Biden e quello scandalo in Ucraina di cui non si parla

Le elezioni americane stanno per arrivare e ormai la vittoria di Joe Biden sembra scontata. Un epilogo molto diverso rispetto a quello che si prefigurava fino a marzo scorso. Ovvero, fino alla esplosione della Pandemia – reale o presunta – innescata dal nuovo Coronavirus Covid-19.

Infatti, fino ad allora, era data per altrettanto scontata la vittoria del Presidente attualmente in carica Donald Trump. Grazie al quale l’economia americana si è ripresa alla grande, così come l’occupazione. Sbalordendo, devo ammettere, anche me. Che auspicavo sì la sua vittoria nel 2016, ma soprattutto in chiave anti-Clinton e anti-establishment.

Ed invece, il Covid-19 ha stravolto l’America, come il resto del Mondo. Ha mandato l’elettorato americano nel panico. Illudendo così l’americano medio che Trump non sia capace di gestire la Pandemia, dato anche il costante braccio di ferro di Anthony Fauci. Pleniponteziario della sanità americana dal 1985. Amichetto di Bill Gates.

Joe Biden, chiamato dallo stesso Trump “Sleepy”, si trova così favorito da una serie di contingenze. Forse anche volute per questo scopo.

Tuttavia, dall’Ucraina arriva uno scandalo che lo imbarazza non poco. Sebbene i media mainstream poco ne [sta_anchor id=”biden”]parlino[/sta_anchor].

Scandalo figlio Joe Biden

joe biden hunter

Come riporta Libero, fino ad oggi network potenti come CNN e New York Times, avevano sempre dato per buona la affermazione di Biden che diceva di non aver mai parlato con il figlio Hunter sull’incarico di quest’ultimo nel consiglio della societa’ ukraina del gas naturale Burisma.

All’epoca, Joe Biden era vicepresidente e uomo di punta di Obama a Kiev. Ora un esplosivo scoop del New York Post ha rivelato che Joe Biden, su richiesta di Biden junior, ha incontrato Vadym Pozharskyi nell’aprile 2015 a Washington D.C. .

Pozharsky era un executive della societa’ Burisma che nel 2014 aveva assunto Hunter con un contratto quinquennale da 50mila dollari al mese (o 83 mila, secondo altre fonti).

L’incontro è emerso da una e-mail di ringraziamento che, secondo il New York Post in possesso di questa e di tante altre email che illustrano l’affaire, che il membro del consiglio di amministrazione Vadym Pozharskyi ha inviato a Hunter Biden il 17 aprile 2015, un anno dopo che Hunter era entrato nei ranghi della compagnia. Una precedente lettera del maggio 2014, inoltre, conferma la natura confidenziale del rapporto tra i due. Che rappresenta un chiaro “conflitto di interessi”.

Hunter era strapagato dalla Burisma, che era sotto inchiesta della procura ukraina, ed era il figlio del vicepresidente americano.

Biden al Consiglio delle Relazioni Internazionali a New York nel 2018, si era vantato pubblicamente di aver ricattato il governo ucraino – sappiamo adesso – per conto della ditta del figlio. Otto mesi dopo che Pozharskyi aveva ringraziato Hunter per aver organizzato il meeting con Joe, il vice di Obama in visita a Kiev fece pressioni sull’allora presidente ukraino Petro Poroshenko e sul primo ministro Arsenyi Yatsenyuk, affinche’ licenziassero il procuratore generale Viktor Shokin che stava indagando sulla Burisma e aveva in programma di interrogare i membri del board, compreso Hunter.

Biden disse: “io sto per prendere l’aereo tra sei ore. Se il procuratore non viene licenziato, voi non avrete i soldi”. Il riferimento era al miliardo di dollari in prestiti che erano stati garantiti dagli USA in un incontro precedente del dicembre 2015. “Bene, quel figlio di buona donna Shokin e’ stato cacciato” disse lo sbruffone Biden. Che per curare gli interessi del figlio in quel di Ucraina, si svegliò dal sonno.

Il risultato finale è questo: il padre potente, il figlio coperto di dollari e la Burisma che ottiene quello che vuole.

Il Senato Usa sta gia’ indagando sulla documentazione, che e’ emersa da un laptop con il contrassegno della Fondazione “Beau Biden Foundation”, intitolata al fratello di Hunter morto anni fa.

Il computer era stato portato per essere riparato in un negozio del Maryland, lo stato di Biden, e abbandonato li’. Il proprietario del negozio ha tentato invano di rintracciare il cliente e alla fine ha consegnato il Mac Pro alle autorita’, conservando pero’ copia dell’hard disk.

In seguito, il duplicato e’ stato dato all’avvocato di Rudy Giuliani, che da tempo indaga sulle mosse affaristiche dei Biden in Ucraina, ima anche in Iraq e in Cina.

Gli affari di Biden in Ucraina

burisma società logo

Nel libro di Glauco Maggi “Il Guerriero Solitario – Trump e la Mission Impossible”, uscito a fine agosto di quest’anno, vengono riportati gli scheletri nell’armadio di Joe Biden.

Nel capitolo “Il ‘consulente’ Hunter, figlio di Joe Biden, coperto d’oro in Ucraina”, viene riportato che per cinque anni, dal 2014 al 2019, Hunter Biden ha percepito uno stipendio di 83.000 dollari al mese come membro del Consiglio di amministrazione e ‘consulente’ dell’azienda petrolifera ucraina Burisma. Che l’ha assunto soltanto perché figlio di Joe, vicepresidente di Obama con delega per l’Ucraina.

Questo scandalo non fa altro che rinfocolare le mie speranze che Trump venga riconfermato. Se è vero che anche lui risponde a determinate lobby (quella sionistica in primis) quanto meno non è coperto da quella coltre di buonismo mediante la quale i democratici nascondono le loro magagne. A partire dal venerato John Kennedy.

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