante i suoi 100 anni d’età. Del resto, viene ancora interpellato su questioni geopolitiche delicate, come la guerra in Ucraina. Per egli, occorre trovare una soluzione negoziale al conflitto, avvertendo peraltro che difficilmente tale soluzione potrà passare per una completa restituzione dei territori attualmente occupati dalle forze russe. Di contro, l’Ucraina potrebbe ottenere l’ingresso nella Nato.

Ma i tempi cambiano e dalle parti di Washington non sembrano volerlo ascoltare…

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