JWST conferma l’esistenza di antiche galassie dalla forma inspiegabile se si usano simulazioni basate sul modello Lambda cold dark matter
Dal punto di vista astronomico, gli anni 90 del secolo scorso avevano un fulgido attore protagonista: il telescopio spaziale Hubble. Con esso gli astronomi dell’epoca si cimentarono, tra l’altro, nell’impresa di confermare la teoria dominante in base alla quale le galassie “muovono i primi passi” sotto forma di noiosi dischi piuttosto simmetrici, prima di evolvere in splendide spirali come la nostra Via Lattea.
Ma Hubble non si dimostrò molto collaborativo e iniziò a mostrare galassie primordiali dalla forma allungata (tecnicamente dette prolate). Molti ricercatori diedero la colpa ai limiti del telescopio, che secondo loro stava osservando solo quelle più luminose, magari in realtà galassie a disco viste lateralmente, perdendosi invece quelle a disco orientate frontalmente rispetto alla Terra.
Avanti veloce fino all’anno scorso, cioè ad un’epoca in cui il povero Hubble è relegato al ruolo di personaggio secondario in favore del potente JWST: con la sua sensibilità superiore, esso sarebbe sicuramente riuscito a scovare fioche galassie primordiali a disco orientate verso di noi.
Beh, invece pare proprio di no e al contrario continuano a spuntare vecchie galassie, risalenti a un periodo compreso tra 8 e 13 miliardi di anni fa, dalla forma allungata o, come definite in maniera colorita dagli astronomi odierni, a forma di banana.
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